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Nuova ondata di attacchi a Hezbollah in Libano. Israele: Più di 100 obiettivi colpiti. L'appello di Khamenei

Israele: "Adotteremo tutte le misure necessarie per proteggere i nostri cittadini". Beirut: "Atti terroristici e una chiara violazione delle leggi internazionali"

di Tiscali News - video Ansa   
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L'esercito israeliano (Idf) ha effettuato una nuova ondata di attacchi aerei contro obiettivi di Hezbollah in Libano. Il comando del fronte interno dell'Idf ha ordinato ai residenti della città settentrionale di Safed e di diverse altre comunità nel nord di Israele di rimanere nei pressi dei rifugi antiaerei fino a nuovo avviso. Lo spazio aereo da Hadera e verso il nord è stato chiuso dalle autorità israeliane per 24 ore, come riferiscono i media nazionali. La decisione è legata alla situazione di sicurezza dell'area e alla necessità di usare lo spazio aereo solo per le attività dell'Aeronautica militare. La pista di atterraggio di Megiddo è aperta solo per i voli commerciali che decollano verso sud.

Israele: "Più di 100 obiettivi colpiti"

Più di 100 obiettivi sono stati attaccati in Libano, compresi complessi di lancio e infrastrutture terroristiche, riferisce l'esercito israeliano (Idf). Pochi minuti dopo l'annuncio dell'Idf sull'attacco in corso, dal sud del Libano è partita una raffica di circa 25 razzi verso il nord di Israele. La polizia afferma di aver ricevuto segnalazioni di impatti di razzi che hanno causato danni e innescato incendi. Le squadre dei vigili del fuoco stanno lavorando nel nord di Israele colpito da alcuni dei razzi lanciati da Hezbollah dal Libano e che non sono stati abbattuti, in tre zone sono scoppiati gli incendi, tra cui la foresta di Ein Zeitim vicino a Safed e un'area aperta nei pressi di Beit Hillel.

Khamenei: "L'unità degli Stati islamici eliminerà Israele"

"Se le nazioni islamiche usano il loro potere interiore, il regime sionista verrà rimosso dal posto che si trova nel cuore della comunità islamica". Lo ha detto la Guida suprema dell'Iran Ali Khamenei. "In effetti, l'unità tra i musulmani creerà un potere che non solo può eliminare il regime sionista, ma porrà anche fine all'influenza e all'interferenza degli Usa nella regione". Khamenei ha invitato gli Stati musulmani a tagliare i legami economici con Israele. "Se i due miliardi di musulmani in tutto il mondo si uniranno, saranno più potenti di qualsiasi potenza nel mondo di oggi", ha aggiunto citato dall'Irna. Il Ministro degli Esteri, Abbas Araghchi, ha dichiarato: "La lotta e la resistenza contro il regime sionista continueranno con maggiore determinazione, grazie agli sforzi dei coraggiosi combattenti del fronte della resistenza islamica in Palestina, Libano e in tutta la regione dell'Asia occidentale, fino alla liberazione dei palestinesi e di Gerusalemme dall'occupazione sionista". "Il regime malvagio e sanguinario di Israele, che recentemente ha fatto ricorso a metodi terroristici terrificanti, ha dimostrato di cercare solo i suoi obiettivi illegittimi e invasivi," ha aggiunto Araghchi.

Nel raid di Beirut ucciso un secondo comandante di Hezbollah

Il 20 settembre durante un raid aereo di Tel Aviv è stato ucciso Ibrahim Aqil, capo della forza Al-Radwan, unità d'élite degli Hezbollah, insieme ad 'almeno altri dieci capi dei miliziani sciiti. Oggi Hezbollah ha annunciato che un secondo comandante di alto rango del gruppo, Ahmed Wahbi, è stato ucciso nell'attacco israeliano a sud di Beirut. Wahbi ha supervisionato le operazioni militari delle forze speciali Radwan durante la guerra di Gaza fino all'inizio del 2024. Il bilancio dell'attacco è di 31 morti, tra cui tre bambini.

Hamas: "Israele pagherà per la sua follia"

Hamas ha condannato l'uccisione del comandante di Hezbollah, Ibrahim Aqil, nell'attacco aereo israeliano di ieri sulla capitale libanese Beirut, descrivendolo come un "crimine" e una "follia" per la quale Israele pagherà un prezzo. Lo riporta Al Jazeera.

La richiesta all'Onu

 

 

"Se non si troverà una soluzione diplomatica, Israele dovrà adottare tutte le misure necessarie per proteggere i suoi cittadini e consentire ai residenti del nord di tornare alle loro case". Queste le parole dell'ambasciatore israeliano all'Onu, Danny Danon, dopo l'escalation tra lo Stato ebraico e il Libano. Dal canto suo il ministro degli Esteri di Beirut, Abdallah Rashid Bouhabib, ha definito le esplosioni con i cercapersone una "arma di guerra senza precedenti". "Sono atti terroristici e una chiara violazione delle leggi internazionali", ha detto al consiglio di sicurezza il ministro che ha chiesto all'Onu di condannare Israele in modo chiaro e inequivocabile.

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