Trump e Netanyahu: "Ostaggi liberi entro sabato o scoppierà inferno". Hamas: "Gli accordi vanno rispettati". L'appello di Guterres
Il presidente Usa: "Scopriranno cosa intendo". La replica: "Accordi vanno rispettati, minacce non servono". Israele: "Ostaggio 86enne ucciso durante prigionia"
La tensione a Gaza torna alle stelle perché il cessate il fuoco, che ha retto per tre settimane, rischia ora di saltare. La miccia è stata accesa da Hamas, che ha annunciato il rinvio del nuovo rilascio di ostaggi previsto per sabato accusando Israele di non aver rispettato pienamente gli accordi sottoscritti a metà gennaio. Inoltre le minacce del presidente statunitense sulla liberazione degli ostaggi non fanno altro che "complicare ulteriormente le cose”. Hamas ha affermato che "non rilascerà gli ostaggi" se Israele non rispetta le condizioni dell'accordo di Gaza, secondo quanto scrive Al Arabiya rilanciata dall'agenzia russa Tass.
Il primo a lanciare un messaggio chiaro e diretto a Hamas è il presidente Usa, Donald Trump, il quale senza mezzi termini dice che "se alle 12 di sabato (senza precisare il fuso orario ndr) gli ostaggi non verranno rilasciati, scatenerò l'inferno". Parole alle quali si accoda il premier israeliano Netanyahu che ha riferito che la decisione presa all'unanimità dal governo è che "se Hamas non restituisce gli ostaggi entro sabato a mezzogiorno", senza specificare il numero, "il cessate il fuoco verrà interrotto e le Idf torneranno a combattere intensamente finché Hamas non sarà definitivamente sconfitto". Netanyahu ha anche detto che "alla luce dell'annuncio di Hamas della sua decisione di violare l'accordo e di non rilasciare i nostri ostaggi, ieri sera ho ordinato alle Idf di radunare le forze dentro e intorno alla Striscia di Gaza".
L'appello di Guterres
"Dobbiamo evitare a tutti i costi la ripresa delle ostilità a Gaza che porterebbe a un'immensa tragedia. Faccio appello ad Hamas affinché proceda con la prevista liberazione degli ostaggi": lo scrive su X il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. "Entrambe le parti devono rispettare pienamente gli impegni presi nell'accordo di cessate il fuoco e riprendere negoziati seri", aggiunge.
We must avoid at all costs resumption of hostilities in Gaza that would lead to immense tragedy.
— António Guterres (@antonioguterres) February 11, 2025
I appeal to Hamas to proceed with the planned liberation of hostages.
Both sides must fully abide by their commitments in the ceasefire agreement & resume serious negotiations.
Trump: "Liberi entro sabato o scoppierà inferno"
Sabato il tycoon aveva definito "terribile" la minaccia di rinviare la liberazione degli ostaggi e ha promesso "un vero inferno" se non li rilascerà. "Trump deve ricordare che esiste un accordo che deve essere rispettato da entrambe le parti e che questo è l'unico modo per restituire i prigionieri (ostaggi)", ha detto alla Afp un alto funzionario del gruppo, Sami Abu Zuhri. "Il linguaggio delle minacce non ha alcun valore e complica ulteriormente le cose", ha aggiunto.
Israele richiama i riservisti
L'Idf ha dichiarato che sta richiamando i riservisti come parte del rafforzamento delle truppe intorno a Gaza. "In conformità con la valutazione della situazione e la decisione di aumentare il livello di prontezza nel Comando meridionale, è stato deciso di aumentare i rinforzi con truppe aggiuntive, compresi i riservisti", si legge in una nota dell'esercito israeliano, secondo cui "il rafforzamento delle truppe e la mobilitazione dei riservisti vengono effettuati in preparazione di vari scenari".
La mossa di Hamas
Con una parziale marcia indietro Hamas ha poi precisato che la porta rimane aperta allo scambio fra ostaggi e detenuti di sabato, come previsto dall'accordo per la tregua a Gaza. "Hamas ha intenzionalmente fatto questo annuncio (per lo slittamento del rilascio degli ostaggi, ndr) cinque giorni prima per dare ampio tempo ai mediatori per esercitare pressioni su Israele perché mantenga i suoi impegni. La porta rimane aperta perché lo scambio avvenga come previsto, una volta che l'occupante attua gli impegni presi". Un messaggio arrivato dopo che il premier israeliano Netanyahu aveva fatto sapere che Israele "mantiene il suo impegno a rispettare l'accordo" e chiarendo che "tutte le famiglie degli ostaggi sono state informate" degli ultimi sviluppi.
Israele manda rinforzi nell'area attorno a Gaza
Nel frattempo però l'esercito israeliano ha annunciato di stare "rafforzando fortemente l'area" attorno alla Striscia di Gaza, dopo aver ricevuto l'ordine dal ministro della Difesa Israel Katz di tenersi pronto "a tutti gli scenari". "Dopo aver valutato la situazione (...) è stato deciso di rinforzare significativamente la zona con truppe aggiuntive per missioni difensive", si legge nella dichiarazione. In precedenza, Katz aveva accusato Hamas di aver violato l'accordo di tregua annunciando che avrebbe rinviato il prossimo rilascio degli ostaggi israeliani, previsto per sabato. "Non torneremo alla realtà del 7 ottobre", ha aggiunto Katz in riferimento all'attacco di due anni fa in Israele che ha portato all'avvio di operazioni militari israeliane contro Hamas nella Striscia di Gaza.
Israele: "Ostaggio 86enne rapito da Hamas ucciso durante la prigionia"
E' morto l'86enne Shlomo Mansour, preso in ostaggio da Hamas nell'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele e da allora trattenuto nella Striscia di Gaza. Lo ha reso noto il Kibbutz di Kissufim, nel sud di Israele, dove viveva. Denunciano, come riporta il Jerusalem Post, l' "uccisione" dell'uomo, ma non viene chiarito quando sia stato ucciso né come il suo decesso sia stato confermato. "Abbiamo ricevuto stamani la notizia dell'uccisione durante la prigionia nelle mani di Hamas del nostro amico, Shlomo Mansour, 86 anni, che era stato rapito dalla sua abitazione", affermano in un comunicato in cui rivolgono un appello al governo israeliano di Benjamin Netanyahu e ai leader mondiali affinché "intervengano con decisione per il ritorno di tutti gli ostaggi, vivi e morti".