Raid americani contro gli Houthi, 31 morti. Trump li segue in diretta. La risposta della Russia e dell'Iran
Rubio sente Lavrov: 'Non tollereremo nuovi attacchi'. Teheran ribadisce: 'Washington non deve dettare la nostra politica estera'
Donald Trump apre il fronte contro gli Houthi per lanciare un avviso al loro sponsor, l'Iran, nella più ampia partita mediorientale e sferra una serie di raid contro il loro arsenale in Yemen, colpendo anche la capitale Sanaa. Gli attacchi aerei a guida statunitense contro i ribelli nello Yemen hanno causato almeno 31 morti e 101 feriti, secondo un nuovo bilancio pubblicato oggi dal ministero della Salute dei ribelli. Gli attacchi hanno preso di mira la capitale Sanaa, i governatorati di Saada (nord-ovest) e Al-Bayda (centro) e la città di Radaa (centro), ha scritto su X il portavoce del ministero, Anis Al-Asbahi.
"Uccisi molti leader Houthi, avvertimento all'Iran"
Nei raid sono stati uccisi "molti" esponenti di spicco degli Houthi. Lo ha reso noto il Consigliere per la sicurezza nazionale Michael Waltz in un'intervista ai media americani. "Li abbiamo colpiti con una forza schiacciante e abbiamo mandato un avvertimento all'Iran che quando è troppo è troppo", ha aggiunto Waltz. Gli Usa chiedono a Teheran di smettere di sostenere le milizie yemenite nei loro attacchi ai mercantili occidentali nel Mar Rosso.
La battaglia degli Houthi
A partire da novembre del 2023, gli Houthi hanno lanciato più di 100 attacchi contro le navi che consideravano legati a Israele, ma anche agli Stati Uniti e al Regno Unito, affermando di essere solidali con i palestinesi nella guerra di Israele contro Hamas a Gaza. In passato, gli Stati Uniti, Israele e la Gran Bretagna hanno colpito le zone controllate dagli Houthi nello Yemen. Secondo un funzionario statunitense, però, l'operazione, il primo attacco contro i ribelli yemeniti sotto la seconda amministrazione Trump, è stata condotta esclusivamente dagli Stati Uniti.

Trump ha assistito al raid
La Casa Bianca, infatti, ha diffuso su X le foto di Donald Trump che assiste da remoto ai raid da lui ordinati contro l'arsenale degli Houthi. In una immagine si vede il commander in chief in t-shirt bianca col cappellino rosso 'Make America Great Again', le mani appoggiate alla cintura e le cuffie alle orecchie mentre guarda verso uno schermo. In un'altra è ripreso di spalle. Un post differente mostra un caccia Usa che decolla da una portaerei per la sua missione.
Rubio a Lavrov: i raid degli Houthi non saranno tollerati
Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha discusso dei raid aerei Usa nello Yemen con il suo omologo russo Serghiei Lavrov, sottolineando che "i continui attacchi degli Houthi alle navi militari e commerciali statunitensi nel Mar Rosso non saranno tollerati": lo riporta la Cnn, che cita un comunicato del Dipartimento di Stato. L'estate scorsa, la Russia era pronta a consegnare armi agli Houthi, ma ha fatto marcia indietro in seguito alle pressioni degli Stati Uniti e dell'Arabia Saudita, ricorda l'emittente.
Mosca: tutti si astengano dall'uso della forza in Yemen
Nella stessa telefonata fra il ministro degli Esteri russo e Marco Rubio, Sergei Lavrov ha detto che tutte le parti dovrebbero astenersi dall'"uso della forza" nello Yemen e avviare un "dialogo politico". Lo riferisce oggi Mosca. "In risposta alle argomentazioni avanzate dai rappresentanti americani, Sergei Lavrov ha sottolineato la necessità di una cessazione immediata dell'uso della forza e l'importanza per tutte le parti di impegnarsi in un dialogo politico in modo da trovare una soluzione che impedisca ulteriori spargimenti di sangue".
L'Iran condanna gli attacchi Usa nello Yemen
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei ha condannato gli attacchi aerei Usa contro gli Houthi yemeniti che sono sostenuti da Teheran "L'aggressione militare costituisce una flagrante violazione dei principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, in particolare sul divieto dell'uso della forza e sul rispetto della sovranità nazionale e dell'integrità territoriale", ha affermato. L'attacco "è in linea con il loro continuo sostegno al 'genocidio' del popolo palestinese", ha aggiunto, citato da Mehr.
Guardie rivoluzionarie: l'Iran risponderà a ogni attacco
Più veemente, invece, la risposta del comandante delle Guardie rivoluzionarie iraniane Hossein Salami: "L'idea degli Usa che l'Iran si piegherà alla volontà politica dei nemici tramite intimidazione è sbagliata", ha affermato Salami avvertendo che l'Iran risponderà a qualsiasi attacco militare contro il paese, dopo le minacce del presidente Donald Trump di un'azione militare contro l'Iran intimando a Teheran di porre fine al sostegno agli Houthi yemeniti, obiettivo degli attacchi aerei di ieri. "L'Iran non ha alcun ruolo nel dirigere le politiche dei gruppi di resistenza regionali, compresi gli Houthi yemeniti", ha sottolineato Salami, citato da Tasnim.