Libano, raid su Beirut: "Ucciso il numero 2 di Hezbollah". Soldati israeliani gettano cadaveri da un palazzo: il video shock
Attacco nella periferia di Beuìrut da parte di Israele. L'Idf si difende dopo la diffusione delle immagini: "Quell'episodio contrario ai nostri valori". L'allarme dell'Onu: "Uccisi oltre 16mila bambini palestinesi in un anno"
Le bombe non si placano e la tensione resta sempre tesissima tra Israele e Libano. Un attacco alla periferia di Beirut, secondo una fonte vicina a Hezbollah, avrebbe avuto come obiettivo Ibrahim Aqil, numero 2 degli Hezbollah, che sarebbe stato ucciso nell'attacco. Aqil è il capo della forza Al-Radwan, l'unità d'élite della formazione libanese filo-iraniana. Ma le vittime in tutto sarebbero tre, più 17 feriti. Come scrive il Times of Israel, Aqil faceva parte del Consiglio della Jihad, il massimo organo militare di Hezbollah. Era ricercato dagli Stati Uniti anche per il suo ruolo nell'attentato del 1983 contro una caserma dei Marines a Beirut e per aver diretto la presa di ostaggi americani e tedeschi in Libano negli anni '80.
BREAKING: Ibrahim Aqil, head of Hezbollah elite unit, killed after Israeli airstrike in Beirut, Lebanon. pic.twitter.com/iOhIyM0jEs
— The General (@GeneralMCNews) September 20, 2024
L'esercito israeliano ha affermato che circa 70 razzi sono stati lanciati dal Libano nel nord di Israele nella seconda ondata di attacchi nel giro di mezz'ora, secondo quanto scrive Haaretz. Hezbollah ha riferito di aver risposto ai raid aerei israeliani nel sud del Libano con una serie di lanci di razzi sull'Alta Galilea.
Soldati dell'Idf gettavano cadaveri palestinesi dal terro. Gli Usa: inquietante
Durante il raid di ieri nella città di Qabatiya, nella Cisgiordania settentrionale, soldati israeliani sono stati ripresi mentre spingevano tre corpi apparentemente senza vita giù dai tetti. L'episodio, su cui ora l'Idf indaga, è l'ultimo di una serie di presunte violazioni da parte delle forze israeliane dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas, che secondo i gruppi per i diritti umani dimostrano un uso eccessivo della forza nei confronti dei palestinesi. Lo riporta Haartez. "Si tratta di un incidente grave che non coincide con i nostri valori", ha affermato l'esercito aggiungendo che l'incidente è "in fase di revisione". Ma secondo gli Stati Uniti, il video di soldati israeliani che spingono tre cadaveri giù dal tetto in Cisgiordania è "profondamente inquietante". A dirlo è il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana John Kirby sottolineando che "se sarà confermata la veridicità del filmato servirà un'indagine accurata".
Attacco aereo in un campo profughi: 8 morti
Almeno otto palestinesi sono stati uccisi e altri quattro feriti oggi in un attacco aereo israeliano che ha colpito un edificio nel campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza. Lo riporta l'agenzia Wafa.
L'allarme dell'Onu: oltre 16mila bambini palestinesi uccisi da Israele
Un bilancio che parla di oltre 16.756 bambini uccisi e almeno 6.168 bambini feriti a Gaza tra il 7 ottobre 2023 e il 10 settembre 2024, è stato reso noto dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia il cui ultimo rapporto sottolinea come altre migliaia sono "morti sotto le macerie". "Un numero estremamente elevato di bambini a Gaza continua ad essere ucciso, mutilato, ferito, disperso, sfollato, orfano e vittima di fame, malnutrizione e malattie" è stato sottolineato. Inoltre, il Comitato ha espresso grave preoccupazione "per l'impunità di cui godono le forze armate e di sicurezza responsabili della morte e del ferimento di minori e per la mancanza di informazioni sul numero di indagini, accuse e condanne relative a tali casi dal 7 ottobre 2023".
Il Comitato ha anche denunciato gli arresti arbitrari e la detenzione prolungata di un gran numero di bambini palestinesi da parte delle forze israeliane, il più delle volte senza accusa, processo, accesso a rappresentanza legale o contatti con i familiari". L'organizzazione esorta "a porre immediatamente fine alla detenzione arbitraria e amministrativa dei bambini, a rilasciare tutti i bambini palestinesi che sono stati detenuti arbitrariamente e ad abolire il sistema istituzionalizzato di detenzione e l'uso della tortura e dei maltrattamenti contro di loro in tutte le fasi del processo giudiziario".
Libano: le batterie dei walkie-talkie contenevano l'esplosivo Petn
Le batterie dei walkie-talkie esplosi in Libano tra erano imbevute di un composto altamente esplosivo noto come Petn: lo riportano i media internazionali citando una fonte libanese a conoscenza dei componenti del dispositivo. Secondo la fonte, il modo in cui il materiale esplosivo era integrato nel pacco batteria ne rendeva estremamente difficile il rilevamento.
Hezbollah ha oggi aggiornato a 39 suoi membri uccisi il bilancio delle esplosioni di cercapersone e walkie-talkie tra martedì e mercoledì e attribuite a Israele. In un comunicato del Partito di Dio si annuncia la morte, a causa delle ferite riportate, di un membro del partito libanese, Muhammad Ali Hassan.
Una fonte Usa: l’attacco con i cercapersone forse pianificato per 15 anni
Israele potrebbe aver pianificato per circa 15 anni le esplosioni dei dispositivi di comunicazione usati da Hezbollah. Lo ha riferito all'Abc un funzionario dell'intelligence americana, sottolineando che un'operazione del genere richiede un lungo processo che comporta la creazione di società fittizie con molteplici livelli di sotterfugi per consentire agli agenti di inserirsi nella catena di fornitura. Alcuni dei soggetti coinvolti, ha aggiunto il funzionario, probabilmente non sapevano di essere al servizio dell'intelligence israeliana. La fonte ha anche osservato che in passato la Cia ha evitato di ricorrere a un attacco del genere perché era considerato un rischio elevato per i civili.