[La storia] Jeff Bezos, sotto ricatto: sue foto intime in mano ai servizi segreti arabi
Un investigatore ingaggiato dal fondatore di Amazon ha denunciato il furto degli scatti da parte di hacker sauditi per fermare le inchieste del Washinton Post sull'omicidio Khashoggi
Un intreccio di morte, affari, sesso e ricatti che fa pensare più a un romanzo che non a un fatto vero. Eppure è quello in cui è rimasto incastrato l’uomo più ricco del pianeta, il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, finito (in base alle sue accuse) sotto ricatto dei servizi segreti arabi a causa di una serie di foto intime in loro mani. La vicenda, raccontata sulle pagine del Corriere della Sera da Giuseppe Sarcina, parte da lontano, dall’omicidio dell’opinionista del Washinton Post, il giornalista saudita Jamal Khashoggi, lo scorso ottobre nel consolato saudita di Istanbul.
Khashoggi ucciso su ordine di Riad
Secondo le ricostruzioni Khashoggi sarebbe stato ucciso da un commando di 15 agenti arrivati da Riad. L’Arabia Saudita sostiene però che avrebbero agito senza autorizzazione ma l’intelligence americana è convinta che il mandante del delitto sia bin Salman, il principe ereditario saudita.
La denuncia di Bezos
Per ovvi motivi tra le fila dei giornali americani quello più impegnato a voler far emergere la verità e ottenere giustizia è il Washinton Post, che come noto è stato acquistato da tempo da Jeff Bezos. Il noto imprenditore pochi mesi fa ha denunciato pubblicamente di aver ricevuto pressioni, tramite l’intermediazione di un editore americano vicino ai sauditi, David Pecker, per “tenere al guinzaglio" il suo giornale ovvero fermare le inchieste e le campagne mediatiche portate avanti dai suoi reporter.
Foto intime in mano ai sauditi
Per convincere Bezos, i sauditi avrebbero minacciato di rendere pubbliche, tramite le testate di Pecker, tra cui il tabloid National Enquirer, alcune foto intime del fondatore di Amazon inviate, tramite smartphone, alla sua nuova compagna Laura Sanchez, che ha portato l’uomo più ricco del mondo a chiedere il divorzio alla moglie Mackenzie dopo ben 25 anni di relazione e quattro figli. Il giornale americano a fare lo scoop, lo scorso gennaio, sulla crisi matrimoniale e sulla nuova relazione di Bezos è stato proprio il National Enquirer.
Il coinvolgimento di un investigatore
Bezos profondamente turbato per le pressioni ricevute e per l’esistenza di sue foto intime in mano ad altri si è rivolto ad un investigatore privato, Gavin De Becker, per fare luce sull’accaduto. L’ultimo capitolo di questa intricata vicenda sono proprio le conclusioni di De Becker secondo cui hacker sauditi sarebbero entrati nello smartphone di Bezos e avrebbero rubato gli scatti intimi inviati dall’imprenditore a Laura Sanchez.
Il coinvolgimento dell'Fbi
Becker ha affermato di essere sicuro delle sue conclusioni in quanto frutto di una accurata ricerca che ha coinvolto “dissidenti sauditi, esperti di cyber security, consiglieri di Donald Trump, conoscenti diretti di bin Salman”. Per il momento non si tratta ovviamente di certezze/verità ma solo di accuse. Ora proverà l’Fbi a fare ulteriore chiarezza dato che lo scottante fascicolo Bezos è finito nelle sue mani.