Terrore al centro commerciale di Sydney: aggredisce e uccide 6 persone, colpito un neonato. "Non è terrorismo"
L'aggressore è morto dopo essere stato colpito da una agente. I testimoni: "Camminava come se stesse mangiando un gelato"
Il 40enne autore della strage di ieri nel centro commerciale Westfield Bondi Junction di Sydney, in Australia, soffriva di malattie mentali, era già noto alle forze dell'ordine e "niente" suggerisce che sia stato "guidato da una particolare motivazione ideologia o di altro tipo". Lo ha reso noto il vicecommissario della polizia del Nuovo Galles del Sud, Anthony Cooke.
Cosa è successo
Tutto è accaduto verso le 15.30 locali dentro il popolare shopping center, in quel momento molto affollato: l'aggressore, con addosso una maglietta nera e gialla di una squadra del campionato australiano di rugby e calzoncini sportivi, è uscito dal centro per poi rientrare poco dopo con una grande lama tra le mani, muovendosi con calma glaciale. "Camminava come se stesse mangiando un gelato nel parco", ha raccontato un testimone a una tv locale. Quindi, all'improvviso, ha iniziato a pugnalare chi gli stava vicino, in modo assolutamente casuale, provocando il panico generale. Secondo alcune testimoni, tra i corpi rimasti a terra, ci sarebbero quelli di due uomini della sicurezza.
La fuga
In preda al terrore centinaia di persone hanno cominciato a urlare e a correre per cercare riparo nei negozi o in qualsiasi angolo sicuro. Alcuni di loro hanno preso degli scatoloni, quelli usati per le merci, per creare barricate in modo da proteggersi. In quei momenti così concitati, come si vede in alcuni video del circuito interno che circolano in rete, alcuni clienti coraggiosi hanno tentato di bloccare l'aggressore. Uno di loro lo ha affrontato con una mazza, mentre l'uomo saliva le scale mobili. Altri video mostrano l'aggressore vagare apparentemente senza meta, prima camminando, poi di corsa, mentre le persone lo tengono a distanza. Durante quei lunghissimi minuti di paura, anche i negozianti sono riusciti a limitare la portata della minaccia, chiudendo rapidamente le porte dei loro locali e aiutando così le persone a nascondersi.
Disarmato da un poliziotto
Poi un'agente di polizia in servizio nel luogo della strage lo ha seguito e gli ha sparato quando l'uomo ha cercato di accoltellare anche lei. In pochi minuti la sua foto, mentre blocca l'attentatore, ha fatto il giro del web e in rete c'è già chi chiede che le venga conferito l'Ordine di Australia, una delle massime onorificenze nazionali. "E' certamente un'eroina: non c'è alcun dubbio che il suo coraggio abbia salvato molte vite umane", ha commentato a caldo il premier australiano Anthony Albanese.
I feriti: grave bimbo
Il Paese è sconvolto come allora, e segue con apprensione le condizioni di salute degli otto feriti, soprattutto quelle del più piccolo tra loro, un neonato di nove mesi. Sua madre è una delle vittime e lui versa ancora in condizioni critiche, dopo un'operazione all'addome. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha fatto sapere che "non risultano italiani tra le vittime".
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Attacco in un centro commerciale di Sydney: 6 morti