La politica della “tolleranza zero” non basta, in Cina è record di contagi da inizio pandemia: oltre 31mila
Focolai si sono sviluppati in diverse grandi città, tra cui la Pechino e il distretto commerciale meridionale di Guangzhou

Nonostante le severe misure volte a eliminare il virus, la Cina ha registrato il numero più alto di casi giornalieri di Covid dall'inizio della pandemia. La situazione è drammatica, ci sono focolai in diverse grandi città, tra cui la capitale Pechino e il distretto commerciale meridionale di Guangzhou. Mercoledì il Paese ha registrato 31.527 casi, un numero superiore al picco di circa 28.000 registrato ad aprile, quando la sua città più grande, Shanghai, è stata messa in lockdown.
La politica della "tolleranza zero"
Il record arriva mentre i rigidi blocchi per contrastare la pandemia continuano a scatenare episodi di disordini. La politica cinese zero-Covid ha salvato molte vite nel Paese di 1,4 miliardi di persone, ma ha anche inferto un duro colpo all'economia e alla vita della gente comune. L'ondata crescente di casi arriva settimane dopo che il Paese ha leggermente allentato alcune delle sue restrizioni Covid. Pechino ha infatti ridotto la quarantena per i contatti stretti da sette a cinque giorni nelle strutture statali e a tre giorni a casa e ha interrotto la registrazione dei contatti secondari, che ha consentito a molte più persone di evitare di doversi mettere in quarantena.
Negozi e scuole chiuse
I funzionari hanno anche cercato di evitare di imporre blocchi generali del tipo subito da Shanghai all'inizio di quest'anno. Ma di fronte a una nuova ondata di casi a Pechino, così come ai primi decessi per virus da mesi, i funzionari hanno già implementato alcune restrizioni in diversi distretti, con negozi, scuole e ristoranti chiusi. Anche la città centrale di Zhengzhou, la "città dell'iPhone", applicherà un blocco effettivo per 6 milioni di residenti da venerdì, hanno annunciato i funzionari. La 'iPhone City' assembla il 70% degli smartphone di Apple. I residenti del centro di Zhengzhou non possono lasciare l'area a meno che non abbiano un test Covid negativo e il permesso delle autorità locali, il cui consiglio è di non lasciare le proprie case "se non è necessario". Secondo la Commissione sanitaria nazionale, l'Henan ha registrato mercoledì scorso quasi 700 nuovi contagi.
Proteste "città dell'iPhone"
Nello stabilimento Foxconn di Zhengzhou sono scoppiate violente proteste. Gli scontri sono documentati da foto e video circolati sui social media in mandarino (Weibo) e internazionali (Twitter). I lavoratori hanno manrciato fronteggiando la polizia in tenuta antisommossa. Nelle scorse settimane, l'impianto, il più grande assemblatore al mondo di iPhone della Apple, è stato al centro della fuga di massa di lavoratori per sottrarsi a un lockdown anti-Covid. Non è ancora chiara la motivazione delle proteste che potrebbe essere legata al bando della maxi-assunzione di 100.000 persone da parte di Foxconn, come riferito la scorsa settimana dai media ufficiali cinesi, allo scopo di soddisfare la domanda e le spedizioni di iPhone 14 in vista della stagione chiave dello shopping natalizio e di fine anno.