A Londra il postino non suonerà più due volte (e nemmeno una)
Sull’esempio di Poste Italiane, Royal Mail vuole abolire le consegne al sabato. Il Covid ha fato crollare di 1 miliardo le lettere
Ogni sabato mattina, attorno alle 8.30, molte persone a Londra, ancora in pieno sonno dopo il venerdì di bagordi nei pub, vengono puntualmente svegliate dal citofono che suona. Non sono Testimoni di Geova, né venditori porta a porta, né disturbatori di vario genere. E’ semplicemente il postino, che in Inghilterra passa anche al sabato e anche a orari molto mattinieri.
Fine di un' era
Con il loro tipico carrello motorizzato rosso e il logo giallo della Corona, i pantaloncini, rigorosamente corti anche d’inverno, i postini di Sua Maestà da cinquecento anni consegnano plichi, lettere. La Royal Mail, che ancora è proprietaria tutte le iconiche cassette delle lettere, sempre pulite e scintillanti, è un’istituzione sacra, quanto la Corona, un vanto per il paese. Ma ora anche i postini della Regina non suoneranno più due volte; anzi, al sabato, neanche una volta. La società reale ha intenzione di sospendere la consegna del fine settimana.
Un obbligo superato dalla Storia
Nemmeno un’azienda con mezzo millennio di storia può nulla contro il doppio attacco di internet e del Covid. Con l’avvento degli smartphone, sempre connessi alla rete, la gente non ha più bisogno di spedire lettere, cartoline, biglietti di auguri e foto; e le aziende spediscono ormai pagamenti, comunicazioni e pubblicità solo via email. Su questo trend di declino ormai decennale è poi caduta pure la tegola della pandemia ha fatto ancor di più diminuire il volume di posta spedita. A fine agosto, Royal Mail aveva consegnato 1,1 miliardi di lettere in meno rispetto all’anno prima. Con questi numeri, ha poco senso e costa molto recapitare lettere anche il sabato: per legge regale che risale a Carlo I, però, le poste inglesi sono vincolate al servizio universale: ossia consegnare lettere a qualsiasi indirizzo nel paese sei giorni su sette e a un prezzo uguale e “popolare”. Un obbligo sempre più anacronistico, mentre il Covid ha accelerato lo shopping online: la consegna di plichi ha avuto un boom. Al contadino che vive in un villaggio sperduto dell’Isola di Skye, ma anche alle aziende, servono più corrieri e meno postini.
Se il Regno Unito per giustificarsi cita l'Italia
Ma ora, con quasi 10 anni di ritardo, la posta di Sua Maestà segue le orme di Poste Italiane che, sull’altare del taglio dei costi e della rivoluzione di internet, ha soppresso le consegne al sabato già dal lontano 2011. E per giustificare la clamorosa decisione, Royal Mail ha citato proprio il caso dell’Italia. Per i sudditi di Sua Maestà è uno shock, un terremoto sociale e culturale. Ma contro il progresso nulla si può, a meno di fare le crociate contro i mulini a vento come Don Chisciotte. Esulteranno invece i nottambuli del fine settimana. Finalmente potranno dormire in pace il sabato mattina.