Bozza risoluzione Usa all'Onu. Ma Hamas chiede "garanzie" e Israele prende tempo
La proposta americana prevede un ritiro in tre fasi con rilascio reciproco di ostaggi. Da Tel Aviv sembra arrivare l'ok solo per un primo cessate-il-fuoco, "poi si discuterà" ha detto Netanyahu
Un piano in tre fasi pensato dagli Stati Uniti e condensato in una bozza che l'amministrazione americana presenta oggi all'Onu. Il piano, su cui Israele si è detto possibilista e su cui Hamas mette la firma solo a seguito di "garanzie" da parte di Biden, contiene una premessa. Ovvero un cessate-il-fuoco di sei settimane. A seguito del quale inizia il graduale ritiro delle truppe dell'Idf dalle principali città di Gaza, con il contestuale rilascio di una prima tranche di ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi. Quindi il ritiro completo dalla Striscia di mezzi e uomini in armi e il rilascio degli ultimi ostaggi. Infine la restituzione dei corpi degli israeliani rapiti il 7 ottobre e morti. Oggi si lavorerà su questa bozza. L’ambasciatrice americana all’Onu Linda Thomas-Greenfield ha insistito sull’opportunità che Hamas accetti il piano. E ha detto che i membri del Consiglio sono già d’accordo con le linee principali: "Dobbiamo parlare con una sola voce per sostenerlo".
Hamas vuole garanzie dagli Usa
Intanto fonti di Hamas, citate da Haaretz, hanno informato i mediatori di Qatar e Egitto che la fazione vuole la garanzia ufficiale degli Usa che Israele metterà in atto tutte le condizioni dell'intesa, sottolineando la sua domanda di un cessate il fuoco duraturo. Le stesse fonti hanno detto che le affermazioni del ministro degli Esteri egiziano Shouky "non sono la risposta ufficiale" di Hamas. Ma le stesse fonti sottolineano un certo scetticismo, dovuto al fatto che Israele non sembra voler accogliere il vincolo del cessate-il-fuoco permanente.
Anche il ministro egiziano degli Esteri Sameh Shoukry, in visita a Madrid, aveva detto che "Hamas ha accolto positivamente la proposta di cessate il fuoco a Gaza e ora aspettiamo la risposta di Israele".
Israele: "Per ora un cessate il furoco temporaneo, poi discuteremo"
Il premier israeliano Benyamin Netanyhau, da parte sua, ha confermato che "l'accordo proposto include un cessate il fuoco temporaneo per il rilascio degli ostaggi". Poi, citato dai media, ha aggiunto che lo schema presentato da Biden "è parziale perché ci sono altri dettagli che non sono stati pubblicati". "La guerra - ha tuttavia precisato - verrà fermata allo scopo di restituire i sequestrati e poi discuteremo".
"Stiamo lavorando in innumerevoli modi per restituire i nostri rapiti", ha spiegato il premier israeliano in un video trasmesso dal suo suo ufficio. "Ecco perché abbiamo fatto molto per riportarli indietro, ma nel corso di questa azione abbiamo mantenuto gli obiettivi della guerra, primo fra tutti l'eliminazione di Hamas. Insistiamo affinché completiamo sia questo che quello.
Vertice Spagna-Egitto: "Via soldati da Rafah, entrino gli aiuti"
"La proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e di scambio di prigionieri e detenuti deve essere accettata. Le prime dichiarazioni di Hamas indicano che ha accolto positivamente la proposta di accordo e ora aspettiamo la risposta israeliana", ha detto Shoukry durante una conferenza stampa con il suo omologo spagnolo, José Manuel Albares, sottolineando che "la guerra nella Striscia di Gaza espone la regione al caos e le pratiche di Israele violano il diritto internazionale". E' seguito l'appello al rispetto del diritto internazionale e la lode a Madrid per aver riconosciuto lo Stato di Palestina, non dimenticando gli auspici perché si arrivi quanto prima al ritiro di Israele da Rafah e alla necessità di aprire il valico per far arrivare gli aiuti alla popolazione stremata.