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Israele: "Reagiremo all'Iran". Teheran avverte: "Pronti ad usare un'arma mai utilizzata"

Teheran: "Pronti a usare armi mai usate prima". Trattative con Washington, Biden: "Evitare l'escalation del conflitto in Medio Oriente". Gallant agli Usa: "Non c'è altra scelta che rispondere"

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F 15  israeliano
F 15 israeliano (Foto Ansa(

"I sionisti farebbero meglio a comportarsi razionalmente, perché se dovessero intraprendere un'azione militare contro Teheran in risposta all'attacco dell'Iran contro Israele, siamo pronti a usare un'arma che non abbiamo mai usato prima": lo ha dichiarato il portavoce della Commissione per la sicurezza nazionale del Parlamento Abolfazl Amouei. "Abbiamo piani per tutti gli scenari e agiremo con coraggio. Il nostro messaggio è la pace e allo stesso tempo la preparazione militare dell'Iran", ha aggiunto, citato dall'Irna.

Nuova riunione del Gabinetto di guerra di Israele

E'prevista una nuova riunione del Gabinetto di guerra israeliano - la terza in 3 giorni - per esaminare il dossier Iran e la possibile risposta all'attacco di Teheran di sabato scorso. La riunione, avviene mentre sta aumentando la pressione degli Usa e della Comunità internazionale sulla annunciata reazione militare. Il Gabinetto ha già esaminato "diverse opzioni" ognuna delle quali - è stato spiegato - rappresenterebbe "una risposta dolorosa" per gli iraniani. Ma la cornice di queste operazioni - è stato aggiunto - non comporterebbe il rischio di scatenare "una guerra regionale".

Le accuse di Netanyahu

Gaza "fa parte di un sistema più grande. C’è l'Iran dietro Hamas, dietro Hezbollah, dietro gli altri, ma siamo determinati a vincere lì e a difenderci in tutte le arene". Lo ha detto Benyamin Netanyahu incontrando le nuove reclute dell'Idf.  Sottolineando "lo spirito" di Israele",  il premier ha detto:  "Gli obiettivi sono tre: eliminare Hamas, riavere i rapiti e garantirci che Gaza non costituisca più una minaccia per Israele".

Israele verso la risposta all'Iran

L'Iran dovrà aspettare "nervosamente senza sapere quando potrebbe arrivare l'attacco, proprio come ha fatto fare a Israele", ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Se Israele dovesse reagire al raid di sabato scorso, la risposta dell' Iran sarà "immediata, più forte e più ampia", ha dichiarato dal canto suo il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian. Non solo. Il Comitato per la Sicurezza nazionale del Parlamento iraniano, Abolfazl Amouei, ha dichiarato che Teheran è "pronto a usare un'arma che non abbiamo mai usato". Nella stessa dichiarazione, Amouei ha affermato che Israele dovrebbe considerare i suoi prossimi passi e "agire con saggezza".

"Israele potrebbe colpire obiettivi al di fuori dall'Iran"

Gli Stati Uniti ritengono dal canto loro che la risposta di Israele sarà probabilmente limitata e potrebbe concentrarsi su obiettivi chiave al di fuori dell'Iran. Lo hanno detto alla Nbc quattro funzionari statunitensi, secondo i quali la mancanza di gravi danni causati da Teheran potrebbe indurre Gerusalemme a cercare una risposta meno aggressiva. Invece di colpire direttamente l’Iran in risposta – cosa che, gli alleati di Israele hanno avvertito, metterebbe la regione in una spirale di guerra totale – i funzionari dicono alla Nbc che Israele potrebbe colpire i rappresentanti dell’Iran, come le sue milizie in Siria o il gruppo terroristico Hezbollah in Libano. La risposta all'Iran, tuttavia, non metterà in pericolo i Paesi arabi della regione. Questa l'assicurazione - secondo la tv Kan - che Israele ha dato a Egitto, Giordania e agli Stati del Golfo informandoli che la sua azione contro l'Iran sarà effettuata in modo da non coinvolgere loro in una eventuale contro risposta da parte di Teheran.

Iran: Israele non attacchi o risponderemo in pochi secondi

Nuovo altolà dell'Iran a Israele. "Gli israeliani non devono ripetere l'errore strategico dell'attacco al consolato, altrimenti l'Iran risponderà in pochi secondi", assicura il vice ministro degli Esteri Ali Bagheri. L'alto portavoce delle forze armate Abolfazl Shekarchi ammonisce: "Consigliamo ai leader di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania di essere saggi, di non gettarsi nel fuoco ardente e di smettere di sostenere il regime declinante, terrorista e malvagio di Israele", afferma, come riporta Isna, sostenendo che "se qualcuno si muove oltre il suo limite, l'Iran gli taglierà le gambe con maggiore forza".

Gli appelli alla moderazione

 Il cancelliere tedesco Olaf Scholz - durante una visita in Cina - ha chiesto a Israele di contribuire a smorzare la situazione e di non gettare via il successo ottenuto intercettando quasi tutti i droni e missili lanciati sul Paese. "Faremo tutto ciò che è in nostro potere per evitare una fiammata, un'escalation", ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron all'emittente BFMTV. Il gabinetto di guerra israeliano si è riunito lunedì pomeriggio per la seconda volta in 24 ore e ha valutato diverse possibili risposte all'attacco, secondo quanto riportato dai media, ma inizialmente non era chiaro se fosse stata presa una decisione. Alcune delle opzioni sono di natura minore, mentre altre sono più intense, ha riferito l'emittente televisiva israeliana Channel 12, secondo cui Israele cerca una risposta che sia dolorosa per l'Iran senza scatenare una guerra regionale.

 

Israele: "Una risposta all'attacco è inevitabile"

Israele non ha altra scelta che colpire, ha affermato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant in un colloquio telefonico con il segretario della Difesa americano Lloyd Austin, rende noto Axios citando fonti. Israele, ha detto Gallant, non può consentire che missili balistici siano lanciati sul suo territorio senza risposta. E non può consentire l'equazione per cui l'Iran risponde con un attacco diretto ogni volta che Israele colpisce obiettivi in Siria. Austin ha quindi espresso quanto già Joe Biden aveva detto a Netanyahu, sulla necessità di fare il possibile per evitare ulteriore escalation. All'interno del governo israeliano, ci sono richieste di un'azione rapida e dura, in particolare da parte di politici dell'estrema destra. Gli integralisti, tuttavia, non sono rappresentati nel gabinetto di guerra.

"La cosa migliore da fare nel caso di Israele è riconoscere che questo è stato un fallimento per l'Iran", ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico David Cameron a Times Radio. Sebbene Israele abbia il diritto di rispondere a un attacco di questo tipo, ha detto che la Gran Bretagna vuole anche evitare un'escalation e sta esortando il Paese a "pensare con la testa oltre che con il cuore". Israele si prepara dunque a rispondere all'Iran, una decisione caldeggiata dai vertici di governo ed esercito che non vedono "altra scelta". Una risposta che tuttavia non sarà "di pancia" ma studiata con "saggezza", ha assicurato Netanyahu, che tuttavia non detta i tempi.

 

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