Microfoni accesi e raffica di insulti: quando anche il licenziamento diventa social
«Non vi interessa, ecco qual è il problema con quest'azienda: non vi è mai fregato nulla dei vostri impiegati», i commenti ‘scappati’ in risposta all’annuncio collettivo durante una videochiamata Zoom e pubblicati su TikTok
Con l’ascesa dello smartworking, si sa, certe dinamiche vanno attenzionate, gestite in modo prudente. La regola aurea degli incontri virtuali è di certo non tenere acceso il microfono senza motivo e, quando lo si attiva, innanzitutto accorgersene, ma poi badare bene a ciò che si dice. Il mondo del lavoro – così come quasi tutti i comparti della società – ha osservato un profondo cambiamento, in particolare dopo la pandemia e con l’avvento del tele-lavoro. Ma riuscire a comprendere quale sia il modo giusto per affrontare le diverse modalità di interazione, sia tra lavoratori che tra l'azienda e gli impiegati, non è così facile come si potrebbe pensare, soprattutto in virtù dei tanti stravolgimenti accorsi negli ultimi anni.
A queste difficoltà si aggiunge la frustrazione di molti rispetto all'incapacità dei dirigenti di assicurare un buon equilibrio tra vita privata e lavorativa ai proprio dipendenti, il cosiddetto work-life balance, equilibrio che sta diventando sempre più preminente e che spesso supera anche la preoccupazione per lo stipendio.
IL CASO SU TIKTOK
E così arriva da TikTok un esempio lampante di quanto stiamo dicendo: insensibilità rispetto alle problematiche degli impiegati e incapacità dei dirigenti nel gestire un momento delicato come quello del licenziamento, annunciato a un intero gruppo di lavoro tramite una videochiamata su Zoom. Non è andata a finire bene per nessuno, neppure per l'azienda.
A pubblicare i video è stata Elizabeth che su TikTok è conosciuta con il nickname @liz_queenvirgo. «Che stron***a, è una roba disgustosa», si sente qualcuno dire, e poi: «Sono sei anni che lavoro per questa compagnia e ora ci lasciate andare così? Ho oltre cinque milioni a mio nome, che cosa avete intenzione di fare?».
C'è chi fa notare inoltre che a meritare il licenziamento debba essere il manager, David: «Dovreste licenziare David, al massimo, che ha sbagliato non so quante volte e in mille modi diversi. È lui il problema, non chi lavora per davvero». A un certo punto, uno dei manager dice di essere dispiaciuto, e qualcuno prontamente risponde: «No, non è vero». Alla fine, la chiamata viene interrotta dai responsabili senza che gli impiegati siano stati davvero informati su ciò che li aspetta.
Gli utenti hanno commentato in massa per esprimendo disappunto per le modalità utilizzate dalle Risorse Umane dell'azienda: «Chi mai potrebbe pensare che è una buona idea licenziare un team con una videochiamata di gruppo? Che cosa pensavano sarebbe successo?», «Anni di lavoro e non si sono nemmeno presi la briga di contattare ogni dipendente individualmente».
Solera let us go on teams and didnt mute us. I posted and deleted because i felt bad, but these people didnt feel bad for us so fk it, whatever happens HAPPENS. I am in need of a JOB, skilled in A/R, Cash apps #ijustgotlaidoff #whosehiring #igotfired #solera #dealersocket #zoom #jobless
Intanto Elizabeth sul suo profilo ha pubblicato un post per esprimere tutto il proprio dissenso e anche la scelta di condividere prima e cancellare poi i video: "Ho postato e cancellato perché mi sentivo male, ma queste persone non si sono sentite male per noi, quindi fanc**o qualsiasi cosa accada". Accanto a ciò, la foto di un uomo imbavagliato, come a voler intendere un atteggiamento censorio da parte di qualcuno, ed è facile pensare che l'utente volesse riferirsi proprio alla sua ex società.
Ad ogni modo, l'azienda a cui si fa riferimento è la Solera Holdings, società americana con sede in Texas che fornisce software e servizi per la gestione del rischio e la protezione dei beni all'industria automobilistica e al mercato delle assicurazioni immobiliari, e che attualmente rischia di finire nell'occhio del ciclone. David, invece, ossia il manager a cui si fa riferimento durante la call, è David Matos, Program Director presso la società, a cui potrebbe ora toccare la stessa sorte del team radiato.