Il campo profughi di Jabalia è stato raso al suolo. Il racconto di Mohamed Agl: "E’ tutto pieno di sangue"
La testimonianza di Mohamed Agl, segretario di una clinica medica nel campo profughi di Jabalia
“Non puoi immaginare quello che c’è qui”, racconta al telefono in stato di shock per l’orrore che ha sotto gli occhi Mohamed Agl, segretario di una clinica medica nel campo profughi di Jabalia, già in precedenza intervistato da Tiscali. “E’ tutto pieno di sangue - continua Mohamed Agl - il campo è una pozza di sangue. Davvero, non si riesce a camminare. La gente sta scavando a mani nude sotto le macerie per recuperare i corpi dei propri figli, fratelli, sorelle, amici. E’ terribile”.
Uno dei più grandi attacchi di Israele
Poco dopo le 15:00 di martedì 31 ottobre un altro massiccio bombardamento israeliano ha colpito il campo profughi di Jabalia, secondo i funzionari palestinesi, potrebbe essere uno dei più grandi attacchi di Israele dal 7 ottobre ad ora. “Qui è tutto distrutto, in mezzo al campo è rimasto solo un enorme cratere provocato dai bombrdamenti”, racconta Mohamed Agl.
Nel campo profughi di Jabalia, campo a nord di Gaza, molte persone avevano deciso di rimanere e di non spostarsi al Sud. Chi è rifugiato nei campi profughi di Gaza con grande probabilità ha già dovuto abbandonare la propria casa in cui non è mai più potuto tornare. O è il figlio, o il nipote di chi prima di lui è stato costretto a farlo.
Non c’è una persona che non sappia cosa vuol dire essere profughi nella propria terra e per questo motivo e per il terrore di una nuova Nakba, tante persone come Mohamed Agl hanno preferito restare invece che andare via. “Se devo morire preferisco farlo nella mia casa invece che altrove, tanto nessun posto è sicuro qui a Gaza”, raccontava lo stesso Mohamed Agl a Tiscali due settimane fa. Ma adesso la situazione sembra essere sempre peggiore “prego solo che tutto ciò finisca, devono smettere di bombardare o finiremo tutti sotterrati”, continua Agl.
I precedenti
Quello di martedi pomeriggio non era il primo attacco al campo profughi di Jabalia, lo stesso campo già il 9 ottobre aveva subito numerosi bombardamenti e registrato un alto numero di vittime. Martedì scorso il ministro della sanità di Gaza ha parlato di 400 morti in seguito al bombardamento su Jabalia. Al Jazeera ha dichiarato che ci sono state 100 vittime e centinaia di feriti, altre fonti parlano di “almeno 50 decessi”. Non sappiamo il numero certo di persone che sono state uccise ieri, di certo è che in quel campo c’erano ancora una volta civili innocenti.