La rivolta dei professionisti: "Basta con i pregiudizi: aiuti a fondo perduto anche per noi"
Il veto del ministro dell'Economia si aggiunge alle lentezze dell'erogazione del bonus, della Cig, in alcuni casi anticipato dalle casse previdenziali di categoria

Il mondo del lavoro autonomo e delle professioni ancora in mezzo allo scontro tra governo e organi di categoria. L'ultima "mazzata" l'ha dato il ministro dell'Economia, Gualtieri, che ha espresso parere negativo su tutti gli emendamenti al Dl Rilancio, laddove si cercava di ampliare la platea di chi potesse usufruire del bonus da 600 euro previsto per le Partite Iva e concesso per tre mesi successivi. Alla lentezza nella distribuzione - nel caso degli avvocati è la Cassa forense che si fa carico di anticiparne l'erogazione - si aggiunge l’esclusione definitiva dai contributi a fondo perduto. Altra "mazzata" per il mondo delle professioni, scrive il Corriere della sera.
A questa prima critica, stando ai rilievi degli enti di categoria che rappresentano quattro milioni di professionisti, si riscontrano anche criticità relative ai limiti reddituali per accedere agli incentivi, lentezze esasperanti per l’erogazione della cassa integrazione e si lamenta anche l'assenza dai provvedimenti del credito di imposta per gli studi nelle proprie abitazioni.
Invisibili per il governo
"Rappresentiamo un mondo di lavoratori ad oggi invisibili agli occhi del governo — afferma Emiliana Alessandrucci, presidente del Coordinamento libere associazioni professionali, parlando con il giornale di via Solferino — Gli incomprensibili limiti ad alcune misure governative, poi, portano all’esclusione di una larga parte del mondo professionale dal sostegno pubblico".
Agli Stati generali in corso a Villa Pamphilj a Roma, porterà la voce degli ordini la presidente del Comitato unitario professioni, Marina Calderone, la quale sottolineerà una serie di limiti che il governo sarà esortato a superare. Tra questi l'esclusione dalla fruizione del contributo a fondo perduto che crea una "discriminazione tra soggetti che svolgono le medesime attività".
Tutto potrebbe nascere, come sostiene il presidente di “Economisti e giuristi insieme”, Massimo Miani, da un pregiudizio nato tempo fa: "Ciascun professionista ha perso circa 13 mila euro di reddito l’anno. Per questo è inaccettabile sentire ancora pregiudizi sui professionisti come classe privilegiata che non ha bisogno di aiuti".