Un contributo extra facoltativo per aumentare la pensione dei giovani lavoratori
Chi può aderire, come funziona il contributo extra e quali sono i limiti e i benefici fiscali previsti dalla nuova normativa
Dal 2025 entra in vigore una novità previdenziale dedicata interamente ai giovani lavoratori. Si tratta del contributo facoltativo, un versamento volontario che promette di incrementare la pensione futura. La misura, prevista dalla legge di bilancio 2025 (art. 1, commi 169 e 170), permette a chi si iscrive per la prima volta all’INPS, come dipendente, autonomo o parasubordinato, di versare fino al 2 per cento in più sui contributi previdenziali obbligatori. Questo incremento genera una quota extra di pensione, erogabile solo al compimento dei requisiti di età previsti per la pensione di vecchiaia. Sebbene rappresenti un’opportunità per migliorare il futuro previdenziale, l’opzione non influisce sui requisiti anticipati di pensionamento, e ha un trattamento fiscale meno vantaggioso rispetto ai contributi standard. Ecco di seguito tutte le novità:
Chi può accedere al contributo facoltativo
La novità riguarda i lavoratori che iniziano la propria carriera dal 1° gennaio 2025 e versano i primi contributi all’INPS. Questo include dipendenti privati, autonomi e parasubordinati, ma esclude chi è iscritto esclusivamente a casse previdenziali private (avvocati, architetti e medici). La misura sembra pensata per i giovani nati dal 2000, che entrano nel mondo del lavoro per la prima volta e desiderano costruirsi, almeno sulla carta, una base pensionistica più solida.
Come funziona l’incremento dei contributi
I lavoratori interessati possono aumentare la propria aliquota contributiva obbligatoria fino al 2 per cento:
Tipologia di lavoratore | Aliquota attuale | Aliquota massima con incremento |
---|---|---|
Dipendenti privati | 9,19% | 11,19% |
Artigiani e commercianti | 24% | 26% |
Parasubordinati | 33% | 35% |
Questa scelta consente di accrescere il montante contributivo, ovvero il “tesoretto” su cui si calcolerà la pensione futura, migliorando l’importo finale.
I limiti del contributo facoltativo
Nonostante i vantaggi, questa quota extra non può essere utilizzata per anticipare il pensionamento. Non incide, per fare un esempio concreto, sui requisiti di importo minimo richiesti per:
- La pensione anticipata contributiva a 64 anni (3 volte l’assegno sociale)
- La pensione di vecchiaia a 67 anni (1 volta l’assegno sociale)
Inoltre, la quota aggiuntiva sarà erogata solo al compimento dell’età di vecchiaia, anche se il lavoratore dovesse accedere al pensionamento anticipato.
Un trattamento fiscale che appare meno vantaggioso
I contributi aggiuntivi versati con questa opzione saranno deducibili solo al 50 per cento. Questo rappresenta una penalizzazione rispetto ai contributi standard, interamente deducibili dal reddito imponibile.