Chiuse le congregazioni, è il giorno dell'"extra omnes": i riti del conclave. Tra "bergogliani" e tradizionalisti: i nomi dei favoriti
Alle 10 di mercoledì la messa "Pro eligendo romano pontefice", poi la catechesi di Re e la chiusura dei cardinali nella Cappella Sistina. Già nel pomeriggio la prima fumata

Sarà l'"extra omnes" - tutti fuori - a dare inizio al conclave, la riunione riservata ed esclusiva dalla quale uscirà il nome del nuovo papa. La storica formula latina precederà la chiusura delle porte della Cappella Sistina, mercoledì pomeriggio, dove i 133 cardinali sceglieranno il successore di Francesco. La prima fumata avverrà già il 7 maggio. Sarà nera, come è presumibile che lo siano altre a seguire: dal comignolo posizionato sulla cappella affrescata da Michelangelo dovrebbero uscire almeno due fumate al giorno, fino a quella decisiva - bianca - che segnerà l'elezione del nuovo pontefice. Ma mai come questa volta i porporati con diritto di voto (quelli con meno di 80 anni e senza impedimenti ndr) appaiono frammentati, stando a quanto riportano i tanti organi di informazione impegnati a decifrare le tendenze del conclave.
I cardinali sono tutti a Roma, alloggiati nella Domus Santa Marta, e legati dal sacro vincolo della riservatezza per cui hanno prestato giuramento. In questi giorni si sono succedute le riunioni e gli incontri preparatori, con un numero di interventi altissimo. Le congregazioni generali che si concludono oggi servono ai cardinali per sondare il terreno oltre che per conoscersi. Ma nulla dovrà trapelare fino alla fumata bianca. Il direttore della sala stampa vaticana, Francesco Bruni, ha detto che il nuovo papa sarà "una figura che deve essere presente, vicina, capace di fare da ponte e guida, di favorire l’accesso alla comunione a un’umanità disorientata e segnata dalla crisi dell’ordine mondiale. Un pastore vicino alla vita concreta delle persone". In qualche modo un papa di continuità sulla strada tracciata da Bergoglio.
Conclave difficile, i nomi possibili
Ma il numero dei cardinali è il più alto di sempre e le differenze geografiche decretano i molteplici punti di vista che si tradurranno inevitabilmente in altrettanti nomi. Fare sintesi non sarà semplice. I nomi che si sono rincorsi spaziano dal cardinale di Marsiglia Jean-Marc Aveline o dal maltese Mario Grech, considerati tra i più riformisti e vicini a Bergoglio, ai più tradizionalisti tra cui spiccano figure quali l'ungherese Péter Erdö e lo svedese Anders Arborelius. Alla fine forse a prevalere potrebbero essere nomi più concilianti, con profili internazionalistici e capaci di ricomporre le distanze, come il cardinale Pietro Parolin o il patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, o ancora il filippino Luis Antonio Tagle.

I nomi non mancano ma come si sa, in conclave, "si entra da papa e si esce da cardinale". E' il Corriere della sera a ricordare che Benedetto XVI a seguito delle sue dimissioni, in attesa nella sua residenza, si diceva convinto che sarebbe stato eletto Ettore Scola quale suo successore. Così non fu e la cosa lo lasciò piuttosto sorpreso. E' plausibile che anche stavolta ogni ipotesi preventiva venga disattesa: a partire dal momento in cui il Maestro delle cerimonie, monsignor Diego Ravelli, decreterà la chiusura a chiave, "cum clave", della Cappella Sistina tutto potrà succedere.
I riti pre conclave
I riti pre conclave inizieranno la mattina di mercoledì alle 10 con la messa "Pro eligendo romano pontifice" nella basilica di San Pietro che sarà officiata dal cardinale decano Giovan Battista Re. Che reciterà l'invocazione allo Spirito Santo che, secondo la tradizione cattolica, sceglierà il pontefice: "Tutta la Chiesa, unita a noi nella preghiera, invoca costantemente la grazia dello Spirito Santo, perché sia eletto da noi un degno Pastore di tutto il gregge di Cristo". Poi nel pomeriggio alle 16:15 i cardinali si ritroveranno nella cappella Paolina alla Prima Loggia del Palazzo Apostolico Vaticano, da dove partirà la processione che li condurrà dentro la Sistina. Qui si terrà la catechesi del cardinale Raniero Cantalamessa, per 40 anni predicatore della Casa Pontificia, ma non tra gli elettori, alla fine della quale sarà il momento dell'"extra omnes" e del "cum clave", presieduto da Parolin, già Segretario di Stato di Francesco. Nel tardo pomeriggio è prevista la prima fumata.