India: verso un milione di morti. Ma la mortalità è ancora inferiore a quella di Europa e Stati Uniti
La situazione in molte parti del paese è disperata. Ma non tutte le aree soffrono nello stesso modo. Inoltre anche nei paesi sviluppati, soprattutto nella prima ondata, si sono verificate situazioni che hanno molto di simile

India. Le immagini sono strazianti, i racconti tragici, la situazione in molte parti del paese disperata. Crematori pieni, pire funerarie nei parcheggi delle macchine, gli ospedali straripanti. Dentro si fa quel che si può, ma mancano le terapie intensive, i respiratori e soprattutto l’ossigeno. All’inizio di aprile ci volevano 72 giorni perché i casi raddoppiassero, ora ce ne vogliono 27, meno della metà. Le curve dei decessi sono impressionanti, in salita quasi verticale e le proiezioni danno numeri agghiaccianti, un milione di morti entro il 1° agosto.

Il paese, tuttavia, è gigantesco, popolosissimo e molto variegato al suo interno e non tutte le aree soffrono nello stesso modo. A essere colpite sono soprattutto le enormi megalopoli come New Delhi, Mumbai, Lucknow, Pune e Bangalore, oltre metà delle vittime è concentrata in quattro stati su ventotto cui si aggiunge il territorio di Delhi, ma il virus si sta diffondendo rapidamente anche nelle città più piccole e nelle campagne.

I numeri assoluti, enormi nel subcontinente indiano, non aiutano però a capire se quel che sta accadendo è qualcosa di inedito o purtroppo di già visto. Vale la seconda. Con tutte le differenze del caso, anche nei paesi sviluppati, soprattutto nella prima ondata, si sono verificate situazioni che hanno molto di simile. Cimiteri che non riuscivano stare al tragico passo dell’epidemia, ospedali pieni, terapie intensive insufficienti, mancanza di ventilatori, di ossigeno, di protezioni individuali. Bergamo, la Val Seriana, ma anche l’Europa Centrale, New York e tutta la costa orientale degli Stati Uniti.

In Brasile si prevede che i decessi ogni 100mila abitanti saranno il quadruplo di quelli registrati in India. Nella Repubblica Ceca e in Bulgaria si prevede saranno oltre il triplo, in Italia e Regno Unito poco di meno. Negli Stati Uniti, il paese più ricco del mondo, oltre il doppio. La speranza allora e purtroppo è che, nonostante il milione di decessi stimato, le previsioni siano giuste e che in India l’epidemia non arrivi mai ad avere la mortalità registrata in Europa e in America.