Allarme Coronavirus, il primo italiano positivo: "Sto bene, mi sento tranquillo". Si trovava in quarantena a Cecchignola
L'uomo si trovava in quarantena alla Cecchignola. In Cina superati i 30.000 casi positivi, 636 i morti
"Sto bene, mi sento tranquillo. Al momento non ho nessun disagio particolare". Sono le parole riferite agli altri italiani in quarantena dal giovane di 29 anni ricoverato all'ospedale Spallanzani di Roma e risultato positivo al test del Coronavirus, dopo il primo tampone effettuato alla Cecchignola, dove si trovava assieme agli altri 55 italiani. Questi ultimi lo seguono e lo supportano costantemente anche a distanza.
Anche secondo i medici, "il paziente in buone condizioni generali presentava un modesto rialzo termico. Gli accertamenti sono ancora in corso", comunica la Direzione Sanitaria dell'Istituto. Secondo quanto si è appreso il trasferimento è scattato dopo un esame che ha rivelato alcuni sospetti. Per questo si è reso necessario trasferire l'uomo allo Spallanzani per sottoporlo ad ulteriori accertamenti che si stanno eseguendo in queste ore.
Carenza di mascherine
Per rispondere all'epidemia di Coronavirus e far fronte alla carenza di mascherine, tute e occhiali protettivi, Save the Children Cina ha messo a disposizione 36 mila mascherine da distribuire agli operatori sanitari di Wuhan. "Le misure di prevenzione e di controllo adottate per fermare l'ulteriore diffusione del Coronavirus in Cina - ha affermato Hassan Saadi Noor, Direttore per l'Asia meridionale di Save the Children International - richiedono la disponibilità di un elevato numero di attrezzature mediche vitali, in particolare per gli operatori sanitari che curano i malati rischiando essi stessi di contrarre il virus. Per questo dal nostro deposito in Indonesia abbiamo donato 36.000 mascherine agli ospedali di Wuhan, attraverso la Hubei Charity Federation e grazie al sostegno dei nostri volontari sul territorio".
E’uno dei rimpatriati da Wuhan
Con questa persona risultata positiva, un giovane tra i 30 e i 40 anni, abbiamo avuto pochi contatti in questi giorni. Prima che fosse trasferito allo Spallanzani, lui si trovava in una stanza singola". A parlare sono alcuni degli italiani in quarantena, rientrati giorni fa dalla Cina, ora nella città militare della Cecchignola a Roma, dove si trovava anche la persona trasferita allo Spallanzani e risultata positiva al Coronavirus. "L’Istituto sta coordinando l’organizzazione della sorveglianza epidemiologica a livello nazionale e supporta i laboratori di riferimento regionali per garantire una prima diagnosi tempestiva. Nei casi di positività al primo test l’Istituto effettua le analisi di conferma comunicandole alla task-force del Ministero della Salute", conclude la nota.
636 morti in Cina e oltre 31mila contagi
Con altri 73 decessi e 3.143 nuovi casi è salito a 636 morti e 31.161 contagi confermati il bilancio della diffusione del coronavirus in Cina. Lo ha reso noto la Commissione sanitaria nazionale cinese nel suo bollettino quotidiano. La maggior parte delle persone che hanno perso la vita ieri erano di Hubei, l'epicentro dell'epidemia.
Salgono i contagi sulla nave
In Giappone, con 41 altri nuovi casi confermati, è salito a 61 il numero delle persone contagiate dal coronavirus sulla Diamond Princess, la nave da crociera ormeggiata in quarantena al porto di Yokohama. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Tokyo. A bordo della nave si trovano anche 35 italiani.
Telefonata Trump-Xi
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ''ha espresso la sua fiducia nella resilienza e nella forza della Cina nell'affrontare le sfide poste dall'epidemia del nuovo coronavirus''. Così Trump in un colloquio telefonico con il presidente cinese Xi Jinping, come ha spiegato su Twitter il portavoce della Casa Bianca Judd Deere.