[Il punto] Whirlpool cede lo stabilimento di Napoli: 430 lavoratori a rischio. Sindacati sul piede di guerra
Per i dipendenti del sito campano si delinea un futuro pieno di incognite. Incontro teso tra azienda e sindacati che dichiarano lo sciopero. Si attende un incontro al Mise. Chiesto l’intervento del governo
Per i 430 lavoratori della Whirlpool di Napoli si delinea un futuro pieno di incognite, dopo l’annuncio a sorpresa della vendita dello stabilimento. A Roma c’è stato un incontro molto teso tra la direzione aziendale e i sindacati Fim, Fiom e Uilm per analizzare l’accordo dell'ottobre scorso. I rappresentanti dei lavoratori criticano con durezza il gruppo statunitense evidenziando come l’accordo parlasse di investimenti per tutti i siti per tre anni. Per questo hanno dichiarato battaglia ed hanno trovato al loro fianco subito i lavoratori della fabbrica di Varese che hanno già iniziato uno sciopero per solidarietà.
La nota della Fiom
Con una nota la Fiom-Cgil accusa di “tradimento la Whirlpool” e la leader Francesca Re David annuncia uno “sciopero immediato”. Invita quindi l'azienda a rispettare il piano industriale siglato al ministero, anche perché “usufruisce di tutto il sostegno possibile attraverso gli ammortizzatori sociali dopo l’acquisizione di Indesit”. Per cui “ora basta – sbotta la segretaria Fiom – Non ci stiamo ai licenziamenti per delocalizzazione”.
La dichiarazione della Ugl
Allo stato di agitazione aderisce anche la Ugl Metalmeccanici. “Pensavamo di discutere una situazione di criticità, non certo una svendita”, sottolinea il segretario generale Antonio Spera.
Incontro il 4 giugno
Dopo l’annuncio delle intenzioni di vendita dell’azienda di Napoli, una delegazione di sindacalisti si è precipitata al Mise, denunciando la gravità della situazione e chiedendo l’immediata attivazione di un tavolo. Così, stando a quanto riferisce una nota di Fiom, Fim, Uilm, Fismic, Uglm, è stato fissato per il 4 di giugno un incontro con il ministro Luigi Di Maio. I sindacati credono inevitabile che l’esecutivo chieda a Whirlpool il rispetto dell’accordo del 25 ottobre 2018, sottoscritto anche dallo stesso ministro”. Aggiungono che “qualsiasi ipotesi di modifica del piano e di chiusura di stabilimenti è inaccettabile".
Landini: "Non è accettabile"
Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, per il quale “chiudere quello stabilimento è una cosa gravissima e non è accettabile”. Non va dimenticato inoltre che “meno di un anno fa è stato fatto un accordo al ministero che prevedeva invece investimenti oltre al mantenimento delle attività produttive”. E' indispensabile quindi “una risposta immediata”, perché “Napoli e il Mezzogiorno hanno pagato già abbastanza”. Landini chiede per questo un puntuale intervento del governo in modo da far recedere dai suoi propositi la multinazionale.