"Stay Behind" come nella Guerra fredda: contro la Russia agisce in segreto la "Gladio" ucraina
Dal 2016 le truppe speciali ucraine sono state addestrate dalla Nato per creare unità che potessero svolgere operazioni segrete nei territori occupati
Per dire come le cose non cambino negli anni. Il 20 novembre Repubblica ha pubblicato un’intervista di Tonia Mastrobuoni all’ex generale polacco Mieczyslaw Biniek che tra la fine degli anni ’90 e il 2007, quando è andato in pensione, ha ricoperto numerosi incarichi in vari contingenti multinazionali ed è stato Vice Comandante del 3° Corpo d'Armata Internazionale della Nato.
Il generale Biniek ha confermato che, nella consapevolezza che prima poi la Russia avrebbe invaso l’Ucraina, sin dal 2016 le truppe speciali ucraine sono state addestrate dalla Nato per creare unità che potessero svolgere operazioni segrete nei territori occupati.
L’addestramento comprendeva l’uso di obici, sistemi antiaerei e antimissilistici. Racconta Biniek che sono state create cellule dormienti di partigiani e che: "Hanno nascosto ovunque stazioni radio, munizioni, esplosivi, gli hanno insegnato come muoversi, organizzarsi, come comunicare". È grazie alle informazioni fornite da queste cellule e all’addestramento ricevuto dai servizi ucraini nell’integrarle con quelle rese disponibili dai satelliti che è stata colpita con successo la base aerea di Novofedorivka e che hanno avuto successo i tanti raid sui comandi russi.
Come durante la guerra fredda
Addestramento di nuclei di combattenti dietro le linee, creazione di depositi nascosti di esplosivi, munizioni e radio, gestione delle informazioni, coordinamento con la Nato. Il sistema in realtà è tutt’altro che nuovo e risale addirittura ai primi anni della Guerra Fredda. Fu allora che, sulla scorta dell’esperienza maturata in Europa nel corso del secondo conflitto mondiale di coordinamento e supporto reciproco tra forze alleate e unità partigiane, si decise di creare una rete di commando ben addestrati in grado di operare dietro le linee nel caso di un’invasione della Russia sovietica. All’epoca si chiamava operazione “Stay Behind” ed era operativa anche in Italia dove però il campo di operazioni purtroppo si allargò. Ma è un’altra storia, quella di Gladio e del ruolo da essa giocato nella stagione delle stragi e della strategia della tensione. In Ucraina, invece, la nuova “Stay Behind” è rimasta entro i binari e sta funzionando.