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[Il caso] La truffa delle criptovalute: ecco come vengono imbrogliati tanti piccoli risparmiatori

Nonostante il ridimensionamento del Bitcoin prosegue il fenomeno delle Ico, ovvero dell’emissione di  nuove monete che puntano ad attirare capitali

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
[Il caso] La truffa delle criptovalute: ecco come vengono imbrogliati tanti piccoli risparmiatori

Il mondo delle criptovalute può essere molto pericoloso e deve essere preso con le giuste cautele dagli investitori meno esperti. Il motivo non è legato solamente alle pericolose oscillazioni delle valute più note come Bitcoin o Ethereum ma anche al lancio di nuove monete. Operazioni note come Ico (Initial coin offering) che vengono utilizzate in particolare dalle startup come forma di finanziamento ovvero di raccolta di capitali. In cambio delle somme fornite, i sottoscrittori delle Ico ricevono un certo quantitativo di nuove criptovalute emesse dalle startup, nella speranza di forti rivalutazioni future.

L'allarme dell'Esma

L’Esma (l’organismo che sovrintende alle authority finanziarie europee) ha lanciato diversi warning (campanelli di allarme) sui rischi che le Ico pongono in termini di tutela degli investitori e di integrità dei mercati finanziari. Il fenomeno è ancora molto lontano dai valori raggiunti da altri mercati, come quello dei derivati, ma ha comunque registrato numeri interessanti. Nonostante il ridimensionamento del Bitcoin nel corso del 2018, la raccolta di fondi tramite Ico è proseguita a ritmi elevati. L'anno scorso il valore raccolto a livello globale ha abbondantemente superato i 20 miliardi di dollari, con circa 1000 offerte di nuove valute.

L'andamento oscillante del Bitcoin che tuttavia nel corso del 2019 ha parzialmente recuperato le forti perdite del 2018

Il successo delle startup italiane

Anche il nostro Paese ha registrato diverse Ico. Alcune startup (Aidcoin, Friendz e Xriba) con questo sistema in pochi mesi hanno raccolto all'estero ben 70 milioni di euro di finanziamento, quasi quanto gli investimenti effettuati in un anno da tutti i venture capital italiani, ovvero gl investitori specializzati nel finanziamento delle startup innovative. Ma, come svelato da una inchiesta condotta dal Sole 24 Ore, accanto a questi casi di successo non sono mancate anche le truffe. Perché non sempre le criptovalute vengono poi effettivamente lanciate sul mercato e non sempre acquistano valore. 

Cripto truffa 

Truffe che hanno rovinato tanti piccoli risparmiatori e che contrariamente a quanto si potrebbe pensare non sempre sono legate ad hackers che rubano i fondi (fenomeno che purtroppo esiste e che interessa 1 investitore su 10 in criptovalute). I meccanismi di aggiramento sono in perfetto stile old economy, come spiegato da un truffatore pentito (che ora collabora con la magistratura) al principale quotidiano economico italiano. 

Il vecchio e noto specchietto per le allodole 

“L'aggancio con il potenziale cliente – ha raccontato - avveniva e continua ad avvenire mostrando la crescita esponenziale delle classiche e ormai famose criptomonete, come Bitcoin ed Ethereum. Ho visto promotori guadagnare anche 400 mila euro vendendo criptovalute ad amici, parenti e nuovi adepti richiamati dal passaparola”. “I promotori devono essere bravi a far credere – ha proseguito – che con le criptovalute  è possibile acquistare macchine di lusso, case di pregio o viaggi e spendere in ristoranti e negozi di lusso. Personalmente ho visto gente pronta a impegnarsi casa o fare mutui in banca per diventare milionaria in poco tempo”. Il meccanismo utilizzato per spingere le persone ad aderire alle Ico è dunque vecchio come il mondo: utilizzare specchietti per le allodole. Far credere che acquistando criptovalute di nuova emissione sia possibile diventare ricchi in pochissimo tempo.

Le regole di buon senso da seguire 

Ovviamente non bisogna fare di tutta un’erba un fascio. Non tutte le Ico vengono organizzate per truffare il prossimo. Un paio di regole di buon senso andrebbero comunque sempre seguite. La prima: mai investire in qualcosa che non si capisce a fondo. La seconda: mai fare affidamento su promesse di rialzi stellari e facili guadagni. La realtà è che nella maggior parte dei casi i business innovativi sono anche molto rischiosi e le probabilità di insuccesso/fallimento sono nettamente maggiori rispetto a quelle di successo. Purtroppo non esistono facili scorciatoie per diventare ricchi mentre è pieno di occasioni per andare incontro a delle perdite finanziarie. 

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
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