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L'Iran non attaccherà solo se i colloqui porteranno alla tregua, e chiede di prender parte alle trattative

In caso si rimandasse ulteriormente il cessate il fuoco, o si percepisse che Israele sta trascinando i negoziati, con Hezbollah sarà sferrato immediatamente un attacco diretto

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Razzo di Hamas su Tel Aviv (Ansa)
Razzo di Hamas su Tel Aviv (Ansa)

Soltanto un accordo di cessate il fuoco a Gaza, scaturito dai colloqui di Ferragosto, impedirà all'Iran di intraprendere una rappresaglia diretta contro Israele per l'assassinio del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh sul suo territorio: lo affermano tre alti funzionari iraniani, che sembrano ridimensionare l'intenzione che i raid vengano lanciati prima dei colloqui di giovedì, riporta il Times of Israel. Una delle fonti, un alto funzionario della sicurezza iraniano, ha affermato che l'Iran, insieme a Hezbollah, lancerebbe un attacco diretto se i colloqui fallissero o se si percepisse che Israele sta trascinando i negoziati. Le fonti non hanno detto per quanto tempo l'Iran avrebbe concesso ai colloqui di progredire prima di rispondere. Il nuovo sviluppo della tesissima situazione in Medio Oriente è arrivato dopo che negli ultimi giorni fonti israeliane e Usa hanno affermato che Gerusalemme ritiene che Teheran intenda attaccare prima dei colloqui di giovedì. Ora sembrerebbe che l'attacco possa avere luogo solo dopo i colloqui e solo se non produrranno ciò che l'Iran ritiene essere risultati sufficienti. 

E per la prima volta da quando sono iniziati i negoziati tra Israele Hamas, l'Iran è interessato a inviare un suo rappresentante che sarà coinvolto restando dietro le quinte dei colloqui, secondo un servizio di Channel 12 che ha citato Reuters. Il rappresentante non sarà coinvolto nei colloqui diretti ma manterrà un canale di comunicazione con gli Usa mentre si svolgono le mediazioni. 

Israele, intanto, ha messo il suo esercito in stato di massima allerta per la prima volta questo mese dopo aver osservato i preparativi di Iran e Hezbollah per portare a termine gli attacchi minacciati: lo scrive il Wall Street Journal citando una persona a conoscenza della questione. Israele non sa se gli attacchi siano effettivamente imminenti e sta procedendo con cautela, ha affermato la persona. Il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, Herzi Halevi, ha approvato i piani lunedì e ha affermato che i preparativi offensivi e difensivi sono in corso, secondo l'esercito israeliano.

In una telefonata con il suo omologo turco Hakan Fidan di questa mattina, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha discusso dell'importanza che Hamas prenda parte al vertice di giovedì per un accordo di cessate il fuoco, afferma il Dipartimento di Stato. Hamas due giorni fa ha annunciato che non avrebbe partecipato, chiedendo ai mediatori di convincere Israele ad accettare la proposta aggiornata presentata a luglio. Un'offerta che ha visto Hamas cedere sulla sua richiesta che Israele si impegni per un cessate il fuoco permanente. I funzionari di Hamas risiedono regolarmente in Turchia.

I numeri del dramma: "Nella Striscia quasi 40mila morti"

Intanto il ministero della Salute del governo della Striscia fa il conto dei morti. Le persone uccise a Gaza da quando è iniziata l'offensiva israeliana sono 39.929. Nelle ultime 24 ore, aggiunge, sono state uccise 32 persone e altre 88 sono rimaste ferite, mentre dall'inizio della guerra i feriti sono 92.240.

Israele in stato di massima allerta

Israele intanto ha messo il suo esercito in stato di massima allerta per la prima volta questo mese dopo aver osservato i preparativi di Iran e Hezbollah per realizzare gli attacchi minacciati: lo scrive il Wall Street Journal citando una fonte al corrente dei fatti. In quella che ormai si attesta come una vera guerra di nervi, Israele non sa se gli attacchi siano effettivamente imminenti e sta procedendo con cautela, ha affermato la fonte citata. Il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, Herzi Halevi, ha approvato i piani lunedì e ha affermato che i preparativi offensivi e difensivi sono in corso, secondo l'esercito israeliano.

Blinken vola di nuovo in Medio Oriente

Mentre Biden e gli alleati europei chiedono che l’'Iran faccia un passo indietro e la presenza americana nella zona viene rafforzata, il segretario di Stato americano Antony Blinken si appresta a volare in Medio Oriente oggi e fare tappa, almeno per il momento, in Qatar, Egitto e Israele. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali il viaggio non è comunque stato fissato in via definitiva perché anche Blinken sta aspettando di vedere se l'Iran attacca o meno.

"Hamas sieda al tavolo"

In una telefonata con il suo omologo turco Hakan Fidan di questa mattina, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha discusso dell'importanza che Hamas prenda parte al vertice di giovedì per un accordo di cessate il fuoco, afferma il Dipartimento di Stato. Lo riferisce Times of Israel. Hamas due giorni fa ha annunciato che non avrebbe partecipato, chiedendo ai mediatori di convincere Israele ad accettare la proposta aggiornata presentata a luglio.
Un'offerta che ha visto Hamas cedere sulla sua richiesta che Israele si impegni per un cessate il fuoco permanente. I funzionari di Hamas risiedono regolarmente in Turchia.

“L’Iran ha diritto di rispondere a Israele”

Il presidente iraniano Massoud Pezeshkian ha affermato che il suo Paese ha il "diritto di rispondere" a qualsiasi aggressione, durante una conversazione telefonica con il cancelliere tedesco Olaf Scholz che lo ha esortato a evitare un'escalation in Medio Oriente. "Pur sottolineando le soluzioni diplomatiche ai problemi, l'Iran non cederà mai alle pressioni, alle sanzioni e alle intimidazioni e ritiene di avere il diritto di rispondere agli aggressori in conformità con le norme internazionali", ha affermato in un comunicato pubblicato dall'agenzia Irna a seguito di un colloquio telefonico con il leader tedesco.

Iran minaccia "ma Teheran ha chiesto cautela agli alleati"

In pubblico i funzionari dell'Iran continuano a minacciare una rappresaglia "dura" per "punire" Israele, passate quasi due settimane dall'uccisione a Teheran del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Ma in privato negli incontri con i leader dei proxy, armati, l'Iran ha invitato alla "cautela, cercando di bilanciare qualsiasi eventuale dimostrazione di forza con il desiderio di evitare una guerra totale nella regione". Lo scrive il Washington Post che cita fonti informate sulle conversazioni che avvengono dietro le quinte mentre un funzionario israeliano, citando colloqui con funzionari della sicurezza, ha detto ieri che l'ultima valutazione di Israele è che l'Iran sta pianificando un altro attacco diretto che potrebbe essere imminente.

"Gli iraniani e i loro alleati procedono con cautela", ha detto una fonte libanese con stretti legami con gli Hezbollah libanesi. Un resoconto analogo è arrivato da un parlamentare iracheno legato alle milizie sostenute dall'Iran presenti in Iraq. "Ci è stato detto (dall'Iran) che sarà una risposta limitata", ha affermato. Perché Teheran "non vuole un allargamento del conflitto".

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