Gaza, affondo di Crosetto su Rafah: "Israele semina odio". Si allontana una possibile tregua: "Hamas non parteciperà ai negoziati". Tensione al confine con l'Egitto
Il ministero della Sanità di Gaza ha affermato che le persone uccise e ferite nell'attacco erano per lo più donne e bambini. Sarebbero 45 le persone rimaste uccise e 249 quelle rimaste ferite

Con l'offensiva a Rafah "ho l'impressione che Israele stia seminando un odio che coinvolgerà figli e nipoti. Hamas è un conto, il popolo palestinese è un altro. Dovevano discernere tra le due cose e fare una scelta più coraggiosa dal punto di vista democratico". Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha preso una posizione netta sul conflitto in Medio Oriente. E il M5s ha colto la palla al balzo per rilanciare, depositando una mozione alla Camera che chiede al governo il riconoscimento dello Stato di Palestina. Sui social, Crosetto ha spiegato in modo più ampio il significato del suo ragionamento che, ha sottolineato, ha già condiviso con il suo "omologo israeliano". Ci sono "il riconoscimento del forte e legittimo risentimento che prova Israele in seguito agli attentati del 7 ottobre "e la condivisione di una "necessaria immediata reazione militare su Gaza" ma tutto questo "non può essere disgiunto dalla preoccupazione che effettivamente desta la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e dagli effetti che si stanno registrando in tutto il mondo".
Per Crosetto, il rischio è "far crescere ancor di più e radicare i sentimenti di odio per Israele sia in Medio oriente che altrove. E questo odio può sfociare in atti e rischi di volgare e pericoloso antisemitismo". Quindi, "non sto attaccando Israele - ha spiegato - di cui sono sempre stato amico, o la sua legittima reazione contro il feroce attacco di Hamas".
Per i Cinque stelle non basta
"Meloni non può più nascondere la testa sotto la sabbia". La sfida sul riconoscimento della Palestina è alla premier, ma lo scatto ha messo le altre opposizioni nella condizione di dover decidere se inseguirlo. Il terreno è condiviso ma, col voto alle europee che si fa sempre più vicino, chi parte per primo marca la posizione, mette un timbro sulla linea. Eppure, il percorso è già stato battuto. A metà febbraio, alla Camera venne discussa una serie di mozioni presentate da Pd, M5s e Avs che, tra l'altro, chiedevano il riconoscimento della Palestina da parte dell'Ue: vennero respinte. Mentre - anche in seguito a una telefonata fra la premier Giorgia Meloni e la segretaria Pd Elly Schlein - il centrodestra si astenne sulla richiesta al Governo di adoperarsi per il "cessate il fuoco umanitario a Gaza", che quindi venne approvata.
Pur senza citare la mozione M5s, il Pd ha ribadito l'orientamento: "È tempo di fermare il governo israeliano - ha scritto sui social la capogruppo alla Camera, Chiara Braga - La strage di Rafah segna l'ennesima violenza contro civili, molti bambini. L'Europa faccia la sua parte per imporre il cessate il fuoco e il riconoscimento dello stato di Palestina". Ci sarà da capire se stavolta le opposizioni riusciranno a presentare una mozione unitaria, prendendo magari le mosse da quella depositata dal M5s. Il documento Cinque stelle censura l'astensione dell'Italia del 10 maggio, quando l'Assemblea Onu ha votato la risoluzione per riconoscere la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite.
E arriva sulla scia degli annunci di Spagna, Norvegia e Irlanda, che riconosceranno ufficialmente lo stato di Palestina. "I nostri candidati - ripete il presidente del M5s, Giuseppe Conte - andranno in Europa per dire basta al massacro in corso a Gaza ma anche per rivendicare il diritto di Israele di esistere". Il ministro Crosetto è preoccupato: "Siamo di fronte a una situazione sempre più difficile nella quale il popolo palestinese viene compresso senza tener conto delle drammatiche difficoltà e dei diritti di uomini, donne e bambini innocenti che nulla hanno a che fare con Hamas. Questa cosa non è più giustificabile". E su Kiev ha criticato il presidente francese: "Soprattutto sotto elezioni - ha detto - alcuni leader, penso a Macron, parlano delle loro idee senza averle confrontate e poi si creano queste panne montate dalle quali è difficile uscire. Noi dovremmo essere compatti. Noi e la Nato abbiamo dato dei caveat chiari, e mai nessuno ha pensato di intervenire" nella guerra in Ucraina.
Nel mentre si allontana la possibilità di una tregua a Gaza dopo il massacro di Rafah: Hamas ha infatti informato i mediatori che non parteciperà ad alcun negoziato con Israele. Lo riferisce la tv all-news saudita Al-Sharq citando fonti del movimento palestinese. I negoziati si sono interrotti tre settimane fa dopo che Israele ha respinto l'ultima bozza approvata da Hamas, accusando l'Egitto di avere "unilateralmente apportato modifiche fondamentali".
Tensione al valico con l'Egitto
La tensione presso il valico è altissima. Uno scontro a fuoco tra l'esercito israeliano e le forze egiziane, riferiscono diversi media, ha causato la morta di almeno un soldato egiziano. Le Idf hanno confermato che c'è stata una "sparatoria", "'incidente è sotto indagine ed è in corso un dialogo con la parte egiziana". Fonti militari israeliane, citate dal portale Ynet, hanno accusato l'esercito egiziano di aver provocato lo scontro a fuoco. Secondo le fonti, i soldati arabi hanno aperto il fuoco contro le truppe israeliane che hanno reagito.
Procuratore israeliano: "Aperta indagine su attacco"
Intanto la procuratrice generale militare di Israele, Yifat Tomer Yerushalmi, ha annunciato che un'indagine è in corso sul raid, che ha definito "molto grave", condotto dalle Idf su un campo per sfollati a Tal al-Sultan, a Rafah, che secondo le autorità di Hamas a Gaza ha provocato la morte di decine di civili. "I dettagli dell'incidente sono ancora oggetto di un'indagine che siamo impegnati a condurre nella massima misura possibile", ha dichiarato la procuratrice durante una conferenza stampa ospitata dall'Ordine degli avvocati israeliani, secondo quanto riporta il Times of Israel. "Le Idf si rammaricano di qualsiasi danno subito dai non combattenti durante la guerra", ha aggiunto.
"A Gaza inferno in Terra"
"Le informazioni che arrivano da Rafah sui nuovi attacchi contro le famiglie che cercano rifugio sono orribili", scrive su X l'Unrwa, l'agenzia dell'Onu che si occupa dei rifugiati palestinesi che parla di "notizie di un alto numero di vittime, tra le quali donne e bambini". "Gaza è un inferno in Terra, le immagini della notte scorsa ne sono un'altra prova", continua il post.
Decine di morti dopo il raid su Rafah
Sarebbero 45 le persone rimaste uccise e 249 quelle rimaste ferite nell'ultimo raid di Israele sul campo per sfollati a Tal al-Sultan, Rafah. E' quanto denuncia il ministero della Salute di Gaza, come riporta la tv satellitare al-Jazeera. 23 delle 45 vittime sarebbero donne, bambini e anziani. Secondo il ministero di Gaza, che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas, dal 7 ottobre dello scorso anno nell'enclave palestinese si contano 36.050 palestinesi morti e 81.026 feriti. Le autorità e i medici di Gaza affermano che l'attacco ha colpito un campo per sfollati che era stato indicato da Israele come "zona sicura".
La versione di Gaza, cosa dice l'Idf
Il ministero della Sanità di Gaza ha affermato che le persone uccise e ferite nell'attacco erano per lo più donne e bambini. Un video ottenuto dalla Cnn mostra strutture simili a tende in fiamme. La presidenza dell'Autorità Palestinese ha quindi esortato la comunità internazionale a intervenire immediatamente. Hamas ha descritto l'attacco come un "massacro" e ha affermato di ritenere personalmente responsabili l'amministrazione americana e il presidente Joe Biden.
La Mezzaluna Rossa Palestinese ha riferito che molte delle persone all'interno delle tende sono state "bruciate vive" e aggiunto che gli ospedali della zona “non sono in grado di gestire il gran numero di vittime dovuto alla deliberata distruzione del sistema sanitario di Gaza da parte dell'occupazione israeliana”. Fonti locali hanno inoltre riferito all'agenzia Wafa che almeno otto missili hanno colpito la tendopoli, recentemente allestita vicino ad un magazzino dell'Unrwa. L'Idf ha affermato inoltre che gli attacchi, compresi i danni ai civili, sono ora in fase di revisione.
L'attacco di Rafah è avvenuto dopo che le sirene hanno suonato domenica in tutta Tel Aviv e in altre parti del centro di Israele, con l'Idf che ha affermato che otto razzi sono stati lanciati dall'area di Rafah, entrando in Israele. È la prima volta che vengono lanciati razzi sulla città dalla fine di gennaio. Hamas ha rivendicato l'attacco e l'Idf ha affermato che "un certo numero di proiettili" sono stati intercettati.