Conclave e stanza delle lacrime: i riti segreti del nuovo Papa
Dalla morte del Pontefice all’Habemus Papam, il percorso che porta all’elezione del Papa prevede tappe cariche di simbolismo, emozione e antichissima liturgia
Ogni gesto, ogni momento, ogni parola: nulla è lasciato al caso nei riti millenari che scandiscono la morte di un Papa e l’elezione del suo successore. Dopo l’ultimo respiro del Pontefice regnante, la Chiesa si mette in cammino verso il nuovo Vicario di Cristo con una liturgia solenne che affonda le radici nella storia. Tra le fasi più intime e sconosciute al grande pubblico vi è la cosiddetta “stanza delle lacrime”, un luogo reale, nascosto alla vista, ma centrale nel processo di accettazione della nuova responsabilità da parte del neoeletto. Il nome ufficiale è Camera lachrimatoria, ed è una piccola sacrestia situata alla sinistra dell’altare della Cappella Sistina. Qui, il nuovo Papa si ritira per pochi minuti, tra l’accettazione dell’elezione e la vestizione. È un momento di raccoglimento, talvolta di pianto, in cui “viene concesso di sfogarsi e ritrovare la serenità prima di mostrarsi al mondo”. Un rito che ricorda a tutti che, prima ancora che Papa, chi entra in quella stanza è un uomo.
Il significato della stanza delle lacrime e il rito della vestizione
Questo passaggio intimo ha un valore profondo. Dopo aver detto “sì” all’elezione, il nuovo Pontefice viene accompagnato nella Camera lachrimatoria, dove può affrontare da solo il peso di una scelta tanto radicale e irreversibile. Qui, spesso in lacrime, molti hanno vissuto con intensità il travaglio interiore che precede la loro trasformazione pubblica.
Terminato questo momento di raccoglimento, il Papa è pronto a indossare per la prima volta i paramenti papali. Si tratta della tunica bianca, simbolo di purezza e servizio, accompagnata da dettagli rossi. Solo dopo questa vestizione potrà affacciarsi alla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro, nel cuore di Roma, per pronunciare – o far pronunciare – il celebre Habemus Papam.
La Loggia delle Benedizioni: il primo incontro col mondo
La Loggia è il punto più alto e visibile della facciata della Basilica vaticana. Da lì, il nuovo Papa si presenta al popolo per la prima volta. È uno dei momenti più emozionanti per milioni di fedeli.
Storico fu l’esordio di Papa Francesco il 13 marzo 2013, quando si affacciò salutando semplicemente: “Fratelli e sorelle, buonasera!”, e chiese alla folla di pregare per lui, raccogliendosi in un silenzio commosso. Quella stessa Loggia è tornata protagonista il 20 aprile, alla vigilia della morte di Bergoglio, quando con voce flebile e fatica visibile ha impartito l’Urbi et Orbi, la benedizione pasquale alla città e al mondo.
Dalla morte del Papa al nuovo inizio: il conclave e i suoi simboli
La morte di un Pontefice attiva una sequenza di riti e gesti codificati: si tratta di una transizione che unisce il lutto all’attesa, il dolore alla speranza. Durante la Sede Vacante, i cardinali si riuniscono nella Cappella Sistina per il conclave, luogo sacro e sigillato dove avviene l’elezione del successore.
Proprio accanto all’altare, alla sinistra, si trova la stanza delle lacrime, pronta ad accogliere chi sarà chiamato a diventare Papa. Intanto, sulla Loggia sono già stati posizionati i drappi rossi, segnale che tutto è ormai pronto per l’annuncio ufficiale: l’Habemus Papam è imminente.