Salvati dopo lo schianto in Bolivia: 36 ore nella palude tra gli alligatori
Un giovane pilota e quattro passeggeri sopravvivono a un incidente aereo in Amazzonia: il carburante li avrebbe protetti dai predatori
Cinque persone sono sopravvissute a un incidente aereo nella giungla amazzonica della Bolivia, restando bloccate per 36 ore in una palude infestata da animali selvatici, dopo che un piccolo Cessna 170, decollato da Baures e diretto a Trinidad, ha dovuto compiere un atterraggio di emergenza a causa di un guasto al motore. A bordo c’erano il pilota ventisettenne Pablo Andrés Velarde, tre donne - Roberta Robertina Velarde Aulo, Patricia Coria Guary e Mirta Fuentes Cardozo - e un bambino identificato con le iniziali I.T.C., che sono rimasti con l’acqua fino alle ginocchia, pregando insieme “solo di essere salvati”, come ha raccontato il pilota a Bolivia TV. Bloccati in mezzo alla giungla, senza cibo né acqua potabile, hanno resistito due notti mangiando solo cioccolato e chivé, una farina di manioca trovata in valigia. A salvarli sono stati alcuni pescatori locali che hanno dato l’allarme e permesso l’intervento di un elicottero di soccorso: trasportati a Trinidad per controlli medici, sono risultati tutti in buone condizioni. Colpisce il dettaglio raccontato dal pilota: “È stato forse il carburante dell’aereo a proteggerci dagli animali”, sottolineando il possibile ruolo del combustibile fuoriuscito nel tenere lontani i predatori. Il sangue freddo del giovane pilota, riconosciuto da tutti come decisivo, ha evitato che l’incidente si trasformasse in tragedia.