Tregua nel Mar Nero: accordo tra Russia e Ucraina con mediazione Usa. Mosca: "Togliere sanzioni agricole"
La Casa Bianca: "Concordati gli stessi punti con i due Paesi". Gli 007 Usa: 'La guerra in Ucraina perpetua rischi di escalation. Mosca sviluppa un satellite per arma nucleare"

Colpo di scena a Riad. Dopo due giorni di trattative che sembravano arenate, gli Stati Uniti hanno annunciato un accordo tra Mosca e Kiev per una tregua nel Mar Nero e uno stop agli attacchi contro le infrastrutture energetiche. A comunicarlo è stata la Casa Bianca, che ha parlato di un’intesa raggiunta da tutti e tre i gruppi di lavoro, anche se riuniti separatamente.
Cinque punti chiave per garantire la sicurezza marittima
L’intesa si articola in cinque punti principali. Il più rilevante riguarda la sicurezza della navigazione nel Mar Nero, con l’impegno a evitare l’uso della forza e a impedire l’impiego di navi commerciali per fini militari. Gli Stati Uniti hanno svolto un ruolo cruciale nella mediazione, offrendo garanzie a Mosca per il ripristino dell’accesso al mercato globale delle esportazioni agricole e dei fertilizzanti russi.
Sanzioni e Swift: Mosca condiziona la tregua alla revoca delle restrizioni
Il Cremlino ha subordinato il proprio via libera alla tregua marittima alla revoca delle sanzioni contro Rosselkhozbank e altre istituzioni finanziarie coinvolte nel commercio internazionale agricolo. La richiesta comprende il riaccesso al sistema Swift, considerato vitale per la tenuta dell’economia russa.
Stop agli attacchi alle infrastrutture energetiche
Altro elemento centrale dell’accordo è l’impegno congiunto a sospendere gli attacchi contro centrali, raffinerie e gasdotti in Ucraina e Russia. Si tratta di un’estensione della tregua di 30 giorni proposta precedentemente ma mai attuata. Ora, si prevede lo sviluppo di misure concrete per proteggerle da futuri raid.
Monitoraggio da parte di Paesi terzi
Un punto inedito dell’accordo riguarda la possibilità che Paesi terzi monitorino il cessate il fuoco, sia sul piano marittimo sia su quello energetico. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha auspicato la partecipazione di nazioni europee o della Turchia per la tregua navale, e di attori mediorientali per quella energetica.
Pace duratura e per lo scambio di prigionieri
L’intesa include anche una dichiarazione d’intenti verso una pace duratura. Tra Kiev e Washington è stato definito un ulteriore impegno a lavorare per lo scambio di prigionieri di guerra, la liberazione dei detenuti civili e il rimpatrio dei bambini ucraini deportati in territorio russo.
Trump rivendica progressi: “Le trattative stanno andando bene”
L’ex presidente americano Donald Trump ha commentato positivamente i risultati del negoziato, definendoli "progressi importanti". È noto che proprio Trump ha avuto contatti telefonici diretti sia con Zelensky sia con Putin nelle ultime settimane, contribuendo a sbloccare alcune posizioni rigide. Nonostante l’intesa, la diffidenza tra le parti resta alta. Zelensky ha sottolineato che per l’attuazione piena dell’accordo saranno necessarie ulteriori consultazioni tecniche. Da Mosca, il Cremlino ha ribadito che continuerà a trattare esclusivamente con gli Stati Uniti, mantenendo Kiev fuori dai canali diretti.
Guerra sul campo: droni, raid nel Donbass e missili Neptune
Mentre sul piano diplomatico si registrano segnali di distensione, i combattimenti sul campo proseguono. Kiev ha rivendicato un attacco su una base russa nella regione di Kursk, dove sarebbero stati uccisi circa 30 soldati. Inoltre, il ministro ucraino Herman Smetanin ha rivelato che il supermissile Neptune è stato già utilizzato oltreconfine, colpendo anche un obiettivo militare in Crimea occupata.
Tregua parziale, ma la pace resta lontana
Nonostante i passi avanti, un cessate il fuoco totale resta lontano. Le ostilità nel Donbass e in territorio russo continuano senza sosta, segno che la diplomazia dovrà ancora lavorare duramente per avvicinare le parti a una soluzione definitiva.