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E a sorpresa il Papa parla di “leadership femminile”: ecco le parole di Francesco

Dopo la recita del Regina Caeli, Francesco rinnova anche l’appello per Sudan, Ucraina e la cura per il creato

Carlo Di Ciccodi Carlo Di cicco   

Venti di guerra in Europa preoccupano il Papa che oggi ha chiarito il senso del suo prossimo viaggio dal 28 al 30 aprile in Ungheria: “Sarà l’occasione – ha chiarito Francesco dopo la recita odierna del Regina Caeli alle migliaia di fedeli presenti in Piazza san Pietro - per riabbracciare una Chiesa e un popolo tanto cari. Sarà anche un viaggio al centro dell’Europa, sulla quale continuano ad abbattersi gelidi venti di guerra, mentre gli spostamenti di tante persone pongono all’ordine del giorno questioni umanitarie urgenti”.

Pace a rischio in diverse aree del mondo

Questo periodo registra pace a rischio e conflitti complicati in diverse aree del mondo e il papa ha rinnovato l’appello anche per il Sudan e l’Ucraina. “Rimane purtroppo grave la situazione in Sudan, perciò rinnovo il mio appello affinché cessi al più presto la violenza e sia ripresa la strada del dialogo. Invito tutti a pregare per i nostri fratelli e sorelle sudanesi”. E l’immancabile Ucraina: “E non dimentichiamoci dei nostri fratelli e sorelle ucraini, ancora afflitti da questa guerra”. Ma ora – ha precisato Francesco – “desidero rivolgermi con affetto a voi, fratelli e sorelle ungheresi, in attesa di visitarvi come pellegrino, amico e fratello di tutti, e di incontrare, tra gli altri, le vostre Autorità, i Vescovi, i sacerdoti e i consacrati, i giovani, gli universitari e i poveri. So che state preparando con tanto impegno la mia venuta: vi ringrazio di cuore per questo. E a tutti chiedo di accompagnarmi con la preghiera in questo viaggio”.

Perché in Ungheria

Il senso di questo viaggio in Ungheria dove il papa era stato per breve tempo in chiusura del Congresso Eucaristico internazionale nel 2021, promettendo di tornarci per incontrare la Chiesa e il popolo ungheresi, è stato chiarito qualche giorno fa dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato. “Di per sé – ha detto - è una visita programmata da tempo, non si inserisce direttamente nella attualità odierna ma io penso che il Papa approfitterà come fa sempre anche di questa visita per cercare di vedere se c'è la possibilità di fare qualche passo verso la pace, vista anche la posizione dell'Ungheria nella comunità internazionale”.

Il Papa durante la preghiera del Regina Caeli (Ansa)

Preghiera mariana

Francesco ha colto l’occasione della preghiera mariana odierna per richiamare due argomenti che gli stanno particolarmente a cuore insieme alla pace: l’ambiente e il ruolo delle donne. “Ieri è stata celebrata la Giornata Mondiale della Terra. Auspico che l’impegno per la cura del creato sia sempre unito ad una effettiva solidarietà con i più poveri”. Poiché oggi ricorre la 99ª Giornata dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sul tema “Per amore di conoscenza. Le sfide del nuovo umanesimo”, Francesco ha augurato “al più grande Ateneo cattolico italiano di affrontare queste sfide con lo spirito dei fondatori, in particolare della giovane Armida Barelli, proclamata Beata un anno fa”.

Leadership femminile in ambito ecclesiale e sociale

Nell’incontro con diecimila fedeli venuti ieri in Piazza san Pietro per ricordare questa beatificazione, Francesco aveva tessuto un elogio straordinario di questa beata definita “una donna generativa. Riflettiamo un momento su questo aspetto. La donna è custode privilegiato della generatività – lo sappiamo – che si può realizzare grazie al dialogo di reciprocità con l’uomo. La Barelli è stata tessitrice di grandi opere e lo ha fatto realizzando una trama formidabile di relazioni, girando in lungo e in largo l’Italia e tenendo contatti con tutti… Anche rispetto al tema della leadership femminile in ambito ecclesiale e sociale – di cui la Barelli può essere considerata formidabile anticipatrice – abbiamo bisogno di un modello integrato, che unisca la competenza e la prestazione, spesso associate al ruolo maschile, con la cura dei legami, l’ascolto, la capacità di mediare, di mettere in rete e di far crescere le relazioni, a lungo ritenute appannaggio del genere femminile e spesso sottovalutate nel loro valore produttivo. Insomma, anche in questo caso è l’integrazione, la reciprocità delle differenze a garantire generatività anche in campo sociale e lavorativo”.

Attenzione ai laici

Francesco non ha mai nascosto una speciale attenzione per i laici chiamati a svolgere diversi ministeri nella Chiesa senza che cadano nella trappola di voler somigliare ai chierici. Lo aveva ribadito incontrando tutti gli operatori del Dicastero per i Laici. “Una cosa però dobbiamo ricordare: essi – ministeri, servizi, incarichi, uffici – non devono mai diventare autoreferenziali. Io mi arrabbio quando vedo ministri laici che – scusatemi la parola – si “gonfiano” di fare questo ministero. Questo è ministeriale, ma non è cristiano; sono ministri pagani, pieni di sé stessi. Attenti a questo: non devono mai diventare autoreferenziali”. Infine spiegando il Vangelo dei due discepoli di Emmaus che camminando con Gesù risorto hanno visto la vita con una nuova prospettiva, papa Francesco ha lanciato oggi la proposta di fare ogni sera un breve esame di coscienza per “rileggere la storia della nostra vita, di un certo periodo, delle nostre giornate, con le delusioni e le speranze. Anche noi, d’altronde, come quei discepoli, di fronte a ciò che ci accade possiamo ritrovarci smarriti di fronte agli eventi, soli e incerti, con tante domande e preoccupazioni, delusioni, tante cose”.

Carlo Di Ciccodi Carlo Di cicco   
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