Il piano di Trump per terminare la guerra che piace a Putin. Telefonata con Musk a Zelensky
Articolato in tre Punti, non è ancora ufficiale ma trapelano diversi dettagli. Che richiedono sacrifici soprattutto agli Ucraini
I media internazionali hanno riportato (e Lucio Caracciolo, direttore della rivista di studi internazionali Limes ha ribadito e analizzato) che poco prima della rielezione di Trump, il presidente ucraino Zekensky avrebbe confidato ai suoi fedelissimi: "Se vince lui abbiamo poche speranze". Impressione confermata dalle indiscrezioni del piano che il neoeletto Trump vuole formalizzare con il presidente Vladimir Putin. Particolare che non è passato inosservato: alla telefonata di venerdì 8 novembre fra Trump e Zekensky era presente anche Elon Musk, il mega-miliardario principale supporter di Trump fino alla vittoria su Kamala Harris e ora dato papabile per un posto ministeriale di primo piano nella nuova amministrazione Usa.
I dettagli trapelati
Non ci sono ancora dichiarazioni ufficiali su quel che si sono detti finora Trump e Putin ( il presidente Usa ha poi chiamato Zelensky alla presenza di Musk) sulla guerra fra Russia e Ucraina. Da vari media internazionali emergono però molte indiscrezioni sul piano in tre punti che il presidente Usa starebbe proponendo al leader del Cremlino, e addirittura si parla già di reazioni favorevoli di Putin. Questi i tre punti di Trump per chiudere la pratica Ucraina, come riportati fra gli altri anche da Wall Street Journal e Financial Times: 1-Arrivare alla pace con un accordo che prevederebbe che la Russia tenga tutti i territori ucraini occupati dal 2014 ad oggi. Quindi la penisola di Crimea, la regione del Donbass a comprendere Mariupol, il territorio lungo il mare di Azov a comprendere buona parte della regione attorno alla più grande centrale nucleare europea, Zhaporizhzhia. In cambio i soldati di Kiev potrebbero valutare di restituire i 500 chilometri quadrati di territorio russo attorno a Kursk, la più grave sconfitta subita dai russi nelle ultime settimane, e ricevere in cambio altrettanto territorio di casa loro. 2-Fra i due Paesi verrebbe creata una fascia demilitarizzata di 1.000 chilometri che verrebbe affidata al presidio di truppe Europee che anche per questo devono contribuire maggiormente al presidio di territorio Nato in Europa. 3-Kiev dovrebbe promettere a Putin che l'Ucraina non entrerà nella Nato nei prossimi 20 anni, qui non si capisce cosa Mosca dovrebbe fornire in cambio.
Cosa è stato detto a Zelensky
"Le uccisioni insensate finiranno presto. Il tempo per gli speculatori guerrafondai è scaduto": a scriverlo sulla sua piattaforma è Elon Musk, che ha partecipato anche alla telefonata di congratulazioni di Volodymyr Zelensky a Donald Trump per la sua vittoria, assicurando al presidente ucraino che continuerà a sostenere Kiev con la sua rete di satelliti Starlink. Un dettaglio che conferma quanto potrebbe essere influente nella prossima amministrazione l'uomo più ricco del mondo, che in attesa di guidare la nuova commissione per l'efficienza governativa continua a vedere i titoli delle sue aziende spinti dal trionfo di The Donald: Tesla è tornata a valere oltre 1.000 miliardi. La telefonata è durata 25 minuti e non sarebbero stati discussi i dettagli del piano di pace ma Zelensky ne sarebbe uscito in qualche modo rassicurato, secondo Axios. Ora si attende un colloquio fra Trump e Vladimir Putin, che si è già detto pronto a rispondere alla chiamata. Musk ha partecipato anche alla telefonata fra Trump e il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, una delle tante ricevute da The Donald nel suo fortino di Mar-a-Lago, dove sta lavorando alla squadra di governo insieme al suo transition team.
"Sventato piano iraniano per uccidere Trump"
Il Dipartimento di Giustizia Usa ha nel mentre desecretato le accuse penali per un sventato complotto iraniano per uccidere Donald Trump prima delle elezioni presidenziali. Secondo quanto trapelato, membri della Guardia Rivoluzionaria iraniana avrebbero incaricato tale Farjad Shakeri, di elaborare un piano per sorvegliare e infine uccidere Trump. Nel caso il futuro presidente non fosse stato ucciso prima, si sarebbe valutata l'ipotesi di assassinarlo dopo la sua elezione. Ma gli iraniani ritenevano che il miliardario non avrebbe vinto, quindi che la "missione" sarebbe stata più facile dopo la chiusura delle urne. Secondo l'Fbi, che ha rintracciato Shakeri e ha sventato il piano, avrebbe appreso da quest'ultimo che non aveva intenzione di procedere nel modo ritenuto più efficace da Teheran, e in parte smentito dal trionfo elettorale di Donald Trump