Viaggi in pericolo, nasce la nuova associazione italiana delle compagnie aeree low cost
Tra i promotori anche Ryanair che ha annunciato la ripresa dei voli a partire dal 1 luglio, senza posto vuoto centrale

La pandemia del Covid-19 ha avuto ripercussioni su tutta l’economia ma non tutti i settori hanno pagato lo stesso prezzo. Tra i più colpiti c'è sicuramente il trasporto aereo che è rimasto completamente paralizzato. E ancora oggi in tanti dubitano che lo cose possano tornare come prima. Non è una vera e propria sorpresa dunque la decisione presa dai principali vettori low cost di costituire la nuova Associazione Italiana delle Compagnie Aeree Low Fares. L’obiettivo dichiarato è di rappresentare gli interessi del comparto nell’ambito delle relazioni con le autorità governative italiane e gli altri interlocutori istituzionali.
Ritrovata l'unità dopo le divisioni sui posti liberi
All’intesa hanno aderito Blue Air, easyJet, Norwegian, Ryanair, Volotea e Vueling che assieme rappresentano più del 50% del traffico aereo italiano di corto raggio. Il settore ritrova dunque quell’unità di intenti che si era persa nelle ultime settimane in particolare sull’ipotesi di tornare a viaggiare lasciando vuoti i posti centrali. Mentre easyJet aveva accolto favorevolmente la prospettiva, il ceo di Ryanair, Michael O’Leary, l’aveva bocciata senza mezze misure. “Una follia insostenibile che ci costringerebbe a non volare più” aveva affermato il manager irlandese suscitando il timore che l'epoca dei viaggi low cost fosse arrivata al capolinea.

La mossa di Warren Buffet
E ad alimentare il pessimismo sulle prospettive future del trasporto aereo ha contributo anche la decisione del più grande investitore vivente, Warren Buffet, che ha venduto tutte le azioni delle compagnie aeree in suo possesso. Mossa che non è passata inosservata e che da molti è stata interpretata come una sentenza di “morte” per il settore.
Ryanair riprende a volare a partire dal 1 luglio
Per fortuna però le cose stanno prendendo una direzione diversa. Ryanair ha annunciato che a partire dal 1 luglio ripristinerà il 40 per cento dei voli nelle 80 basi europee. Circa mille voli al giorno nel 90 per cento delle destinazioni coperte dal vettore. Michael O’Leary ha immediatamente chiarito che i posti vuoti centrali non ci saranno. Le misure di sicurezza adottate dalla compagnia irlandese saranno però molto rigorose e tra le varie cose prevedono l’uso obbligatorio delle mascherine per tutta la durata del viaggio e la sanificazione quotidiana degli aeromobili.
La previsione sul rincaro delle tariffe
In realtà però la situazione è ancora molto fluida. L’ultima parola sui viaggi aerei spetterà all’Europa e ai singoli Paesi che tra le varie cose dovranno decidere quali rotte consentire. E questo spiega il motivo per cui le compagnie low cost si sono affrettate a costituire una nuova associazione. Dalla loro parte hanno la IATA (International Air Transport Association) che ugualmente ha bocciato l’ipotesi del posto centrale libero. Secondo le loro stime l'imposizione porterebbe ad un rincaro delle tariffe compreso tra il 43 e il 54%. Una vera e propria batosta non solo sui passeggeri ma sull’intero comparto. Per la IATA l’uso obbligatorio della mascherina, rigidi controlli all’ingresso negli aeroporti e igienizzazione degli aeromobili dovrebbero essere sufficienti a contrastare il virus.
In attesa del vaccino nulla sarà più come prima
Una cosa dunque appare evidente già da ora. Viaggiare in aereo non sarà più come prima. I tempi di imbarco inevitabilmente si allungheranno, aumenteranno i disagi e anche i bassi prezzi saranno (molto probabilmente) solo un ricordo. Tutto questo almeno fino a quando non sarà trovato il vaccino contro il Covid-19.