“Un’età d’oro per il cinema italiano: ecco perché abbiamo bisogno di un media guarantor”
Anche in Italia il dibattito sulla figura imprescindibile nelle grandi produzioni cinematografiche internazionali

Il media guarantor, figura imprescindibile nelle grandi produzioni cinematografiche internazionali, è solo recentemente entrato nel dibattito pubblico dell’industry cinematografica italiana.
Grazie all’onda lunga degli scioperi delle crew tecniche americane a maggio 2024, infatti, le grandi produzioni internazionali hanno cominciato a guardare sempre di più all’Italia come meta prediletta per la produzione dei successi al box office del futuro, dando il via ad una vera e propria età dell’oro per il cinema italiano. Girare in Italia grazie alla versatilità del territorio e esportare un prodotto Made in Italy in tutto il mondo è un’occasione di cineturismo che và tutelata. Dopotutto, quale altro paese può fornire un tale impareggiabile connubio di storia, location mozzafiato e produzioni indipendenti di altissima qualità?
Sono proprio quest’ultime ad avere più bisogno dell’introduzione, definizione e regolamentazione di una figura che possa fungere da garante per i costi di produzioni e per ogni imprevisto economico che possa accadere durante la produzione. I media guarantor, infatti, operano come una sorta di “assicurazione”: permettono ai film di essere realizzati, evitando possibili problemi economici di varia natura che possono intercorrere durante la produzione del film. Il media guarantor è una garanzia anche per un business model internazionale, come quello di ILBE, che lavora con minimo garantito delle distribuzioni internazionali e con le produzioni internazionali in caso di production service.
Il cinema italiano e così anche tutto il sistema che ne ruota attorno possono, con forza e visione d’insieme, introdurre e regolamentare questa importante figura, riconosciuta in quasi tutti i principali mercati dell’audiovisivo internazionale.
Lo dobbiamo in primis alle nostre maestranze, con l’intento di assicurare e garantire il trattamento economico che si confà alla loro eccellenza e qualità.
Lo dobbiamo alle società che decidono di investire in Italia e nel cinema italiano, portando il nostro settore agli antichi fasti che il mondo ha conosciuto.
Lo dobbiamo a tutti quegli imprenditori che si impegnano, giorno dopo giorno, per “far quadrare i conti”, tra una regolamentazione che non sempre li agevola e un mercato del lavoro in continuo sviluppo.
Il media guarantor è così sempre più imprescindibile e la sua applicazione ricalca uno schema efficace, che spesso uso per le mie produzioni quale CEO di ILBE – Iervolino & Lady Bacardi Entertainment, che è quello del prendere le migliori practice estere e abbinarle con l’assoluta eccellenza del cinema Made in Italy di qualità.
Credo che, quanto proposto sopra, possa essere un’innovazione trasversalmente utile e concettualmente non divisiva. L’analisi dei modelli economici legati allo sviluppo delle produzioni ci porta ormai a ritenere che non è possibile perfezionare un prodotto audiovisivo senza le dovute garanzie e tutele.
A differenza del modello di business classico italiano, quello di ILBE copre così, come sopra, il 54,5% della produzione grazie ad accordi di minimo garantito con il distributore internazionale (soglia che arriva al 57,5% in caso di service dal produttore internazionale) con una proporzionale ricaduta in positivo sul territorio e un export significativo. In altre parole, utilizzando il minimo garantito possiamo coprire, grazie alla distribuzione internazionale, la fruizione del contenuto audiovisivo su una popolazione di circa 8 miliardi, rispetto ai circa 60 milioni di popolazione italiana.
Il mondo del cinema è uno spaccato vivace e vero della nostra umanità più intima: l’importanza di assicurare a tutti i lavoratori la certezza di un trattamento economico equo e giusto è, e deve sempre essere, la bussola che orienta il nostro fare ultimo, il nostro contribuire alla bellezza della settima arte.