Tiscali.it
SEGUICI

Guerra in Medioriente, gli Usa: "E' tempo di finalizzare l'accordo". Biden accusa Netanyahu: “Non fa abbastanza per l’accordo”

“Parole sconcertanti e pericolose", replica l'ufficio del premier israeliano alla bordata americana, che si unisce allo sciopero generale e alle vaste proteste di piazza dopo l’uccisione di 6 ostaggi da parte di Hamas

TiscaliNews   
Gaza
Gaza (Foto Ansa)

"E' tempo di finalizzare l'accordo" per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi e questo "richiede flessibilità da entrambe le parti": lo ha detto il portavoce del dipartimento di stato Matthew Miller, ribadendo che gli Stati Uniti continueranno a premere per una intesa. Gli Usa sono inoltre "contrari a una presenza a lungo termine di Israele a Gaza". Anche Biden tuona contro il presidente israeliano: "Netanyahu non fa abbastanza" per l'accordo a Gaza, accusa il presidente Usa. "Parole sconcertanti e pericolose", replica l'ufficio del premier israeliano alla bordata americana, che si unisce allo sciopero generale e alle vaste proteste di piazza. Poi in una conferenza stampa in serata parla Bibi, che chiede perdono alle famiglie dei sei ostaggi uccisi "per non essere riusciti a riportarli a casa vivi", promette che "Hamas pagherà per questo un duro prezzo" e sembra mettere quasi una pietra tombale sull'accordo chiudendo ad ogni ipotesi di ritiro dal corridoio Filadelfia al confine tra la Striscia e l'Egitto.

Il corridoio Filadelfia

"Il conseguimento degli obiettivi della guerra passano per un unico luogo: il corridoio Filadelfia, che è la linfa vitale per Hamas, per la fornitura di armi e la costruzione di tunnel", ha detto Netanyahu illustrando una mappa con una bacchetta e annunciando che non ci sarà nessun ritiro dell'esercito israeliano da quel corridoio, "essenziale e determinante per il nostro futuro". "Siamo nel pieno di una guerra esistenziale contro l'Iran, la nostra vittoria dipende dalla nostra unione", ha messo in guardia con un appello contro le divisioni, per poi avvertire: "Ci hanno ucciso sei ostaggi a sangue freddo con un colpo alla nuca. Non credo che qualcuno ci possa chiedere altre concessioni, non credo che Biden possa aver detto che non siamo seri".

Londra taglia le armi

Ma il presidente americano e Bibi sembrano ormai arrivati alla resa dei conti mentre si protraggono inutilmente da mesi i negoziati per un cessate il fuoco e il rilascio dei prigionieri sotto i continui attacchi di Israele a Gaza. Tanto che il governo britannico, con una mossa senza precedenti, ha deciso di sospendere parzialmente la fornitura di armi a Tel Aviv, per il "chiaro rischio che possano essere utilizzate per commettere o facilitare una grave violazione del diritto umanitario internazionale".

Le accuse di Biden a di Netanyahu

Biden non ha mai nascosto la sua frustrazione per l'operato di Netanyahu a Gaza ma questa volta l'accusa colpisce duro anche per il momento: all'indomani delle esecuzioni degli ostaggi e delle manifestazioni di massa contro la sua ostilità ad ogni compromesso, criticata anche da alcuni membri del suo governo come il ministro della Difesa Yoav Gallant, contro il quale se l'è presa il premier israeliano in conferenza stampa pur senza mai nominarlo. Anche lui sotto pressione per il fallimento finora della sua strategia e delle sue pressioni, il commander in chief ha dato quasi una spallata al capo del governo israeliano, rispondendo con un perentorio "no" ai reporter che gli chiedevano se pensasse che Netanyahu stia facendo abbastanza. Quindi ha detto che "siamo molto vicini" a presentare una proposta finale questa settimana e che "la speranza è eterna", prima di incontrare con Kamala Harris nella Situation Room il suo team di negoziatori per avere un aggiornamento e discutere "i prossimi passi".

"Usa danno 2 settimane per Gaza o si ritirano"

Intanto il ministero degli Esteri turco, citando informazioni ottenute da Hamas, ha fatto sapere che gli Usa potrebbero presto abbandonare il tavolo dei colloqui. Se entro due settimane non sarà raggiunto un accordo nel negoziato sul cessate il fuoco a Gaza e sullo scambio di prigionieri gli Stati Uniti si ritireranno dai colloqui. Come riferisce Anadolu, il ministero turco ha fatto sapere che, sempre secondo Hamas, Israele continua a porre nuove condizioni nel negoziato e che gli Usa non esercitano pressioni sullo stato ebraico.

La proposta con Egitto e Qatar

Secondo fonti di Axios, si tratterà di una proposta con Egitto e Qatar da "prendere o lasciare" nel giro di due settimane "perché non si può continuare a negoziare a oltranza". Presenti tra gli altri nel bunker della Casa Bianca il segretario di Stato Antony Blinken, il capo della Cia Bill Burns, il consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan e l'inviato per il Medio Oriente Brett McGurk. "Non molleremo, continueremo a spingere il più forte possibile", il messaggio alle famiglie degli ostaggi da parte del presidente, che si è detto "devastato e indignato" per il loro omicidio puntando il dito contro Hamas.

La reazione dell'ufficio di Bibi

Ma nel frattempo l'ufficio di Bibi aveva reagito duramente a quel "no" di Biden: "E' sconcertante che stia facendo pressioni su Netanyahu, che ha accettato la proposta Usa già il 31 maggio e la proposta ponte il 16 agosto, e non sul leader di Hamas Sinwar, che continua a rifiutare con veemenza qualsiasi intesa", la sua dichiarazione "è particolarmente pericolosa, tanto più che giunge solo pochi giorni dopo che Hamas ha giustiziato sei ostaggi israeliani, tra cui un cittadino americano".

Hamas e la minaccia: "Ostaggi torneranno nelle bare"

In un tutti contro tutti, si inserisce il messaggio di Hamas che, in un perenne botta e risposta, attribuisce le responsabilità per lo stallo a Netanyahu. "L'insistenza" del premier israeliano "sul rilascio dei prigionieri tramite la pressione militare, invece di concludere un accordo, significherà che verranno restituiti nelle bare alle loro famiglie", dice Abu Obeida, portavoce del braccio armato di Hamas, le Brigate Ezzedin al-Qassam, citato dalla tv satellitare al-Jazeera. L'emittente riferisce di nuove 'istruzioni' che sarebbero state impartite dal braccio armato del gruppo alle guardie che tengono prigionieri gli ostaggi nella Striscia di Gaza e di 'ordini' che riguarderebbero l'eventuale avvicinamento di forze israeliane ai siti in cui vengono trattenute le persone rapite nell'attacco del 7 ottobre scorso in Israele. Nel weekend il premier israeliano aveva detto che "chiunque uccida gli ostaggi non vuole un accordo". Ma Abu Zuhri, alto dirigente di Hamas, ha ribaltato l'accusa, sostenendo che la critica di Biden "è il riconoscimento americano che Netanyahu è responsabile di minare gli sforzi per un accordo". Per il movimento islamista l'intesa deve garantire un cessate il fuoco permanente e il completo ritiro di Israele da Gaza, compreso il corridoio Filadelfia su cui Bibi non vuole cedere.

Il timore degli analisti

Per Biden si tratta di coronare con la pace la sua eredità presidenziale e di non mettere in difficoltà la sua erede Harris con l'ala progressista del partito, che preme per restrizioni o condizioni alla fornitura di armi a Israele, come ha fatto Londra. Ma il timore di molti analisti è che le parti in causa puntino a guadagnare tempo e vedere chi vince le elezioni americane.

TiscaliNews   
I più recenti
Donald Trump è arrivato a Philadelphia per il dibattito
Donald Trump è arrivato a Philadelphia per il dibattito
Tim Walz, Harris al dibattito presenta il suo piano per gli Usa
Tim Walz, Harris al dibattito presenta il suo piano per gli Usa
Biden, 'lavoriamo a ok a Kiev per usare missili Usa in Russia'
Biden, 'lavoriamo a ok a Kiev per usare missili Usa in Russia'
Israele, 'pronti a salvacondotto a Sinwar in cambio dei rapiti'
Israele, 'pronti a salvacondotto a Sinwar in cambio dei rapiti'
Teleborsa
Le Rubriche

Alberto Flores d'Arcais

Giornalista. Nato a Roma l’11 Febbraio 1951, laureato in filosofia, ha iniziato...

Alessandro Spaventa

Accanto alla carriera da consulente e dirigente d’azienda ha sempre coltivato l...

Claudia Fusani

Vivo a Roma ma il cuore resta a Firenze dove sono nata, cresciuta e mi sono...

Claudio Cordova

31 anni, è fondatore e direttore del quotidiano online di Reggio Calabria Il...

Massimiliano Lussana

Nato a Bergamo 49 anni fa, studia e si laurea in diritto parlamentare a Milano...

Stefano Loffredo

Cagliaritano, laureato in Economia e commercio con Dottorato di ricerca in...

Antonella A. G. Loi

Giornalista per passione e professione. Comincio presto con tante collaborazioni...

Lidia Ginestra Giuffrida

Lidia Ginestra Giuffrida giornalista freelance, sono laureata in cooperazione...

Alice Bellante

Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla LUISS Guido Carli...

Giuseppe Alberto Falci

Caltanissetta 1983, scrivo di politica per il Corriere della Sera e per il...

Michael Pontrelli

Giornalista professionista ha iniziato a lavorare nei nuovi media digitali nel...