Walkie talkie usati come bombe: nuove esplosioni in diverse zone del Libano. Il Nyt accusa Israele
I dispostivi esplosi sono walkie-talkie e sarebbero stati acquistati da Hezbollah cinque mesi fa. Secondo il quotidiano le esplosioni tra Libano e Siria sarebbero state causate da un attacco in contemporanea alle reti di comunicazione interne. Anche l'ambasciatore iraniano a Beirut è rimasto ferito, riporta Haartez
Nuove esplosioni simultanee di dispositivi a Beirut e in diverse zone del Libano. Secondo l'agenzia ufficiale libanese, il primo bilancio dell'esplosione di apparecchi walkie talkie è di tre morti. Fonti della sicurezza libanese affermano che i dispositivi portatili esplosi sono stati acquistati da Hezbollah circa cinque mesi fa, insieme con le migliaia di cercapersone esplosi il 17 settembre. Le immagini sui social e sui media libanesi sulle esplosioni di oggi in diverse parti del Libano mostrano diversi dispositivi radio Vhf di marca Icom (società giapponese), modello IC-V82, danneggiati o semi distrutti.
Due raid aerei israeliani
Il ministero dell'Informazione libanese ha riferito anche di due raid aerei israeliani nel sud a ridosso della linea di demarcazione tra i due Paesi. L'attacco aereo, simultaneo alle esplosioni di walkie-talkie di membri di Hezbollah, è avvenuto nelle località di Blida e Kfar Kila.
Secondo giorno consecutivo di attacco compiuto da Israele
Il governo libanese ha diffuso le generalità dei tre civili uccisi, di cui due minori e una donna, nell'attacco hacker contro miliziani di Hezbollah, con l'esplosione simultanea di migliaia di cercapersone, avvenuto il 17 settembre e attribuito a Israele. Secondo il ministero della salute libanese, si tratta di Fatima Abdallah, 10 anni, della regione di Baalbeck, e di Muhammad Bilal, della periferia sud di Beirut. L'infermiera Atta Dirani è stata colpita mentre lavorava in un ospedale nella regione di Baalbeck. In tutto si registrano migliaia di feriti, centinaia dei quali in condizioni gravi. Ma non ci sono al momento cifre definitive delle vittime dell'attacco. Inoltre il governo libanese conferma l'uccisione di otto miliziani di Henbollah, di cui diffonde i nomi. Tra questi c'è Mohammad Mahdi Ammar, nato nel 1985, figlio del deputato Ali Ammar. Tra gli oltre 4mila feriti, anche l'ambasciatore iraniano in Libano, Mojtaba Amani.
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Migliaia di cercapersone esplosi tutti insieme
Un'azione coordinata contro Hezbollah con effetti dirompenti: almeno 18 morti e circa 4000 feriti in un attacco hi-tech che assesta un colpo durissimo ai miliziani. A sferrare il colpo, secondo il New York Times sarebbe stato Israele, che non rivendica l'azione e non commenta le accuse. L'esplosivo sarebbe stato posizionato vicino alla batteria di ogni dispositivo e attivato tramite un messaggino. I cercapersone che Hezbollah aveva ordinato alla taiwanese Gold Apollo sarebbero stati manomessi prima di raggiungere il Libano, riporta il quotidiano americano. La maggior parte dei cercapersone era del modello AP924, anche se nella spedizione erano inclusi anche altri tre modelli. I dispositivi erano programmati per emettere un segnale acustico di diversi secondi prima di esplodere. Alla Gold Apollo sono stati ordinati più di 3.000 cercapersone. Non è chiaro né quando sono stati ordinati né quando sono arrivati in Libano.
Usata la pentrite
E' stato chiamato in causa il Mossad. Gli uomini dell'intelligence israeliana avrebbero collocato una quantità di un potente esplosivo - la pentrite - all'interno dei pager, che sarebbero esplosi a causa dell'aumento delle temperature delle batterie. Ci si interroga sull'attuazione concreta del piano che rappresenta un unicum: mai, fino ad ora, si era assistito ad un'offensiva di tale portata e con simili caratteristiche. Funzionari della sicurezza libanesi hanno rivelato che i dispositivi di comunicazione erano arrivati in Libano cinque mesi fa ed erano stati distribuiti di recente agli operativi di Hezbollah. L'ipotesi più concreta prevede che prima della distribuzione siano stati intercettati proprio dai servizi segreti dello stato ebraico: all'interno di ogni apparecchio sarebbero stati inseriti meno di 20 grammi di pentrite, una quantità sufficiente a innescare l'esplosione di strumenti che, generalmente, vengono tenuti in tasca.
Hezbollah: "Israele pagherà, continuiamo sostegno a Gaza"
"Continueremo come in tutti i giorni passati con le nostre benedette operazioni a sostegno" della Striscia di Gaza, hanno dichiarato oggi i miliziani libanesi di Hezbollah dopo la mortale raffica di esplosioni di cercapersone che il gruppo sciita sostenuto dall'Iran ha attribuito a Israele. "Questo percorso è in atto e separato dalla dura resa dei conti che il nemico criminale deve attendere per il suo massacro", ha affermato Hezbollah in una dichiarazione rilasciata su Telegram