[Esclusiva] Tom Barrack, il finanziatore di Trump “capo di un’associazione a delinquere”. Vendette la Costa Smeralda per 680 milioni senza pagare un euro di tasse
Secondo le indagini della Guardia della Finanza e della Procura di Tempio, Barrack è coinvolto in una associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, agli abusi edilizi, ai reati fiscali, agli abusi d'ufficio
L’uomo-cassaforte di Donald Trump, il finanziatore della campagna elettorale a presidente degli Stati Uniti, Thomas Joseph Barrack, avrebbe venduto la società Costa Smeralda nel 2012 a un fondo sovrano del Qatar per 680 milioni di euro, senza pagare un euro di tasse. Con una conseguente evasione fiscale da 132 milioni.
La Procura di Tempio Pausania accusa il finanziere di essere a capo di una associazione a delinquere finalizzata a commettere diversi reati fiscali.
Proprio cinque mesi fa, l'uomo d'affari americano di origini libanesi ha sottoscritto un atto di transazione con la direzione Sardegna dell'Agenzia delle Entrate, versando 22.7 milioni di euro per sanare la sua posizione.
Barrack si sarebbe piegato e avrebbe sottoscritto la transazione con il fisco anche perché il Procuratore di Tempio, Domenico Fiordalisi ad ottobre aveva avanzato la dichiarazione di fallimento della sua società, la Colony.
Nonostante la transazione con il fisco, nel febbraio scorso il procuratore di Tempio ha attivato una rogatoria internazionale indirizzata al dipartimento della giustizia degli Stati della California e del Delaware, chiedendo appunto a sette indagati stranieri (quattro persone fisiche e tre società) di eleggere domicilio in Italia per le notifiche degli atti.
Ora, sono i tempi lenti delle rogatorie internazionali a rallentare l'inizio del processo. Il giudice per le indagini preliminari, infatti, sta aspettando di conoscere gli indirizzi italiani degli indagati americani per notificare la chiusura dell’inchiesta e fissare la prima udienza del processo.
Secondo le indagini della Guardia della Finanza e della Procura di Tempio, Barrack è coinvolto in una associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, agli abusi edilizi, ai reati fiscali, agli abusi d'ufficio. Lui, in particolare, è accusato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, omessa dichiarazione e omessi versamenti di ritenute.
Nella maxi-inchiesta sono coinvolti avvocati, commercialisti, funzionari della pubblica amministrazione e manager specializzati nella costruzione di società estere, negli stati corsari dove è possibile nascondere capitali e frodare il fisco.
Sono 23 gli indagati e 10 indagati le società coinvolte.
Tra loro, gli otto amministratori della “Colony Sardegna” c’è anche il senatore Franco Carraro, esponente di punta del gruppo che si occupò della vendita della Costa Smeralda che comprende spiagge, gli alberghi extra lusso (Cala di Volpe, Romazzino, Cervo hotel, Pitrizza), la Marina, il Papavero Golf Club e 2400 ettari di terreno.
La Procura di Tempio ha chiesto agli Stati della California e del Delaware di rintracciare per le notifiche anche Jonathan Howard Grunzweig, Thomas Frederick Harrison e David James Monahan, altri manager di società straniere legate al magnate americano. Ma la richiesta di eleggere domicilio in Italia è stata spedita anche alle società Colony Capital LLC, Colony Sardegna LLc e Colony Smeralda Co. Investments Partners LP. Tutte società amministrate nei fatti da Tom Barrack.