Cambia la tassa sugli extraprofitti delle banche che potranno scegliere. Gli oneri non potranno pesare sui clienti
"In luogo del versamento", le banche potranno destinare "a una riserva non distribuibile un importo pari a due volte e mezza l'imposta". Tale riserva viene computata "tra gli elementi del capitale primario di classe 1"
La destinazione del gettito della tassa sugli extraprofitti delle banche si allarga. Oltre che a ridurre la pressione fiscale di famiglie e imprese, andrà anche a rifinanziare il fondo di garanzia costituito presso il Mediocredito Centrale che assicura i prestiti delle banche a favore delle piccole e medie imprese. E' quanto si legge nella bozza dell'emendamento del governo che modifica la tassa sugli extraprofitti delle banche e che dovrebbe essere depositata nelle prossime ore in Senato.
Inoltre è fatto divieto alle banche di traslare gli oneri derivanti" dalla tassa sugli extraprofitti "sui costi dei servizi erogati nei confronti di imprese e clienti finali. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato vigila sulla puntuale osservanza della disposizione anche mediante accertamenti a campione e riferisce annualmente al Parlamento con apposita relazione": è quanto si legge nell'emendamento del governo alla norma che introduce la tassa sugli extraprofitti, bollinato dalla Ragioneria.