Razzo su Tel Aviv: Hamas rivendica l'attacco. Gli Usa: "I negoziati per la tregua continueranno"
Scambio di minacce Netanyahu-Nasrallah. Il consigliere alla sicurezza Sullivan: "Che gli scontri Israele-Hezbollah non portino a una guerra regionale"
Lampi di guerra fra i miliziani di Hezbollah, con base in Libano, ed Israele, mentre al Cairo sono nel vivo i negoziati per una tregua di almeno 72 del conflitto a Gaza. Un forte boato si è sentito a Tel Aviv ed è scattato l'allarme a Rishon Lezion. Le Brigate Al-Qassam, il braccio armato di Hamas, hanno annunciato di aver attaccato Tel Aviv con un missile M90 "in risposta ai massacri israeliani contro i civili e allo sfollamento del popolo palestinese" L'esercito di Tel Aviv ha lanciato un attacco preventivo dopo aver ricevuto informazioni dall'intelligence secondo cui Hezbollah era pronto a lanciare seimila missili. Le milizie sciite hanno risposto lanciando più di 320 razzi e diversi droni carichi di esplosivo: alcuni sono stati intercettati, mentre altri hanno causato danni e feriti. L'esercito israeliano ha annunciato che 100 aerei da guerra hanno distrutto migliaia di lanciarazzi di Hezbollah puntati sul centro e sul nord del Paese. Sventato un attacco degli Hezbollah al quartier generale del Mossad. Navi Usa vicine a Israele e in posizione contro la minaccia dell'Iran.
Gli Usa: "I negoziati per la tregua continueranno"
I negoziati per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi continueranno dopo che l'incontro del fine settimana non ha risolto tutte le differenze. Lo afferma un funzionario americano, secondo quanto riportato dall'Associated Press sul suo sito. Le trattative continueranno a livelli più bassi nei prossimi giorni nel tentativo di colmare le restanti divergenze. Intanto Jake Sullivan, il consigliere alla sicurezza nazionale del presidente americano Joe Biden, si augura che gli scambi di missili ed artiglieria fra Israele e Hezbollah non sfocino in una guerra regionale.
Scambio di minacce Netanyahu-Nasrallah
L'attacco di Hezbollah è stato la risposta per l'uccisione del suo leader militare Fuad Shukry il 30 luglio a Beirut. "Valuteremo il risultato degli attacchi e se saranno soddisfacenti considereremo il processo di risposta completato. Se invece saranno insufficienti, ci riserviamo il diritto di rispondere in un secondo momento", ha minacciato il leader di Hezbollah, lo sheikh Hassan Nasrallah. Nasrallah ha ridicolizzato l'azione preventiva di Israele che all'alba ha anticipato l'avvio delle operazioni di Hezbollah, ma ha anche opportunamente affermato di aver scelto di non colpire i civili, "anche se ne avevamo il diritto, perché nelle nostre zone meridionali sono stati uccisi dei civili". Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha difeso l'attacco preventivo: "Nasrallah a Beirut e Khamenei a Teheran devono sapere che questo è un ulteriore passo per cambiare la situazione al nord" di Israele, "quello che è successo non è la fine della storia, non si conclude qui".
Raid israeliano a ovest di Gaza
Almeno cinque palestinesi sono morti a Gaza City a seguito di un raid israeliano nella notte tra il 25 e il 26 agosto. Lo riferisce l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa. Nell'attacco diverse persone sono rimaste ferite. Il raid si è concentrato su un edificio vicino al Patient's Friends Hospital nella parte occidentale di Gaza City.