Biden e gli Usa "anatra zoppa": "Tregua concordata con Israele". Netanyahu: "Non corretto". E prepara l'escalation
Tel Aviv versol'attacco di terra con supporto aereo. Guterres: Paese dei cedri "sull'orlo del baratro". Tajani: "Consigliamo agli italiani di lasciare il Libano"
Una tregua richiesta con forza dagli Usa e da una serie di loro alleati internazionali e presentata come concordata e "coordinata" con Israele. Smentita poco dopo dal governo Netanyahu e disattesa come "incorretta". L'America sembra sempre più un'anatra zoppa nei confronti dell'alleato per eccellenza in quell'area del pianeta. Che non obbedisce, non si ferma, va avanti verso quella che appare sempre più come un'escalation della guerra israeliana in Libano, quella che il segretario delle Nazioni Unite António Guterres ha definito "l'orlo del baratro", invitando le parti a "fermare le uccisioni e la distruzione". Durante una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu, ha affermato che il Paese sta vivendo il suo periodo più sanguinoso e che "si sta scatenando l'inferno". La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre ha detto che Washington non capisce perché poi sia arrivato il no di Tel Aviv, aggiungendo che a margine dell'Assemblea Generale Onu a New York proseguono discussioni su questo tema.
Biden ai minimi termini e Israele pronto all'attacco di terra
Joe Biden rischia di concludere il suo mandato con tre guerre aperte: in Ucraina, a Gaza ed ora in Libano, con lo spettro di un'escalation in tutta la regione. E se la partita di Kiev è ancora in stallo, quella in Medio Oriente sembra già un doppio fallimento diplomatico: per non essere riuscito a fermare il conflitto nella Striscia a quasi un anno dall'attacco di Hamas in Israele e neppure la crescente tensione in Libano tra Hezbollah e Israele. Quest'ultimo è determinato a non arretrare rispetto ad una intensificazione del conflitto, con invasione di terra del territorio libanese e aviazione a supporto.
Da Hezbollah non si fermano gli attacchi verso Israele
Per la prima volta un missile balistico lanciato da Hezbollah ha raggiunto l'area di Tel Aviv: è stato intercettato e distrutto, senza fare danni. "È la prima volta in assoluto che un missile di Hezbollah raggiunge l'area di Tel Aviv", ha affermato un portavoce dell'esercito, mentre un altro portavoce, Nadav Shoshani, ha definito "un'escalation" il lancio del missile terra-terra. Il movimento libanese "sta sicuramente cercando di aggravare la situazione, questa è solo una parte, stanno cercando di terrorizzare sempre più persone". Le forze armate hanno fatto sapere di aver colpito, nell'area di Nafakhiyeh nel Libano meridionale, il lanciatore che ha sparato il missile.
Hezbollah ha spiegato che il Qader-1 è stato lanciato mirando al quartier generale del Mossad alla periferia di Tel Aviv, come ritorsione per gli omicidi di diversi suoi comandanti e le esplosioni dei cercapersone e dei walkie talkie che la settimana scorsa hanno fatto in Libano 39 morti e circa 3 mila feriti. Proprio a causa dell'attacco ai dispositivi, ha riferito una fonte interna, 1.500 combattenti sono fuori gioco per le ferite riportate, molti dei quali sono rimasti accecati o hanno perso le mani.
Tajani: "Consigliamo agli italiani di lasciare il Libano"
Visto l’intensificarsi dei bombardamenti la Farnesina consiglia agli italiani di lasciare il Paese. In Libano ci sono "diverse realtà italiane", e tra queste, "ci sono gli italiani che sono lì per lavoro". Lo ricorda il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, durante l'incontro con i giornalisti al termine della prima mattina degli Study days del Ppe a Napoli. "Sono 2-300 - spiega - abbiamo sempre consigliato di lasciare il paese il prima possibile. Ci sono ancora voli da Beirut verso l'Italia, verso l'Occidente, quindi consigliamo loro di lasciare il Paese in questo momento".