Francia, la vittoria di Le Pen. Macron cerca alleanze a sinistra, ma l'Rn incalza: "Al governo anche senza maggioranza"
Chi formerà il nuovo governo sarà il risultato delle alleanze che si formeranno in vista per il secondo turno di domenica prossima. Ma il Rn è determinato ad andare al governo anche con la maggioranza relativa. Il presidente della Repubblica, che non si dimetterà, auspica una reazione contro la destra estrema
Marine Le Pen e il suo Rassemblement National dominano il primo turno delle elezioni, convocate anticipatamente dal presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, all'indomani del voto europeo. Un risultato parziale ma che non dà adito a dubbi. E infatti la leader della destra estrema francese esulta al punto da essere determinata ad andare al governo anche se la maggioranza assoluta, a seguito del secondo turno di ballottaggio, non dovesse arrivare. Sébastien Chenu, uno dei dirigenti più influenti del partito di estrema destra, ampiamente rieletto fin dal primo turno ieri sera, ha dichiarato su France 2 che se il Rn otterrà una maggioranza relativa ma avrà sufficienti sostegni, governerà. Aggiungendo che se Macron non dovesse riuscire a formare un governo dovrebbe dimettersi. Nei giorni scorsi però, a più riprese, il candidato premier Jordan Bardella aveva insistito di voler accettare l'incarico soltanto con una maggioranza assoluta che gli permetta di realizzare "il cambiamento" nel Paese.
I risultati del primo turno
La formazione di estrema destra raggiunge il 33,14% dei conseni in una tornata caratterizzata da un'altissima affluenza (65,5%). A seguire la coalizione di sinistra Nouveau Front Populaire (Nfp) che ottiene un buon risultato con il 27,99% e quindi il blocco di centro di Macron, Ensemble, che si ferma al 20,04%. Les Républicains/centristi di destra UDI/Altri di destra si fermano al 10,74%. Ma la partita si chiude ora ai ballottaggi del prossimo fine settimana: il sistema elettorale francese è maggioritario a doppio turno.
I seggi da assegnare sono in tutto 577 in altrettante circoscrizioni. La maggioranza assoluta è fissata a 289 seggi. In termini quindi di deputati nell'Assemplea nazionale, i voti ottenuti si tramutano in un numero compreso tra 255 e 295 seggi potenziali per lo schieramento di estrema destra, in 120-140 seggi per lo schieramento di sinistra e 90-125 seggi per Macron. Saranno compresi in una forbice di 35-45 i seggi dei Repubblicani e centristi di destra. Si contano infine i 10-14 seggi degli ecologisti, regionalisti (2,0%) e gli 11-12 posti in Parlamento per altri di sinistra o dissidenti del Fronte popolare (1,5% dei voti).
La lettera a i francesi di Bardella
Jordan Bardella - candidato premier e delfino di Marine Le Pen - ha diffuso una sua "lettera ai francesi", in cui lancia un appello "a fare la scelta di una svolta responsabile" in vista dei ballottaggi. Lo scrutinio ha messo in luce - scrive Bardella - "un livello di partecipazione storica" e dal primo turno emergono "due scelte chiare".
Le Pen: "Abbiamo bisogno della maggioranza assoluta"
Ed è proprio lì che guarda Le Pen, che segue l'evidenza del buon risultato elettorale. "La democrazia ha parlato", ha detto la leader estremista, annunciando la propria elezione al primo turno. "I francesi - aggiunge - hanno dimostrato di voler voltare pagina. Vi invito a rinnovare il vostro voto se avete scelto i nostri candidati al primo turno. Se avete fatto un'altra scelta vi invito a unirvi alla coalizione della sicurezza, della libertà e dell'unità. Abbiamo bisogno di una maggioranza assoluta". E aggiunge che Macron è ormai minoranza nel Paese e che se non riuscisse a formare un governo dovrebbe dimettersi.
Melenchon e Glucksmann: "Tutti uniti contro la catastrofe"
"Una sconfitta pesante e innegabile" per Emmanuel Macron secondo Jean-Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise. "Macron pensava di chiudere di nuovo il suffragio universale nella scelta soffocante che molti non vogliono, lui o il Rassemblement National - afferma, come riporta Bfmtv - Un voto in massa ha sventato la trappola tesa al Paese. Ritireremo la nostra candidatura" in caso di "triangolare" al secondo turno di domenica prossima. La nostra indicazione è semplice - afferma Mélenchon - neanche un seggio in più per il Rassemblement National". "Sosterremo il candidato in grado di battere il Rassemblement National" al secondo turno delle legislative francese, a prescindere dalle "divergenze", dice Raphaël Glucksmann, leader della Place Publique, rivelazione della sinistra alle elezioni europee del 9 giugno. "Questa sera ci troviamo di fronte alla storia - aggiunge - Non ci sono dubbi. Sosterremo il candidato in grado di battere Rn, a prescindere dalle differenze". Secondo Glucksmann, "bisogna fare blocco, serve un voto democratico e bisogna impedire alla Francia di sprofondare. Abbiamo sette giorni per evitare alla Francia una catastrofe". I Républicains, invece, non danno indicazioni su chi votare al secondo turno delle elezioni legislative anticipate previsto per il 7 luglio. Lo annunciano i gollisti in una nota.
La coalizione presidenziale: "Patto per battere Le Pen"
Ensemble pour la République, la coalizione presidenziale, chiede ai candidati arrivati terzi di abbandonare "a vantaggio dei candidati in grado di battere il Rassemblement National", quelli con i quali "condividiamo" i "valori della Repubblica". Per Ensemble, il blocco della sinistra Nouveau Front Populaire, "paga la sua alleanza con La France Insoumise" e "tenuto conto dei risultati del primo turno, alleanza Nfp non potrà vincere" domenica prossima e "non potrà governare il Paese, da sola e nella sua forma attuale". Così, concludono "di fronte alla minaccia di una vittoria dell'estrema destra, chiediamo a tutte le forze politiche di agire con responsabilità e fare lo stesso". Per la coalizione presidenziale, "tutto" nel progetto del Rassemblement National, "i loro valori, la sua storia, ne fanno una minaccia inaccettabile contro cui dobbiamo batterci".
A chi vanno i seggi
Il Rassemblement National potrebbe arrivare alla maggioranza assoluta all'Assemblea Nazionale, persino a superare la soglia dei 289 seggi. Questo secondo le proiezioni dell'istituto Elabe per Bfmtv, Rmc e La Tribune, stando alla quale Rn otterrebbe tra i 255 e i 295 seggi al termine del secondo turno di domenica prossima. Si tratta solo di una delle varie proiezioni, sono diverse quelle che assegnano una maggioranza relativa al Rassemblement National, ma non tutte prevedono la possibilità di una maggioranza assoluta. Stando alle proiezioni dell'istituto Elabe riportate da Bfmtv, il blocco di sinistra Nouveau Front Populaire si fermerebbe tra 120 e 140 seggi e la coalizione presidenziale arriverebbe terza conquistando tra i 90 e i 125 seggi. I Républicains potrebbero arrivare a 35-45 seggi.
Affluenza record
I seggi periferici hanno chiuso alle 18. Nelle grandi città, urne chiuse alle 20. Alle 17, affluenza record al 59,39%, in crescita di ben 20 punti rispetto alle ultime legislative del 2022, riferisce il ministero dell'Interno francese ricordando che nel 2022 era stato il 39,42% degli aventi diritto a votare entro le 12. E' dal 1978 che in Francia non si registrava un'affluenza così alta per delle elezioni legislative. Nel 1978, al primo turno e sempre alle 17, l'affluenza si attestava al 68% contro 59,39% oggi. Nel 2022 l'affluenza alle 17 per il primo turno era stata del 39,42%. Nel 1981, ricordano i media francesi, l'affluenza era stata del 58,3%.