Israele: mai chiesto evacuazione dell'ospedale Shifa. Netanyahu: "Finora nessun accordo sugli ostaggi"
L'esercito di Tel Aviv: "Il personale medico rimarrà in ospedale per assistere per assistere i pazienti". Il premier israeliano: "Ad Hamas non interessa niente dei palestinesi"

"Ci sono voci infondate: fino ad ora nessun accordo è stato raggiunto sugli ostaggi, ma quando ci sarà lo diremo subito", ha detto il premier Benyamin Netanyahu in conferenza stampa. "Io - ha aggiunto riferendosi alla manifestazione svoltasi oggi a Gerusalemme sotto il suo ufficio - marcio con voi. Tutto il popolo di Israele marcia con voi. Comprendiamo la vostra sofferenza e l'incubo che vivete".
Ospedale Shifa, mai ordinata l'evacuazione dei pazienti
L'esercito israeliano "non ha ordinato in nessun momento l'evacuazione dei pazienti o dei medici" dall'ospedale Shifa. Lo ha detto il portavoce militare spiegando che l'esercito ha invece "un richiesta del direttore dello Shifa per consentire ad altri abitanti di Gaza che erano in ospedale e che vorrebbero evacuare, di farlo attraverso un percorso sicuro". "Il personale medico rimarrà in ospedale - ha aggiunto - per assistere i pazienti che non possono evacuare". Il portavoce ha sottolineato anzi di "aver proposto che qualsiasi richiesta di evacuazione medica sarà facilitata dall'esercito". Poi ha aggiunto che "durante la notte scorsa ha fornito all'ospedale altro cibo, acqua e assistenza umanitaria".
Ministero Hamas, 50 morti in raid su scuola Onu a Jabaly
Il ministero della Sanità di Hamas ha affermato che almeno 50 persone sono rimaste uccise in un raid israeliano condotto "all'alba, sulla scuola al Fakhura" che serviva da riparo per i rifugiati nel campo profughi gestito dall'Onu a Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza. Centinaia di persone stanno lasciando intanto l'ospedale al Shifa di Gaza City e si stanno incamminando a piedi verso la parte sud della Striscia. Lo ha riferito Haaretz che cita report palestinesi dal luogo.
Hamas: uccisi 12.300 palestinesi, 5mila bambini e molte donne
Il governo del movimento islamista Hamas ha annunciato che 12.300 palestinesi sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza dall'inizio della guerra il 7 ottobre. Tra i decessi registrati finora ci sono più di 5.000 minorenni e 3.300 donne, ha precisato. Inoltre, 30.000 persone sono rimaste ferite. Il ministero della Sanità di Hamas ha aggiunto che decine di corpi sono disseminati per le strade del nord della Striscia di Gaza e che è impossibile contarli perché l'esercito israeliano "prende di mira le ambulanze e gli operatori sanitari" che cercano di avvicinarsi.
Netanyahu: "Non riusciamo a ridurre le vittime civili"
Israele sta cercando di ridurre al minimo le vittime civili a Gaza, ma "sfortunatamente non ci stiamo riuscendo". Lo ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un'intervista alla Cbs in cui ha sottolineato come "ad Hamas non interessi nulla dei palestinesi".
Eliminata a Gaza la cellula che lanciava razzi su Tel Aviv
L'esercito israeliano ha eliminato a Gaza "la cellula terroristica che il 17 novembre ha lanciato una salva di razzi" nel centro di Israele e su Tel Aviv. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui il lancio verso Israele è avvenuto da "tetto di un palazzo". "Le attività dei soldati nella Striscia - ha poi aggiunto - continuano con l'individuazione di tunnel del terrore, l'uccisione dei terroristi e l'attacco infrastrutture terroristiche". Aerei ed elicotteri "hanno colpito decine di obiettivi nella Striscia" inclusi "comandi di centri operativi, postazioni di lancio e laboratori di manifattura di armi".
Scambio di fuoco con Hezbollah
In seguito ad una serie di attacchi verso la Alta Galilea sferratidagli Hezbollah, la artiglieria israeliana ha colpito obiettivi situati nel Libano meridionale. Lo aggiorna il portavoce militare. In precedenza sirene di allarme erano risuonate in diverse località israeliane di confine, fra cui Sasa e Shtulà. In tutto sono state registrate 25 esplosioni, che non hanno provocato vittime. Gli attacchi lanciati del 17 novembre dagli Hezbollah nella stessa zona hanno provocato il ferimento di quattro persone, una delle quali versa in condizioni gravi. Hezbollah ha preso di mira una postazione militare israeliana nell'area di Wadi Hunin, nei pressi della cittadina di Margaliot, e l'esercito israeliano ha risposto con colpi di artiglieria nella zona antistante, vicino alle località libanesi di Hula e Markaba.