Tavares? "Ha fatto troppi danni, doveva andare via prima": le voci degli operai di Mirafiori
La sensazione è che dentro lo stabilimento di Torino dove alle Presse qualche giorno a settimana si lavora, mentre alle Carrozzerie è Cig fino all'Epifania
L'ex ad di Stellantis, Carlo Tavares, dimessosi domenica per "diversità di vedute" con il Cda, sembra mettere d'accordo tutti. Alle voci plaudenti della politica si aggiungono quelle critiche dei lavoratori del gruppo. "Doveva andarsene prima", "Ha fatto troppi danni". Gli operai delle sedi storiche della ex Fiat che ormai da anni subiscono le montagne russe della produzione a singhiozzo, con sulla testa la spada di Damocle della possibile chiusura degli stabilimenti "improduttivi". "Speriamo che chi arriverà al posto suo porti lavoro", dice uno dei lavoratori delle Presse Mirafiori di Torino che entrano ed escono dal cancello 16 di corso Settembrini. Le dimissioni dell'amministratore delegato portoghese Tavares tiene banco. Nessuno sembra rimpiangerlo. Nel settore Presse qualche giorno di lavoro si conta. Alle Carrozzerie invece la produzione si è fermata oggi e così sarà fino all'8 gennaio.
Le voci dei lavoratori
"Tavares non era all'altezza di poter guidare Stellantis, in un momento di crisi come questo. Speriamo che il futuro ora sia più roseo, perché qui sta morendo tutto" spiega Enzo, 57 anni, in un contributo raccolto dall'Ansa. "Doveva andarsene prima, perché lui ci ha affondato. L'errore suo è stato quello di portare il lavoro all'estero", aggiunge Dario Candrilli, 46 anni. Alle presse, spiegano gli operai, si lavora ormai solo "due o tre giorni alla settimana". "Meglio che se ne sia andato, anche se ormai è troppo tardi. Da noi c'è gente che va in pensione, ma non c'è nessuno per rimpiazzarla e mezzo reparto non funziona. Lavoriamo al freddo e in mezzo alla sporcizia" aggiunge Aldo, 59 anni, di cui 38 passati in fabbrica.
"Ci sarebbe da festeggiare, ma invece festeggerà lui con i nostri soldi. Mentre noi aspettiamo il messaggino in cui ci chiamano per lavorare, perché il nostro futuro è una cassa integrazione, all'infinito. Spero di andare in pensione presto, perché qui non si vive più. Tavares ha creato dei danni che noi continueremo a pagare", afferma Enzo Di Napoli, 60 anni.
"Quello che non capisco e non mi va proprio è come mai riceverà oltre cento milioni di buonuscita. Per quale motivo? Un manager che porta danni all'azienda come ha fatto lui va penalizzato e non incentivato", evidenzia Nino, 65 anni. "Grazie a Dio è andato via - aggiunge Nino, tra l'approvazione dei colleghi che sono attorno a lui - ma John Elkann si è svegliato troppo tardi. Parlavano tanto male di Marchionne, ma era meglio lui. O almeno il meno peggio. Marchionne non avrebbe mai fatto nessuna fusione con i francesi".