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MPS-Mediobanca: Banche e Assicurazioni in un complicato intreccio azionario

Analisti finanziari ed investitori non nascondono le proprie perplessità in merito all’operazione, che potrebbe avere delle nette influenze sul futuro del sistema bancario italiano

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Foto Shutterstock
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Sta facendo discutere parecchio, nell’ultimo periodo, l’OPS di Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca. Analisti finanziari ed investitori non nascondono le proprie perplessità in merito all’operazione, che potrebbe avere delle nette influenze sul futuro del sistema bancario italiano.

Gli attori coinvolti nell’operazione

I principali attori coinvolti nell’OPS di Monte dei Paschi sono il Presidente e AD di EssilorLuxottica Francesco Milleri ed il noto Caltagirone. Entrambi gli azionisti ricoprono un ruolo cruciale, sia in Monte dei Paschi che in Mediobanca e le loro mire puntano a Generali. È dunque evidente che gli interessi non rimangano circoscritti entro il semplice riassetto bancario ma vadano ben oltre. 

Un intricato contesto macroeconomico

Il contesto macroeconomico è sicuramente intricato, in questo periodo storico. Tutto il settore bancario sta infatti andando incontro a trasformazioni decisive: la BCE sta riducendo in modo progressivo tutti gli interventi straordinari, con tassi previsti intorno al 2% entro la fine del 2025. È dunque comprensibile l’atteggiamento di molte banche, che si stanno avviando verso un ripensamento del proprio modello di business.

Interessante è l’analisi dell’esperto di mercati finanziari Angelo Ciavarella, che ha sottolineato:

"Questa non è una semplice operazione bancaria, ma una mossa complessa. Il vero obiettivo sembra essere Generali, più che Mediobanca stessa. Tuttavia i dati odierni del Net Interest Income (NII) di MPS spostano sicuramente il focus. Questo indicatore - che misura la capacità di una banca di generare profitti - sta mostrando i primi segni di criticità con un consensus 2025 al -9% che dovrebbe invogliare l’azienda a focalizzarsi maggiormente sul core business più che su una operazione complicata, andando ad acquisire una preda molto più grande di lei”

Come evidenzia Ciavarella, MPS non riesce a chiarire, con la sua comunicazione, tutti i dubbi che inevitabilmente sorgono circa la valenza industriale del piano.

La reazione di azionisti ed investitori

Gli investitori si stanno dimostrando attenti ma al tempo stesso molto prudenti, nel seguire l’evolversi della situazione. Al momento, la differenza tra il valore dei titoli offerti da MPS nell’operazione di scambio e le loro effettive quotazioni di mercato si è ampliata ulteriormente, raggiungendo il 10,2%. Se quindi oggi Monte dei Paschi volesse rilanciare con una componente in contanti su Mediobanca, dovrebbe investire almeno 1,4mld di euro per colmare il gap rispetto alle quotazioni di mercato e altri 1,4mld almeno per offrire un premio. Parliamo, è evidente, di un impegno economico difficilmente sostenibile per una banca ancora convalescente.

Conclusioni

L’OPS tra MPS e Mediobanca sembra andare ben oltre la semplice operazione finanziaria. Se si considerano gli attori e gli interessi che entrano in gioco, questa potrebbe rappresentare l’inizio di una profonda riorganizzazione del settore bancario italiano.

"La vera sfida - sostiene Ciavarella - sarà dimostrare che questa mossa va oltre la contingenza e si colloca in una strategia di medio-lungo periodo che oggi nessuno vede".

L’operazione, quindi, continuerà a far parlare di sé lasciando diversi interrogativi ancora aperti. Le autorità di vigilanza saranno sicuramente chiamate a dire la loro nelle prossime settimane e forse ci sarà qualche chiarimento in più.

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