Tiscali.it
SEGUICI

Trump rilascia i documenti segreti sull'assassinio di JFK: cosa sappiamo ora?

Nuove rivelazioni potrebbero far luce su Fidel Castro, la CIA e il ruolo delle agenzie di intelligence.

Alice Bellantedi Alice Bellante   
Trump rilascia i documenti segreti sull'assassinio di JFK: cosa sappiamo ora?

Il 19 marzo 2025, l'amministrazione Trump ha reso pubblici oltre 30.000 pagine di documenti precedentemente classificati riguardanti l'assassinio del presidente John F. Kennedy. Si tratta di una delle più grandi rivelazioni storiche della politica americana, che potrebbe finalmente svelare dettagli finora nascosti su un evento che ha segnato la memoria collettiva e alimentato infinite teorie del complotto.

Il rilascio, effettuato dal National Archives, arriva dopo decenni di richieste da parte di storici e giornalisti per ottenere pieno accesso agli atti. Tra le nuove informazioni, emergono dettagli sul viaggio di Lee Harvey Oswald a Cuba e in Unione Sovietica, sul coinvolgimento delle agenzie di intelligence e sulle operazioni segrete della CIA in quel periodo turbolento della Guerra Fredda.

Ricostruzione dell'assassinio di Kennedy

Il 22 novembre 1963, John F. Kennedy, 35º presidente degli Stati Uniti, fu assassinato a Dallas, Texas, mentre si trovava a bordo di una limousine scoperta in un corteo presidenziale. Alle 12:30 ora locale, mentre il convoglio attraversava Dealey Plaza, Kennedy fu colpito da due colpi di fucile, uno alla schiena e uno alla testa. Il presidente fu immediatamente trasportato al Parkland Memorial Hospital, dove fu dichiarato morto circa 30 minuti dopo.

L'assassinio scatenò immediatamente il caos. Il governatore del Texas, John Connally, che sedeva davanti a Kennedy, fu anch'egli ferito ma sopravvisse. La first lady Jacqueline Kennedy rimase accanto al marito fino all’arrivo in ospedale. Nel frattempo, le autorità avviarono una caccia all’uomo per trovare il responsabile. Dopo circa 70 minuti dall'omicidio, Lee Harvey Oswald fu arrestato in un cinema di Dallas, accusato dell’omicidio del presidente e dell'agente di polizia J.D. Tippit, ucciso poco dopo l’attentato. Due giorni dopo, Oswald fu assassinato in diretta televisiva da Jack Ruby, un proprietario di nightclub con legami con la criminalità organizzata, mentre veniva trasferito al carcere della contea.

Il caso fu oggetto di indagini ufficiali, culminate nel rapporto della Commissione Warren del 1964, che concluse che Oswald aveva agito da solo. Tuttavia, la mancanza di trasparenza da parte delle agenzie federali e la scarsa fiducia nelle istituzioni alimentarono numerose teorie del complotto, molte delle quali rimangono vive ancora oggi.

Oswald, i suoi legami con l’URSS e Cuba

Uno degli aspetti più significativi emersi dai documenti riguarda Lee Harvey Oswald, l’uomo che la Commissione Warren ha indicato come unico responsabile dell'assassinio. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, i file rivelano che Oswald cercò un visto per Cuba presso l’ambasciata cubana a Città del Messico poche settimane prima dell’omicidio. Dopo il rifiuto, fu udito minacciare apertamente la vita del presidente Kennedy.

Inoltre, i nuovi documenti confermano che Oswald aveva vissuto in Unione Sovietica e aveva tentato più volte di ottenere supporto dal governo sovietico nei mesi precedenti l’assassinio. Un memo della CIA ora declassificato rivela che Oswald ebbe contatti con un ufficiale del KGB specializzato in sabotaggi e omicidi, sollevando interrogativi sul possibile coinvolgimento sovietico nella sua azione. Tuttavia, nessuna prova concreta sembra dimostrare un coordinamento diretto tra Oswald e Mosca.

Il ruolo delle agenzie di intelligence

Il rilascio dei documenti mette inoltre in luce il comportamento ambiguo della CIA e dell’FBI nei confronti delle indagini. I file rivelano che entrambe le agenzie erano a conoscenza delle minacce di Oswald, ma non agirono in modo efficace per prevenirle. Uno dei documenti mostra che l’FBI aveva intercettato un'informazione secondo cui Oswald aveva minacciato Kennedy dopo essere stato respinto dall’ambasciata cubana. Nonostante ciò, l’informazione non venne condivisa con i servizi segreti o con la Casa Bianca.

Un altro documento riporta che la CIA monitorava attivamente i movimenti di Oswald, avendo addirittura intercettato le sue conversazioni con diplomatici sovietici. Tuttavia, l’agenzia decise di non condividere queste informazioni con la Commissione Warren, contribuendo a una percezione diffusa di insabbiamento da parte delle autorità americane.

Ulteriori file mostrano che la CIA aveva intercettato un incontro segreto tra funzionari statunitensi e esuli cubani in una safe house a Bethesda, Maryland, probabilmente alla presenza dell’allora procuratore generale Robert F. Kennedy. Questo suggerisce che vi fossero operazioni clandestine di intelligence che potrebbero aver avuto un ruolo indiretto negli eventi che portarono all’omicidio di JFK.

I documenti rilasciati contengono anche un rapporto del 1993 in cui la CIA organizzò un’intervista tra due giornalisti del Washington Post e Yuri Nosenko, un ex agente del KGB, per ottenere informazioni su Oswald. Questo confermerebbe che le agenzie americane erano a conoscenza della pericolosità di Oswald molto prima dell'assassinio, senza però aver preso misure preventive adeguate.

Le teorie del complotto e l'eco nella politica moderna

La mancanza di trasparenza e i ritardi nella pubblicazione dei documenti hanno contribuito ad alimentare decenni di teorie del complotto. Storici ed esperti hanno evidenziato come il caso Kennedy sia stato uno dei primi episodi a far nascere il concetto di "deep state" negli Stati Uniti, ossia l'idea di un potere occulto all'interno del governo che opera in segreto.

Steven Gillon, esperto della famiglia Kennedy, ha dichiarato al Wall Street Journal che “l’assassinio di JFK, insieme alla guerra in Vietnam e allo scandalo Watergate, ha creato il terreno fertile per il crescente sospetto nei confronti delle istituzioni governative”. Il rilascio di questi documenti non solo fornisce nuove informazioni sulla storia americana, ma potrebbe avere implicazioni anche nella politica contemporanea, in cui le teorie del complotto sono sempre più diffuse.

Uno sguardo su ciò che è emerso

Il rilascio dei documenti sull’assassinio di JFK rappresenta un momento chiave per la ricerca della verità su uno degli eventi più discussi della storia moderna. Sebbene le nuove informazioni non ribaltino la versione ufficiale secondo cui Oswald agì da solo, esse gettano nuova luce sul contesto geopolitico e sull’operato delle agenzie di intelligence.

Resta da vedere se questa rivelazione sarà sufficiente a placare le teorie del complotto o se, al contrario, alimenterà ulteriori speculazioni. Una cosa è certa: il mistero della morte di John F. Kennedy continua a esercitare un interesse senza tempo, rimanendo una ferita aperta nella coscienza storica americana.

Alice Bellantedi Alice Bellante   
I più recenti
Alluvione in Piemonte, uomo salvato dai vigili del fuoco a Brusasco
Alluvione in Piemonte, uomo salvato dai vigili del fuoco a Brusasco
Auto fuori travolge i clienti che cenavano sulla terrazza di un bar: due morti. Undici feriti, tre...
Auto fuori travolge i clienti che cenavano sulla terrazza di un bar: due morti. Undici feriti, tre...
Il furgone perde una ruota, donna viene investita: il video shock
Il furgone perde una ruota, donna viene investita: il video shock
Teleborsa
Le Rubriche

Alberto Flores d'Arcais

Giornalista. Nato a Roma l’11 Febbraio 1951, laureato in filosofia, ha iniziato...

Alessandro Spaventa

Accanto alla carriera da consulente e dirigente d’azienda ha sempre coltivato l...

Claudia Fusani

Vivo a Roma ma il cuore resta a Firenze dove sono nata, cresciuta e mi sono...

Claudio Cordova

31 anni, è fondatore e direttore del quotidiano online di Reggio Calabria Il...

Massimiliano Lussana

Nato a Bergamo 49 anni fa, studia e si laurea in diritto parlamentare a Milano...

Stefano Loffredo

Cagliaritano, laureato in Economia e commercio con Dottorato di ricerca in...

Antonella A. G. Loi

Giornalista per passione e professione. Comincio presto con tante collaborazioni...

Lidia Ginestra Giuffrida

Lidia Ginestra Giuffrida giornalista freelance, sono laureata in cooperazione...

Alice Bellante

Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla LUISS Guido Carli...

Giuseppe Alberto Falci

Caltanissetta 1983, scrivo di politica per il Corriere della Sera e per il...

Michael Pontrelli

Giornalista professionista ha iniziato a lavorare nei nuovi media digitali nel...