Niente manette ai polsi, Ilaria Salis in tribunale dopo i domiciliari con la sola cavigliera elettronica
Iniziata la terza udienza del processo. Il giudice rivela l'indirizzo dei domiciliari e scoppia la polemica
È arrivata in tribunale in taxi assieme ai suoi genitori e per la prima volta non verrà portata in aula in manette e con le catene alle caviglie Ilaria Salis, la 39enne attivista italiana a processo a Budapest con l'accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. Salis è entrata rapidamente tra giornalisti e il gruppo dei suoi amici, fra i quali anche Zerocalcare, che l'attendevano all'esterno del tribunale. “Voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno supportato", ha detto Ilaria prima dell'inizio del processo.
La concessione dei domiciliari per Ilaria Salis è "un bel risultato per il quale abbiamo sempre lavorato - ha detto l'ambasciatore italiano a Budapest Manuel Jacoangeli -, rasserena tutta la situazione e le consente di affrontare meglio il processo. Abbiamo suggerito ripetutamente alla famiglia di intraprendere questa strada e l'ambasciata appoggerà sicuramente una richiesta di domiciliari in Italia".
Nel frattempo il giudice Josef Szos ha rivelato l'indirizzo dove Ilaria Salis sta scontando i domiciliari. L’annuncio ha scatenato l’immediata protesta del padre Roberto che si è girato verso l'ambasciatore italiano Manuel Jacoangeli dicendogli che “bisogna fare qualcosa”. "L'indirizzo – lo sostiene l'avvocato della difesa Gyorgy Magyar - non dovrebbe essere rivelato, anzi protetto e non va inserito nel verbale”.