Libano, spari contro base Unifil: "Ferito un altro casco blu". Il quinto in 2 giorni
L'episodio questa notte nel quartier generale di Naqoura, nel sud del Libano. Unifil: "Molti danni subiti finora alle nostre postazioni"
Un altro casco blu è stato ferito nel sud del Libano, è il quinto in due giorni. Lo fa sapere l'Unifil: "Ieri sera, un peacekeeper presso il quartier generale dell'Uifil" a Naqura "ha subito colpi di arma da fuoco a causa di attività militari in corso nelle vicinanze... Non conosciamo ancora l'origine del colpo", si legge in una nota in cui si precisa inoltre che le condizioni del peacekeeper sono "stabili". Il comunicato Unifil spiega che la scorsa notte sono stati sparati colpi di arma da fuoco contro il quartier generale della missione Onu a Naqoura e si limita a indicare "attività militari in corso nei dintorni". "Il militare è stato sottoposto a un intervento chirurgico per la rimozione di un proiettile all'ospedale della missione ed è in condizioni stabili". Il peacekeeper ferito sarebbe indonesiano, la stessa nazionalità dei due militari colpiti e rimasti feriti due giorni fa quando un carro armato israeliano ha sparato contro una torretta di osservazione, sempre alla base di Naqoura.
Unifil: molti danni subiti finora alle nostre postazioni
Il portavoce dei Caschi Blu, Andrea Tenenti, afferma che gli scontri fra Israele e Hezbollah nel sud del Libano hanno inflitto "molti danni" alle postazioni dell'Unifil. "Proprio ieri sera, sulla posizione delle forze di peacekeeping ghanesi, appena fuori, l'esplosione è stata così forte che ha distrutto alcuni dei container all'interno in modo molto grave". Lavorare è "molto difficile perché ci sono molti danni, anche all'interno delle basi", ha aggiunto.
Conflitto "con impatto catastrofico"
Andrea Tenenti ha detto ancora all'AFP di temere "molto presto" un possibile "conflitto regionale con un impatto catastrofico per tutti". "Non esiste una soluzione militare", ha detto chiedendo "discussioni a livello politico e diplomatico" per "evitare la catastrofe". "Il conflitto tra Hezbollah e Israele non è solo un conflitto tra due paesi, ma molto presto potrebbe diventare un conflitto regionale con un impatto catastrofico per tutti", ha aggiunto.
Negoziati in corso per condanna Ue su attacchi a Unifil
I "tentativi" per arrivare ad una dichiarazione a 27 di condanna per gli attacchi di Israele alle postazioni dell'Unifil in Libano "sono in corso" ma non sono ancora "completi". Lo dichiarano diverse fonti europee. In vista poi del Consiglio Europeo della prossima settimana proseguono i negoziati sulle conclusioni. "Le discussioni rimangono complicate, con la maggior parte degli Stati membri che chiede un linguaggio forte sulla situazione attuale, in particolare sugli attacchi contro l'Unifil e le violazioni del diritto umanitario internazionale, mentre alcuni (pochi) Stati membri vogliono avere un linguaggio più morbido", spiega un diplomatico.
Israele non si ferma
Intanto l’ Idf fa sapere che le loro forze continueranno a ''colpire le postazioni di Hezbollah'' nel Sud. Il portavoce Avichay Adraee su 'X' sta invitando i residenti a non fare ritorno nelle loro case ''fino a ulteriore avviso''. Sarà l'Idf a comunicare quando sarà ''sicuro'' rientrare, ha aggiunto.
Libano: 9 morti per i raid israeliani su 2 villaggi
Il ministero della Sanità libanese ha affermato che gli odierni attacchi israeliani contro due villaggi, uno a nord di Beirut e l'altro a sud della capitale, hanno ucciso almeno nove persone. In un "attacco nemico israeliano a Maaysra", un villaggio a maggioranza islamica sciita in un'area montuosa a maggioranza cristiana a nord di Beirut, sono morte "cinque persone e altre 14 sono rimaste ferite", ha precisato il ministero in una nota, aggiungendo che altre "quattro persone sono state uccise e altre 14 ferite" in un altro "attacco nemico israeliano" su Barja, nel distretto di Shouf, a sud della capitale.
Missili Hezbollah su Haifa
Questa mattina Hezbollah ha rivendicato il lancio di missili contro la base delle Idf a Haifa, nel sud di Israele, riporta Al Mayadeen, media vicino a Hezbollah, spiegando che i missili sono stati lanciati alle 6, ora locale. Hezbollah ha rivolto un avviso ai cittadini israeliani, chiedendo loro di stare lontani dalle basi militari. Una raffica di trenta razzi sono stati lanciati dal Libano verso Israele, ha confermato l'Idf mentre sono suonate le sirene nella zona di Haifa e sono stati intercettati due droni. Il Times of Israel precisa che non si registrano feriti.
In Libano 60 morti e 168 feriti in 24 ore
Sono almeno 60 i libanesi che hanno perso la vita e 168 quelli rimasti feriti in raid condotti dai caccia israeliani nelle ultime 24 ore. Lo ha dichiarato il ministero della Sanità di Beirut parlando di 54 raid aerei che nello stesso arco di tempo hanno colpito il Paese dei Cedri. I raid sono stati concentrati soprattutto nel sud del Libano, nei quartieri meridionali di Beirut e nella Valle della Bekaa.
Premier Libano in pressing su Usa e Iran per cessate il fuoco
Continua intanto il pressing per arrivare ad un cessate il fuoco da parte del premier libanese Najib Mikati, che ha parlato a distanza di poche ore prima con Amos Hochstein, rappresentante della Casa Bianca, e poi con il presidente dell'Assemblea consultiva islamica dell'Iran, Mohammad Bagher Ghalibaf. Lo riporta la Nna, agenzia di stampa nazionale libanese. Parlando con Hochstein per telefono, Mikati si è concentrato sulle strategie per fermare gli “scontri militari” e procedere con una soluzione politica globale basata sulla Risoluzione 1701 del 2006 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che comporterebbe un cessate il fuoco permanente e la fine delle ostilità tra Hezbollah e Israele. Nell'incontro con Ghalibaf a Beirut, Mikati ha ribadito che la priorità del governo libanese è “lavorare per un cessate il fuoco, fermare l'aggressione israeliana e garantire la sicurezza del Libano e del suo popolo”, si legge sulla Nna.