Automobilista italiano distrugge a martellate un autovelox in Svizzera: ecco che cosa rischia
L'uomo, già soggetto a un divieto di transito, è stato rintracciato dopo tre giorni. I danni causati all'autovelox ammontano a 3.000 franchi
![Foto Ansa](/export/sites/notizie/.galleries/23/autovelox_distrutto_ansa.jpg_613881476.jpg)
Un cittadino italiano di 41 anni è stato protagonista di un gesto eclatante in Svizzera, sull'autostrada A2, all'altezza di Moleno. Dopo essere stato immortalato da un radar semi stazionario mentre superava i limiti di velocità, l’uomo si è fermato, è sceso dall’auto e ha distrutto l'autovelox con un martello. L'episodio, avvenuto l'8 dicembre, ha suscitato grande clamore per la determinazione con cui il 41enne ha cercato di "vendicarsi" del dispositivo di controllo.
Identificato e fermato dalla Polizia dopo tre giorni
Le autorità svizzere del Canton Ticino si sono immediatamente attivate per identificare l'autore del gesto. Dopo tre giorni di indagini, la Polizia ha rintracciato l’uomo a Biasca, dove è stato fermato mentre era a bordo di una vettura. Sorprendentemente, il 41enne stava guidando nonostante fosse già soggetto a un divieto di transito sulle strade svizzere.
I danni: un radar da 3.000 franchi distrutto
Il radar semi stazionario distrutto dall'italiano è stato valutato in 3.000 franchi di danni. Questo tipo di dispositivo, utilizzato per monitorare la velocità dei veicoli, rappresenta uno strumento fondamentale per la sicurezza stradale in Svizzera. L’episodio non è solo un atto vandalico, ma un serio impedimento al lavoro delle autorità di controllo del traffico.
Le accuse: un elenco di reati gravi
Le conseguenze legali per il 41enne si prospettano pesanti. L’uomo è stato accusato di:
- Grave infrazione alla legge federale sulla circolazione stradale;
- Impedimento di atti dell'autorità;
- Inattitudine alla guida;
- Danneggiamento;
- Guida senza autorizzazione.
Le accuse a carico dell’automobilista potrebbero tradursi in sanzioni pecuniarie significative, oltre a possibili pene detentive.