Gaza, Hamas: "Si entri subito nella seconda fase dell'accordo". Israele chiede una proroga
Domani finisce la prima parte del patto, il gruppo armato: "Non rilasceremo tutti i prigionieri prima della fine della guerra". L'appello alla comunità internazionale: "Faccia pressioni" su Tel Aviv

No al rinvio della seconda e richiesta alla comunità internazionale di "fare pressioni" su Israele affinché "rispetti integralmente" quanto previsto "dall'accordo" per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e lo scambio di prigionieri. Hamas, il gruppo armato integralista che governa Gaza, dice che in questo momento - la prima fase si chiuderà domani - non si possono accettare né rinvii né esitazioni. In un messaggio di cui dà notizia la tv satellitare al-Jazeera il gruppo rivendica il suo "pieno rispetto" degli impegni.
"Al termine della prima fase dell'accordo di cessate il fuoco e scambio di prigionieri, confermiamo il nostro pieno impegno per l'attuazione di tutte le disposizioni dell'intesa in tutte le fasi e tutti i dettagli", si legge nel testo. Ma due funzionari del governo israeliano hanno dichiarato che l'intenzione di Tel Aviv è di prolungare la prima fase dell'accordo con lo schema secondo cui Hamas rilascerebbe tre ostaggi ogni settimana in cambio della scarcerazione di detenuti palestinesi, secondo quanto riferisce Ynet citando Reuters.
Domani si conclude la prima fase dell'accordo
La èprima fase quindi si chiude domani e, venerdì, e di sera inizierà il mese sacro del Ramadan. Israele proprnde per la proroga di 42 giorni, come scritto dal Jerusalem Post, ma fonti di Hamas sostendono che Israele chiede una protoga della prima fase in cambio del rilascio di altri detenuti palestinesi, scrive Haaretz. Una prospettiva che il gruppo non giudica positiva.
I prigionieri ancora nelle mani di Hamas sono la "carta vincente" per arrivare al cessate il fuoco. Le persone israeliane tenute in cattività non verranno lasciate fino a quando Israele non esporrà una posizione chiera sulla cessazione della guerra. Secondo le fonti citate da Haaretz, ci potrebbero essere progressi con altre forme di "compromesso", come la liberazione di ostaggi malati e la consegna a Israele di salme di ostaggi morti in cambio della scarcerazione di prigionieri palestinesi o il miglioramento delle condizioni in cui vengono trattenuti i prigionieri e l'aumento degli aiuti che entrano a Gaza.
Anche l'esponente di Hamas Taher Al-Nunu si è espresso contro l'ipotesi di una proroga della prima fase. "La rottura" da parte di Israele sulla "seconda fase dell'accordo non consente una proroga della prima fase - ha detto al canale Al Araby - Noi confermiamo l'impegno riguardo l'accordo di cessate il fuoco e ora la responsabilità è dei mediatori. Devono costringere (Israele) ad attuarlo".