Chi era Husseini, l'uomo delle armi di Hezbollah ucciso dagli israeliani in Libano
Due anni fa figurava come uno dei co-fondatori di una cellula congiunta libanese-irachena-iraniana, con base al confine tra Iraq e Siria, e che gestiva il flusso di armi iraniane verso la costa mediterranea
Suhail Hussein Husseini, comandante dell'unità logistica di Hezbollah e indicato da Israele come ucciso in un raid aereo su Beirut nelle ultime 24 ore, era una delle figure chiave della struttura militare dell'intero Asse della resistenza guidato dall'Iran e di cui fa parte il partito armato libanese.
Husseini aveva di recente assunto il comando dell'intero quartier generale del partito con sede nella periferia sud di Beirut. Due anni fa figurava come uno dei co-fondatori di una cellula congiunta libanese-irachena-iraniana, con base al confine tra Iraq e Siria, e che gestiva il flusso di armi iraniane verso la costa mediterranea. Un'informazione che corrisponde a quanto riferito dall'esercito israeliano, secondo cui Husseini gestiva l'intera filiera delle forniture di armi e monitorava la definizione dei budget e l'elaborazione dei progetti militari.
Husseini riceveva istruzioni direttamente dai vertici del partito, in coordinamento costante con Teheran. Questa sua posizione chiave lo aveva promosso a membro dell'esclusivo Consiglio del jihad di Hezbollah, la più alta istanza militare del gruppo. Nelle scorse settimane Israele ha ucciso, con bombardamenti a Beirut e in altre zone del Libano, diversi membri dello stesso Consiglio.
Secondo le informazioni dell'intelligence israeliana, gli uomini al comando di Husseini si occupavano di seguire i convogli di armi che dall'Iran giungevano al Libano tramite il corridoio iracheno e siriano. Lungo il poroso confine tra Siria e Iraq, nel distretto di Mayadin, nei pressi della cittadina frontaliera di Abukamal, lungo il fiume Eufrate, Husseini e altri alti esponenti della struttura regionale di Hezbollah avevano nel 2023 creato una cellula clandestina che operava nella Caserma Soleimani.
Questo centro militare - di cui fanno ancora parte capi-milizia iracheni e ufficiali iraniani - era stato intitolato al defunto generale iraniano Qassem Soleimani, a lungo architetto della politica di difesa iraniana nella regione, capo della Brigata Quds dei Pasdaran e ucciso dagli Stati Uniti a Baghdad il 3 gennaio del 2020. Nello snodo logistico di Abukamal, Hezbollah e l'Iran coordinano il passaggio di armi dall'altopiano iranico fin verso il sud del Libano e la valle orientale della Bekaa, in Libano, al confine con la Siria.