Israele vota piano per occupare Gaza, Netanyahu conferma: "Presto invasione massiccia". Protesta dell'Onu, scontri a Gerusalemme
Il gabinetto di Netanyahu approva nella notte un piano che prevede anche la deportazione dei palestinesi nel Sud della Striscia. "Ma non sarà attuato prima della visita di Trump". I dubbi dell'Idf: "Ostaggi in pericolo"
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha pubblicato un nuovo video in cui risponde a domande poste dal suo ufficio stampa in cui fa riferimento alla decisione di non istituire una commissione statale d'inchiesta sul 7 ottobre, affermando: "Dobbiamo farlo, ma alla fine della guerra. Siamo alla vigilia di un'invasione massiccia di Gaza, secondo le raccomandazioni dello Stato maggiore. Poi la esamineremo, e sarà necessario un esame politico, a partire dal primo ministro e dallo staff. Lo esigo. Perché ciò accada, è necessario che si tratti di una commissione accettabile per l'intera opinione pubblica", ha detto.
La decisione di Israele
Il primo ministro ha dichiarato che il gabinetto è rimasto riunito fino a tardi: "Abbiamo deciso, su consiglio del capo di stato maggiore, un'azione intensa per la sconfitta di Hamas, che ci aiuterà anche nella liberazione degli ostaggi". E ha aggiunto, "la popolazione della Striscia sarà spostata per proteggerla". "Non entreremo nei dettagli, ma abbiamo discusso a lungo su cosa fare per gli ostaggi e per la vittoria. Una cosa è chiara: non ci saranno più ingressi e uscite, non ci saranno più incursioni (di Hamas in Israele)".
Gli appelli e le proteste
Ipotesi che non verrà comunque attuata prima della visita di Donald Trump, prevista per la settimana prossima, e che ha già provocato dure reazioni internazionali. L'ampliamento dell'operazione militare a Gaza appare come una pietra tombale sulla possibilità di un'interruzione delle ostilità per favorire l'ingresso di aiuti per la popolazione stremata. A Gerusalemme intanto sono scoppiate proteste sfociate in scontri contro il piano di ampliamento dell'operazione a Gaza. Gruppi di ultraortodossi hanno bloccato alcune strade di fronte a Kiryat HaMemshala, il complesso governativo della Città Santa, per protesta contro la leva e l'arruolamento obbligatorio dei giovani e decine di loro sono stati arrestati all'aeroporto mentre tentavano di abbandonare il Paese. La polizia è intervenuta e si sono verificati scontri. A quanto riferito dai media israeliani, una persona è stata fermata. Gli agenti hanno reagito con molta forza davanti al blocco della strada vicino all'ufficio del primo ministro. Diversi dimostranti sono stati picchiati. Il corteo, partito dalla periferia della città, era stato convocato per protestare contro l'esecutivo tra l'altro per avere "abbandonato gli ostaggi" e tagliato gli stipendi agli insegnanti.
Cosa prevede il piano approvato
Il piano per espandere le operazioni militari nella Striscia, secondo quanto scrivono Haaretz e Times of Israel, comprende come accennato anche un piano per l'ingresso di aiuti umanitari a Gaza - bloccati da oltre due mesi - e la loro distribuzione tramite aziende private. Progetto che non è piaciuto al ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir, unico del gabinetto ad aver votato contro. In un video pubblicato su X, il premier spiega: "Abbiamo deciso, su consiglio del capo di Stato Maggiore, un'azione intensa per la sconfitta di Hamas, che ci aiuterà anche nella liberazione degli ostaggi". E ha aggiunto, "la popolazione della Striscia sarà spostata per proteggerla". "Non entreremo nei dettagli, ma abbiamo discusso a lungo su cosa fare per gli ostaggi e per la vittoria. Una cosa è chiara: non ci saranno più ingressi e uscite, non ci saranno più incursioni di Hamas".
"Il piano - scrive Times of Israel - sarà attuato solo dopo la visita di Donald Trump nella regione la prossima settimana e, fino ad allora, si cercherà di raggiungere un accordo con Hamas su un cessate il fuoco e gli ostaggi". Secondo quanto scrive Ynet il piano comprende, tra le altre cose, l'occupazione della Striscia e il mantenimento dei territori, lo spostamento della popolazione verso Sud, la negazione ad Hamas della possibilità di distribuire rifornimenti umanitari e attacchi violenti contro i miliziani palestinesi: azioni che, secondo il governo israeliano, contribuiranno a ottenere una vittoria.
Nessun intervento militare dove si trovano gli ostaggi
"Il piano approvato dal gabinetto di sicurezza per l'espansione dell'operazione a Gaza è ampio ma comunque limitato: non prevede operazioni nelle zone dove si sospetta la presenza di ostaggi. L'Idf passerà da incursioni temporanee alla conquista di aree (ma non dell'intera Striscia), con operazioni di bonifica e attività intensiva nei tunnel", hanno precisato alti ufficiali dell'Idf a Ynet in seguito alla tensione che si è creata in Israele sia nell'opinione pubblica che tra le famiglie degli ostaggi, spiegando che è importante capire con esattezza che cosa è stato approvato e che cosa no dal gabinetto.
Le fonti aggiungono che il primo ministro israeliano Netanyahu "continua a promuovere" il piano del presidente degli Stati Uniti per il trasferimento volontario dei cittadini di Gaza. Secondo la stessa fonte, il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato la "possibilità di distribuzione umanitaria" a Gaza, sottoposta a blocco israeliano da oltre due mesi, ma ha insistito sul fatto che secondo le autorità ebraiche "attualmente c'è cibo a sufficienza" nel territorio palestinese.
L'Idf frena: in pericolo gli ostaggi
Il capo di stato maggiore israeliano Eyal Zamir ha avvertito i ministri del governo di Netanyahu che la nuova operazione a Gaza - che prevede un'escalation delle azioni militari e l'occupazione della Striscia - potrebbe mettere in pericolo gli ostaggi ancora nell'enclave: "Israele potrebbe perdere gli ostaggi se lancia un'operazione su larga scala nella Striscia", ha detto. Lo riferisce Channel 13.
Hamas: "Aiuti umanitari usati come ricatto politico"
Hamas accusa Israele di usare gli aiuti umanitari come mezzo di "ricatto politico". Hamas ha attribuito a Israele la responsabilità della "catastrofe umanitaria" del territorio devastato dalla guerra. "Rifiutiamo l'uso degli aiuti come strumento di ricatto politico e sosteniamo la posizione delle Nazioni Unite contro qualsiasi accordo che violi i principi umanitari", ha affermato Hamas in una dichiarazione, aggiungendo che "il continuo ostacolo all'ingresso degli aiuti" da parte di Israele dal 2 marzo lo ha reso "pienamente responsabile" della "catastrofe umanitaria" a Gaza.
Saccheggi nella Striscia, Hamas impone il coprifuoco
Fonti della sicurezza israeliane stimano che entro due settimane gli aiuti umanitari a Gaza potrebbero esaurirsi: "La portata di una simile crisi è drammatica, per Hamas, questa sarebbe l'occasione per lanciare una campagna della carestia e chiedere al mondo aiuti e interventi urgenti". Negli ultimi giorni si sono verificati numerose azioni di saccheggio dei magazzini, denunciate anche dal presidente dell'Anp Abu Mazen. Hamas ha affermato che i ladri verranno uccisi ma, secondo fonti palestinesi e dell'intelligence israeliana, i saccheggiatori sono miliziani di Hamas che approfittano del caos per eliminare gli oppositori, come riferiscono i social dalla Striscia e Channel 12. Ieri sera Hamas ha diramato nuove istruzioni agli abitanti di Gaza: dalle 21 è vietato camminare per le strade per lasciare spazio alla sicurezza e "catturare i ladri".
L'Onu respinge il piano israeliano
L'agenzia delle Nazioni Unite responsabile del coordinamento dell'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza ha rilasciato una dichiarazione ripresa dai media locali in cui respinge il piano israeliano che intende cambiare radicalmente le modalità di ingresso e distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza. Nel dettaglio si prevede che venga abbandonata la distribuzione all'ingrosso e l'immagazzinamento degli aiuti e che, invece, organizzazioni internazionali e appaltatori di sicurezza privati distribuiscano il cibo alle singole famiglie, rappresentate ognuna da una sola persona che sarà controllata dall'Idf e raggiungerà i luoghi di distribuzione, dopo che la popolazione del nord e del centro della Striscia sarà evacuata nella zona tra i corridoi Morag e Filadelfia. L'Idf non sarà direttamente coinvolte nella distribuzione degli aiuti, ma le truppe avranno il compito di fornire un livello di sicurezza esterno per gli appaltatori privati e le organizzazioni internazionali che distribuiscono l'assistenza. Il governo israeliano ritiene che questo metodo renderà più difficile per Hamas dirottare gli aiuti verso i suoi miliziani. Israele ha chiuso i valichi il 2 marzo impedendo il passaggio dei camion con gli aiuti.
Almeno 19 persone uccise nel Nord della Striscia
L'agenzia di protezione civile di Gaza, controllata da Hamas, ha dichiarato che due attacchi aerei israeliani hanno ucciso almeno 19 persone nel nord del territorio palestinese devastato dalla guerra nelle prime ore di oggi. "Le nostre squadre hanno trovato 15 martiri e 10 feriti, per lo più bambini e donne, dopo un attacco israeliano su tre appartamenti" a nord-ovest di Città di Gaza, ha dichiarato il portavoce dell'agenzia, Mahmud Bassal, aggiungendo che altre quattro persone sono state uccise e quattro ferite in un attacco su un'abitazione nella città di Beit Lahiya, nel nordovest.
Attacco in Yemen
Nella notte tra domenica e lunedì il governo israeliano ha approvato la preannunciata grande offensiva a Gaza contro Hamas. Poi, lunedì sera a stretto giro i caccia israeliani hanno risposto al missile lanciato il giorno prima dagli Houthi che ha bucato i sistemi di difesa colpendo l'aeroporto di Tel Aviv: 50 bombe hanno distrutto il porto di Hodeida, nello Yemen. Lo scalo marittimo dove arrivavano le armi inviate dall'Iran. Con un avvertimento: "Raid massiccio, non sarà l'ultimo. I giochi sono finiti", ha minacciato una fonte della sicurezza israeliana, confermando che pure gli Usa hanno preso parte all'operazione.
Tensione alle stelle
La giornata si era aperta con la dichiarazione di un funzionario rimasto anonimo, ma 'molto vicino all'esecutivo di Gerusalemme', che ha gettato nel panico i familiari degli ostaggi: il piano per Gaza elaborato dai generali dell'Idf prevede la "conquista della Striscia" e il mantenimento del territorio catturato. Frase rimbalzata nei titoli dei principali media di Israele (anti-Netanyahu e anti-governo). La tensione, già alta nel Paese, è salita alle stelle. Le famiglie hanno raggiunto la Knesset per protestare e chiedere ai riservisti di rifiutarsi di combattere. A mezzogiorno gli alti gradi dell'esercito hanno ritenuto necessario fornire all'opinione pubblica chiarimenti sui contenuti del piano parlando con Yedioth ahronoth, il giornale più letto del Paese.