Tiscali.it
SEGUICI

In piazza per le pensioni, eppure loro vanno a 62 anni: ecco com’è il sistema in Francia

Le manifestazioni e gli scioperi dei lavoratori hanno costretto il governo d’Oltralpe a una brusca frenata. A che età si può lasciare il lavoro e come si calcola l’assegno. Il parere dell'economista Fitoussi

Ignazio Dessìdi I. Dessì   
Manifestazione per la difesa delle pensioni in Francia (Ansa)
Manifestazione per la difesa delle pensioni in Francia (Ansa)

Dopo quelle dei gilet gialli le proteste per le pensioni hanno scosso la Francia. Il governo transalpino vuole introdurre un sistema a punti, accumulabili nel corso degli anni di carriera ai fini del trattamento pensionistico. Lo scopo è ufficialmente quello di uniformare le 42 casse esistenti, ma le proteste dei lavoratori l'hanno costretto a una drastica frenata.

Come funziona il sistema delle pensioni d'Oltralpe?

In sostanza c’è un sistema a ripartizione. I lavoratori e i datori finanziano cioè le casse degli enti pensionistici e le somme messe in comune vengono destinate a pagare le pensioni. Queste non vengono dunque alimentate con le somme specifiche  versate dall’interessato ma prelevate dal "salvadanaio" comune.

Le casse francesi più importanti - come ricorda l'Agi in un suo approfondimento - sono tre: il Regime generale dei dipendenti  privati, che riunisce l’80 per cento circa dei pensionati, la Mutua agricola e i Regimi speciali (dipendenti pubblici e autonomi).

I lavoratori francesi versano anche per la previdenza complementare, da cui ricevono un trattamento aggiuntivo. Ogni cassa funziona in quest'ambito con regole proprie e nella maggioranza dei casi, sono basate su punteggi poi convertiti in denaro.

Età pensionabile

L’età pensionabile è 62 anni ma esistono diversi criteri. In linea generale chi ha svolto lavori molto usuranti può lasciare l’occupazione anche a 60 anni.  Addirittura gli esponenti dell’esercito, della polizia, le guardie carcerarie e i vigili del fuoco possono ritirarsi a 57 anni e, in casi particolari, anche prima.

E' possibile andare in pensione anticipatamente senza vedersi applicare il coefficiente di minorazione, in alcuni casi particolari: per gravosità del lavoro, che permette di anticipare il pensionamento fino a un massimo di due anni rispetto all'età pensionabile (ovvero 60 anni appunto invece di 62); per lunga carriera (a 60 anni o prima a condizione di aver maturato un'anzianità minima e contributiva e di aver iniziato a lavorare molto giovani); per handicap, che consente di andare in pensione tra i 55 e i 59 anni, in caso di incapacità di almeno il 50% o di essere riconosciuto lavoratore disabile prima del 31 dicembre 2015.

Lavoratori in piazza a difesa delle pensioni in Francia (Ansa)

Decurtazione

E’ contemplata la possibilità inoltre di una pensione ad aliquota minorata (decurtazione)  per chi chiede la liquidazione del trattamento di vecchiaia senza aver maturato la necessaria anzianità per l'ottenimento dell’assegno ad aliquota piena. In questo caso viene applicata appunto una decurtazione o aliquota minorata.

La maggiorazione

I lavoratori che vantano la durata assicurativa richiesta per la liquidazione ad aliquota piena e vogliono continuare a lavorare una volta maturata l’età pensionabile è prevista una maggiorazione.  

I 41 anni e 9 mesi

Per avere diritto al massimo livello pensionistico comunque, a chi è nato dopo il 1958, viene richiesto il versamento di almeno 41 anni e 9 mesi di contributi. Invece, per i nati dopo il 1973, il minimo previsto è 43 anni. Per i nati dopo il 1955 la pensione con l’assegno massimo scatta a 67 anni. La riforma proposta prevede che l’età legale resti a 62 anni, per aver diritto però al massimo livello di retribuzione bisognerà aspettare i 64 anni (per chi è nato dopo il 1963). E tale età si modificherà poi in base all’aspettativa di vita. C'è poi la questione dei punti.

Il calcolo dell’assegno

Per arrivare a determinare l’importo pensionistico vengono considerati diversi parametri. Tra tali elementi vi sono la durata dell’attività, che si calcola trimestralmente, e il livello di reddito nei 25 migliori anni della carriera o degli ultimi 6 mesi antecedenti il pensionamento per quanto riguarda i pubblici dipendenti e i regimi speciali.

Maggiorazione per figli

I genitori che hanno tre figli hanno poi diritto a vedersi maggiorato del 10 per cento l’importo mensile. La misura si applica ovviamente ad ambedue gli interessati.

Più trattamenti

Se il lavoratore ha versato a più casse, quelle base e le complementari, percepirà più trattamenti. In pratica in Francia ogni pensionato può avere più trattamenti pensionistici che si cumulano tra loro. A guadagnare di più sono i funzionari civili dello Stato e i militari, oppure chi è collegato a regimi speciali come per esempio quello delle ferrovie o delle professioni autonome. Trattamenti più bassi percepiscono i lavoratori agricoli, gli artigiani e i negozianti.

Macron chiede una tregua

Il presidente francese Macron ha chiesto una tregua ai manifestanti. "E' giusto saper fare una tregua", ha affermato, esortando gli oppositori della riforma "allo spirito di responsabilità" ed auspicando il "trionfo dell'intelligenza collettiva".

L'economista francese Jean-Paul Fitoussi (Ansa)

Il parere di Fitoussi

Al sistema pensionistico vigente i francesi non vogliono però rinunciare, e le imponenti manifestazioni e gli scioperi di cui i media hanno parlato e continuano a parlare ne sono la prova.  Sono “la risposta alla paura di perdere diritti storici, ma anche una contestazione nei confronti di un governo nel quale non hanno fiducia per attuare una riforma così cruciale”, ha detto Jean-Paul Fitoussi, analizzando le implicazioni della riforma proposta da Macron. In sostanza “è in atto — spiega il prestigioso economista e docente universitario francese — un braccio di ferro tra l’esigenza dello Stato di ridurre la spesa pubblica, tagliando le pensioni che costano troppo, e dall’altra la reazione della gente che si vede impoverita, con a disposizione meno mezzi rispetto a 50 anni fa, e per giunta senza aver capito con chiarezza cosa prevede la riforma, altro fattore che genera paura”.

 

Ignazio Dessìdi I. Dessì   
I più recenti
C. Conti, sfide su economia e conti, sentiero è stretto
C. Conti, sfide su economia e conti, sentiero è stretto
Inps, progetto giovani per conoscere opportunità e obblighi del sistema contributivo
Inps, progetto giovani per conoscere opportunità e obblighi del sistema contributivo
Fava (Inps): Guardiamo ai giovani, i contribuenti di domani
Fava (Inps): Guardiamo ai giovani, i contribuenti di domani
Eurozona, occupazione rallenta a +0,1% in IV trim, intero 2024 +0,9%
Eurozona, occupazione rallenta a +0,1% in IV trim, intero 2024 +0,9%
Teleborsa
Le Rubriche

Alberto Flores d'Arcais

Giornalista. Nato a Roma l’11 Febbraio 1951, laureato in filosofia, ha iniziato...

Alessandro Spaventa

Accanto alla carriera da consulente e dirigente d’azienda ha sempre coltivato l...

Claudia Fusani

Vivo a Roma ma il cuore resta a Firenze dove sono nata, cresciuta e mi sono...

Claudio Cordova

31 anni, è fondatore e direttore del quotidiano online di Reggio Calabria Il...

Massimiliano Lussana

Nato a Bergamo 49 anni fa, studia e si laurea in diritto parlamentare a Milano...

Stefano Loffredo

Cagliaritano, laureato in Economia e commercio con Dottorato di ricerca in...

Antonella A. G. Loi

Giornalista per passione e professione. Comincio presto con tante collaborazioni...

Lidia Ginestra Giuffrida

Lidia Ginestra Giuffrida giornalista freelance, sono laureata in cooperazione...

Alice Bellante

Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla LUISS Guido Carli...

Giuseppe Alberto Falci

Caltanissetta 1983, scrivo di politica per il Corriere della Sera e per il...

Michael Pontrelli

Giornalista professionista ha iniziato a lavorare nei nuovi media digitali nel...