"Sì sono stato io". Confessa l'uomo che ha ridotto in coma Sinagra a Lanzarote. Chi è
Sotto torchio degli inquirenti, con l'italiano stazionario ma grave seguito con massima priorità in una struttura sanitaria locale, l'aggressore ha ceduto

Salvatore Sinagra, 30 anni, lotta fra la vita e la morte in coma farmacologico stazionario e grave all'ospedale di Lanzarote. E il suo aggressore di cui ancora non vengono rivelati nome e cognome, ma di cui si sa che è un uomo di due metri di altezza, di 25 anni con precedenti penali, confessa l'aggressione del turista italiano: "Sì, sono stato io". E' la svolta definitiva di questo caso, con l'italiano rimasto in fin di vita in un bar delle Isole Canarie. Il reo confesso è stato quindi portato in carcere senza possibilità di cauzione. Il capo d'accusa nei suoi confronti potrebbe passare quindi da lesioni gravi a tentato omicidio.
Come si è arrivati alla svolta
L'aggressore di Salvatore Sinagra ha anche ammesso l'uso di cocaina. All'udienza durante la quale ha confessato il pestaggio del giovane italiano c'era per la famiglia della vittima l'avvocata Lara La Fontana. Per arrivare alla confessione è stato necessario incrociare l'esame dei filmati delle telecamere di sicurezza a una serie di testimonianze di presenti al momento dell'aggressione. Il 25enne in arresto ha anche aggiunto che ha ridotto così male Sinagra a man nude senza nessuno strumento metallico, e di essere fuggito via dopo che l'italiano è caduto a terra, battendo la testa, secondo fonti al corrente delle indagini.
Il ringraziamento e la speranza del padre
Andrea Sinagra, padre di Salvatore, ha ringraziato la Guardia Civil e gli inquirenti spagnoli per aver "lavorato in maniera scrupolosa" e perché "la polizia spagnola è stata velocissima". Poi postato sui social la foto del figlio sorridente, con la frase: "Forza, vita mia".