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Gaza, Hamas libera la soldata israeliana, due civili e 5 tailandesi. Al Sisi risponde a Trump: "Pronti a soluzione due Stati"

Tel Aviv procederà contemporaneamente al rilascio di 110 palestinesi, tra cui 30 minori. La militare portata su un palco e consegnata alla Croce Rossa: il video

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E' il giorno della liberazione di altri tre ostaggi israeliani in cambio del rilascio di 110 prigionieri palestinesi nella Striscia di Gaza. La soldata Agam Berger è stata consegnata da Hamas alla Croce Rossa, che prima di accoglierla ha firmato i documenti per il rilascio. Per la su liberazione Hamas ha allestito un palco davanti alle macerie di Jabalia. La donna è emersa dalle rovine ed è stata condotta sul palco e mostrata alle videocamere davanti alle quali ha salutato e sorriso: la spettacolarizzazione del rilascio degli ostaggi inscenata da Hamas si ripete. La soldata è emersa dalle macerie di Jabalia, è stata prima condotta sul palco allestito per la sua liberazione da Hamas e ha salutato. Poi la consegna alla Croce Rossa. Il portavoce dell'Idf, da parte sua, ha riferito che la militare liberata è in viaggio verso il punto d'incontro con l'esercito israeliano. Dopo la soldata dovrebbero essere rilasciati altri due ostaggi. 

Nelle immagini trasmesse dalla tv araba, Berger, circondata da decine di uomini armati e una folla di gazawi, al momento del suo rilascio è apparsa sorridente, in grado di camminare da sola, dopo 482 giorni trascorsi in cattività. La donna era stata portata via dalla base militare di Nahal Oz il 7 ottobre 2023. Oggi verranno rilasciati altri due civili israeliani e cinque cittadini thailandesi rapiti da Hamas il 7 ottobre 2023.

110 prigionieri palestinesi rilasciati oggi da Israele

In cambio, come da accordi, Israele procederà oggi al rilascio di 110 detenuti palestinesi fra cui trenta minorenni: lo ha reso noto l'ufficio di Hamas per i prigionieri. In particolare, si tratta di 32 palestinesi condannati all'ergastolo, 48 a lunghe pene detentive e 30 ragazzi minorenni.

I punti di rilascio degli altri due ostaggi

Il luogo in cui è stata liberata la soldata è un insediamento residenziale dove le bombe di Tel Aviv hanno raso al suolo ogni cosa. Nessuna casa è rimasta in piedi. Bandierine palestinesi sono ovunque. I punti scelti per il rilascio dei tre israeliani sono un punto preciso vicino alla casa di Yahya Sinwar - il leader di Hamas uccisio dalle Idf lo scorso ottobre - a Khan Yunis, a Beit Lahia e, appunto, a Jabalia. 

E a questo proposito la Jihad Islamica rende noto di aver completato i preparativi per consegnare i due civili alla Croce Rossa. I media palestinesi, citati dal Times of Israel, riferiscono che la consegna avverrà all'esterno delle rovine della casa dell'ex leader di Hamas Yahya Sinwar a Khan Younis e pubblica un video dei due uomini che si abbracciano sostenendo che sia stato girato durante i preparativi per il rilascio.

Al Sisi: "Pronti a collaborare con Trump sulla soluzione a due Stati"

"Lo sfollamento e la migrazione forzata del popolo palestinese sono un'ingiustizia a cui non possiamo prendere parte": lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi in una conferenza stampa al Cairo con il capo di Stato kenyano William Ruto, come riferisce su X Skynews Arabia, "L'Egitto è determinato a collaborare con (il presidente americano Donald) Trump per raggiungere un'auspicabile pace basata sulla `soluzione a due Stati", scrive ancora l'emittente panaraba citando il presidente egiziano. Sempre su X la tv egiziana cita Sisi scrivendo: "Non si può mai rinunciare ai principi storici della posizione dell'Egitto sulla questione palestinese". "Vi assicuro che siamo determinati a lavorare con il presidente Trump, che aspira alla pace e all'attuazione di una soluzione a due Stati. Riteniamo che egli sia in grado di raggiungere questo obiettivo tanto atteso: una pace giusta e duratura in Medio Oriente", ha detto Sisi come si vede in un video rilanciato su Youtube dalla tv egiziana al-Qaera. "È imprescindibile garantire un accesso umanitario totale ai palestinesi di Gaza per porre fine alla catastrofe umanitaria e avviare un vero processo politico volto a una soluzione duratura della questione palestinese, attraverso la creazione di uno Stato palestinese sui confini del 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale", ha aggiunto fra l'altro il presidente egiziano. "L'unica soluzione a tale questione è quella dei due Stati. La creazione di uno Stato palestinese è un diritto storico inalienabile. Non si tratta solo della mia opinione: è essenziale tenere conto dell'opinione pubblica mondiale, e non solo di quella araba o egiziana", ha detto inoltre Sisi. "L'opinione pubblica internazionale riconosce l'ingiustizia storica inflitta al popolo palestinese da oltre 70 anni. Ritiene che la soluzione non risieda nello spostamento dei palestinesi, ma nell'attuazione del principio dei due Stati, che vivano fianco a fianco nella pace e nella sicurezza, una sicurezza garantita sia per i cittadini israeliani che per quelli palestinesi", ha concluso a questo proposito il leader egiziano. 

Trump sostiene di aver bloccato finanziamenti per i preservativi ad Hamas. Le associazioni: “Falso”

Durante una cerimonia il presidente Donald Trump ha affermato che la sua amministrazione aveva "identificato e bloccato l'invio di 50 milioni di dollari a Gaza per acquistare preservativi per Hamas". Ma, la stragrande maggioranza di quei soldi era destinata a finanziare ospedali di emergenza mobili e centri traumatologici e a inviare dottori, chirurghi e professionisti della salute mentale e medica per aiutare con la crisi umanitaria a Gaza, secondo IMC. Il presidente di Refugees International Jeremy Konyndyk, che ha supervisionato il portafoglio di assistenza COVID-19 per l'amministrazione Biden, ha confutato le affermazioni di Trump: "USAID acquista preservativi per circa $ 0,05 l'uno", ha scritto. "$ 50 milioni sarebbero UN MILIARDO di preservativi. Quello che sta succedendo qui NON è un miliardo di preservativi per Gaza. Quello che sta succedendo è che non sanno leggere i fogli di calcolo del governo".

 

 

 

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