Addio alla dieta mediterranea: ora la migliore è quella inglese
Il Norfolk è la Sardegna del Regno Unito: gli abitanti sono i più in salute grazie a mele e the
Dimenticate la dieta mediterranea: pasta al pomodoro, decine di tipi di verdure, frutta fresca e variegata, succosi e ricchi di vitamine. Ora la migliore dieta al mondo è quella inglese. Dalla Gran Bretagna arriva una scomunica per la celebrata cucina italiana. Dopo decenni di indiscusso successo e scettro di migliore alimentazione, sul podio sale la Dieta Inglese. Detto così, già farebbe sollevare più di un dubbio, se non proprio risatine: che il popolo del Fish&Chips, unto e grasso, e di tutt’altro che salubri Black Pudding (sformato con interiora e sangue di animali) possa essere l’esempio della buona alimentazione non suona per niente credibile.
Ma ora gli studiosi si sono accorti che che nel Norfolk, regione appartata delle campagne inglesi del Nord-Est, la gente è molto più in salute: la pressione sanguigna è in media più bassa di 4 punti. E una pressione bassa tiene alla larga tutte le malattie cardio-vascolari che, nonostante tutto l’allarme sul Covid, rimangono la prima causa di morte in Italia, in Gran Bretagna e più in generale in tutto il mondo. Il Norfolk è la Sardegna del Regno Unito: i suoi abitanti hanno una dieta migliore e sono tra i più sani del paese.
Dagli Anni ’80, scienti e nutrizionisti hanno riconosciuti ed esaltato la salubrità della cucina italiana: un piatto di spaghetti al sugo di basilico è un cibo sano, che già nasce vegetariano (in caso di condimenti con del formaggio grattugiato), o addirittura vegano, da sempre ancor prima che il termine venisse coniato e scoppiasse il fenomeno degli animalisti e degli ecologisti. Una dieta ricca di fibre, a base di verdure e frutta fresca, povera di grassi animali e di carne rossa, è perfetta per mantenere l’organismo sano e longevo. Che i flavonoidi abbiano proprietà nutrizionali salutari è noto da tempo. A differenza di altri studi, che si basavano su quanto riferivano le persone prese a campione, gli studiosi hanno usato dei bio-marcatori nutrizionali per misurare metabolismo e dati sanguigni in modo oggettivo e non in modo indiretto. Per la prima volta è stata dimostrato un legame scientifico e misurabile tra i flavonoidi e la pressione sanguigna.
Alla luce di queste nuove scoperte, e in più con la condanna dei “Carb”, i carboidrati, delle nuove mode alimentari, la Dieta Mediterranea perde il suo primato. Basta con fusilli alle melanzane o tonnarelli ai funghi. Una tazza calda di Earl Grey, il thè profumato al bergamotto, e una Red Prince, la succosa mela rossa tipica della Gran Bretagna: ecco la migliore dieta per mantenersi sani.
In realtà, questo inaspettata e un po’ anomala esaltazione di una cucina non certo famosa per la sua qualità, è tirata per i capelli. Lo studio dell’Università del Norfolk ha provato un legame tra i flavonoidi e la salute su 25mila abitanti della zona: cibi ricchi di flavonoidi mantengono il cuore in ottima forma. Coincidenza, o casualità, vuole che due prodotti tipici inglesi, il the, e le mele, siano ricchissimi di questi flavonoidi, elementi anti-ossidanti e componenti bio-attivi, che hanno un potere uguale o superiore agli ingredienti della diete mediterranea. Insomma, per vivere a lungo e bene, gli italiani possono continuare a mangiare il loro piatto di pasta preferito.